domenica 19 luglio 2015

Solo a Torino

Non so se vale perché ho copiato tutto da Facebook. Ma è da diversi mesi che non faccio un salto a Torino, mi manca (OK, lo ammetto, come scusa non è granché). Per dicolparmi in qualche misura dico che su FB c'era questa didascalia "Beppe Pampuro ha condiviso la foto di Mario Cambria Zurro". Ecco.


Solo a Torino
  • c’è il San Simone. Se non sapete cos’è non siete di Torino;
  • ci sono i controviali e solo i Torinesi ne conoscono il funzionamento grazie a una sorta di sapere orale che si tramanda di padre in figlio. Dai controviali si può svoltare a destra e a sinistra; dai viali, salvo rarissime eccezioni, no. Ne consegue che, se si è nel viale, si rischia di dover percorrere chilometri prima di poterne uscire. La situazione è oltremodo grave nel caso in cui ci si trovi in Corso Francia che è il corso più lungo d’Europa;
  • tutte le vie si incrociano perpendicolarmente e quindi tutti gli isolati sono quadrati. Il Torinese sa che se gira tre volte a destra, o tre volte a sinistra, si ritrova al punto di partenza. Il problema è che egli immagina che tutto il resto del mondo sia fatto così e finisce col perdersi, assieme alla sua errata convinzione, in qualsiasi altra città;
  • è quasi tollerata l’abitudine di girare a destra col rosso;
  • la stazione ferroviaria del Lingotto non è vicina agli stabilimenti del Lingotto. Una favolosa, imbattibile trappola per turisti;
  • si usa la parola "minchia". Ad onor del vero si dice solo a Torino e in Sicilia. In mezzo no, da nessuna parte;
  • non si sente mai parlare il dialetto torinese (questo punto è intrinsecamente legato a quello precedente);
  • la parola picio non è il maschile di picia e non è l’abbreviazione di picciotto;
  • piazza Carlina in realtà non si chiama piazza Carlina e piazza Benefica in realtà non si chiama piazza Benefica;
  • c’è la collina su un lato e le montagne su tutti gli altri. Impossibile vedere il sole all’orizzonte;
  • con fierezza Sabauda si mastica il cicles, si mangia lo stic e si prende il bicerin al Bicerin;
  • si ignora l’esistenza del passato remoto, il vero nome del ciapinabò e quale sia l’errore nella frase "non mi oso";
  • tutte le fontane sono a forma di torello verde e si pensa che da quella di Piazza Rivoli esca l’acqua del Pian della Mussa. A metà tra leggenda popolare e magia;
  • si bestemmia dicendo Ziofà;
  • si pensa ancora che la FIAT produca automobili e che lo faccia a Torino. Si pensa anche che convenga comprare auto FIAT perché, come dice mio padre, "non si trovano i pezzi di ricambio delle auto straniere". Questa convinzione permane tuttora benché le auto FIAT le produca la Chrysler. Minchia ma si può?
Ah! sempre dallo stesso gruppo viene questa immagine:


Per i forestieri la traduzione:
  • Auto: questa ti ciuccia tanti soldi e ti lascia diventare ciccione.
  • Bici: questa ti ciuccia tanta ciccia e ti lascia tutti i soldi.
"Cicio" per denaro è gergale ma lo capiscono tutti.
Il torèt (pron. turèt, torello) è la tipica fontanella dei parchi torinesi (coma 'l Valentin).

2 commenti:

  1. è OALD (tranne l'ultima aggiunta da poco). Basta notare come dal 2006 dalla stazione del Lingotto c'è la passerella olimpica per andare al Lingotto (prima dovevi fare via Passo Buole e non ti passava più)

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    1. Sì, ma sono oldassay 'd co mi, e la nostalgia...

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