Ieri, 3 Maggio, come ormai sapete era el día de la Cruz, ricordato in varie località di lingua spagnola, in particolare qui in Canarias è molto sentito, tra l'altro è l'anniversario della fondazione della città di Santa Cruz de Tenerife. Ricorda il noto episodio della visione di Costantino della croce con la dicitura "In hoc signo vinces".
Vi ho già parlato della tradizione di ornare con fiori le croci appese alle case o nelle cappelline o nelle chiese, famose sono le croci del Puerto de la Cruz, Santa Cruz, Los Realejos -un suo barrio si chiama Cruz Santa-, ecc.
Ma tradizione altrettanto sentita è quella della relativa scampagnata con gli amici, con la scusa del festeggiare una delle varie croci ornate in una delle numerose cappelline in campagna.
Ogni anno avevamo l'abitudine di partecipare a una di queste festicciole (una grigliata fra amici, cui vengono invitati anche tutti quelli che passano di lì, in auto o a piedi). Purtroppo la morte improvvisa, inattesa e precoce di uno degli organizzatori ha interrotto momentaneamente questa tradizione per un anno, ma quest'anno tutto il parentado ha deciso di reiniziare la tradizione, in memoria del caro Ismael.
Non c'è stata la partecipazione dell'ultima volta (tra l'altro, un gruppo di dilettanti con i loro strumenti musicali tradizionali, tra cui l'immancabile timple) e tutti eravamo un po' tristi pensando a chi mancava, ma insomma...
Chi ci ha tirato su di morale è stato soprattutto un sole sfolgorante in un cielo limpido e azzurro e il maestoso Teide incombente.
Questa è la cappellina infiorata, vicino a casa nostra.
in quel momento era chiusa, da qui l'involontaria "selfie" |
Il grill è formato da una vecchia vasca da bagno (bañera), parzialmente interrata, su cui poggia una griglia alquanto rustica, fatta da un'intelaiatura di tondini di ferro (in realtà, ferri a spirale, non so come si chiamino) legati insieme a sostenere una rete d'acciaio (tutto materiale da costruzione, del resto moltissimi dei nostri amici sono o erano lavoratori edili).
Invece della "cittadina" carbonella si usano direttamente dei bei ciocchi di legno, che continuano a produrre brace al lato della griglia, per poter rifornirla in continuazione del calore sufficiente.
Il menù è molto semplice, braciole di maiale e salsiccia, accompagnate da patate lesse e mojo picón preparato da uno degli amici, che anche porta il proprio vino. Anche olive e lupìni, e aranciata a volontà per i bambini e i pochi astemi.
La serata è terminata, per noi (gli altri sono rimasti fino a buio), con un glorioso tramonto sopra il mare di nubi, che ha messo in evidenza le due "gobbe" dell'isola della Palma emergenti dalle nuvole stesse (quella di destra è dove si trova il famoso Roque de los Muchachos, sede di un importante osservatorio astronomico).
La falce di luna ci ha accolto indicandoci la strada per la nostra casetta.
la vigna sullo sfondo del mare di nubi |
Quei tondini sono ad aderenza migliorata, ormai sono tutti così da un 30 anni. La rete si chiama rete, ovviamente. E buon appetito!
RispondiEliminaStupendo il braciere e mozzafiato il panorama!
RispondiElimina