Ma oggi il compito era diverso, produrre acqua calda. OK, so farlo: si prepara la caudera (il pentolone della matrigna di biancaneve, si ce l'abbiamo noi), si mette sul furnét (dai il fornelletto, devo proprio spiegarvi tutto per filo e per segno?), si riempie la caudera d'acqua, si prepara il furnét con un po' di carta e legna secca e in pezzi piccoli e si accende la carta con un brichét. Il fuoco passa dalla carta ai legnetti e quando questi hanno preso bene si può mettere un sük (ceppo, questo era difficile) che dura di più e non ti obbliga a continuare a furgé. Fatto.
Ma mentre lo facevo mi son detto: brichét! Da dove viene questa parola? Molto diversa dall'italiano fiammifero. Che a pensarci su un pochino fiammi- si capisce al volo ma -fero uno deve aver subito l'insegnamento del greco antico da piccolo. Poi una mia collega di Valensa (la nostra, mica quella di Spagna) lo chiamava sulfanel, che almeno si sa da dove viene.
Ecco, il fuoco ha preso bene e allora mi sono fiondato al 'puter e via di Wiki! Si scoprono tante cose, sempre diverse. Per quanto riguarda il fiammifero è un'invenzione troppo recente e le lingue europee non hanno avuto il tempo di mettersi d'accordo. Ognuna per se!
A me piace il francese allumette, ma sono gusti. Per dire gli inglesi usano match e salta fuori questa etimologia
from Old French meiche, from Vulgar Latin micca (compare Catalan metxa, Spanish mecha, Italian miccia), which in turn is probably from Latin myxa, from Ancient Greek (myxa)
Ma se volete sapere davvero come si dice c'è questo posto qua: Streichholz, sì, lo so benissimo che è in tedesco e non si capisce niente ma andate in fondo e la tabella è überwunderbar (chissà cosa ho scritto?)
Uh! questo sito è illuminante. E fulminante è un'altra bella parola.
Che poi, tornando al piemuntèis, briquet sarebbe l'accendino e la diavolina, e deriva da brique, brick, mattone insomma.
Ma non finisce mica qui! No, il bello deve ancora venire, ecco a voi
rullo di tamburi pliz! -- no! non con il nostro!
Guardate un po' qua la Mitì Vigliero: Storia dei Fiammiferi: due secoli di fuoco e stragi.
Com'è che Mitì non è nel blogroll? Vuoi vedere che il Tamburo Riparato potrebbe essere ancora più bello? E che non è vero che viviamo nel migliore dei mondi possibili? Panico? No, dai niente panico, c'è scritto anche sulla copertina della Guida.
Ecco, quando il post era belle che fatto e finito salta fuori un tweet di Nicolas:
ma questa sarebbe tutta un'altra storia. Prossimamente. Forse.
Però, cavoli!
il sük invece io lo so bene cos'è... a parte che siamo conterranei, ma poi, quando andavo all'università e c'erano occasioni di festa collettiva, fu un professore a dirmi, durante un ballo popolare, "ma ti t'ses prope un sük!" capirete dunque che sono molto portata per la danza...
RispondiEliminaMa sì, sük si capisce bene, è ciocco!
RispondiEliminaMi pare che anche a Genova si usino i brichetti, ma non ho mai imparato quel dialetto e a Genova sono vissuta si è no 12 anni in totale!
In spagnolo si chiamano fósforos (niente zolfo, qui!) ;-)
E l'"accendifuoco" tipo Diavolina qui è la "pastilla de encendido".È curioso: "pastilla" qui vuol dire tutto meno che pastiglia, che si dice invece comprimido. Ne riparleremo.
Sì, aggiungiamo la Mitì al blogroll, sai che non c'è bisogno di chiedermelo, per questo e per qualunque altro blog ti sconfìnferi: io la seguo da tempo, a volte perfino ho commentato qualcosa...
O intendi dire che lo devo fare io, che sono la manovalanza? (altro che AD!)
Ciocco! Io davvero ho delle difficoltà con il 'tagliano!
EliminaCerte cose te sei più brava (io sono un teorico), ma se non lo fai poi lo faccio io. Piuttosto hai mica visto Spiessli: ci ha coinvolti (coinvoluti?). E, 'ndovina, anche questo, se ti va, sarebbe proprio adatto alla tua carica.
@Juhan
RispondiEliminaNon c'entra una beata fava, ma so che ti piacerà..
http://www.laprivatarepubblica.com/capitan-padania-contro-lasse-del-male/
promette bene! grassie
EliminaFigurate, vecio!!
EliminaGrassie a ti dea storia dei brichèt!!
ti'd dise fulminante?
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