lunedì 26 marzo 2012

Una Storia d'amore olandese


Vorrei raccontarvi, in diverse puntate, una storia d'amore iniziata con uno sguardo furtivo e terminata con una catena al palo.

Narra di una prima volta, delle lunghe notti crepuscolari del nord Europa, del vento che batte le pianure sterminate di queste terre che pur rimanendo a galla si trovano inesorabilmente sotto il livello del mare. Racconta di un colpo di fulmine, di una passione inaspettata nata lungo i canali di questa splendida città e infine di un'amara delusione.

In breve questa storia racconta dell'avventura consumatasi tra me e la mia bicicletta.

Come è noto la bicicletta è il mezzo di trasporto più usato dagli olandesi. Intere famiglie si muovono spostandosi sulle piste ciclabili e quando i bambini sono ancora troppo piccoli per pedalare vengono seduti in una sorta di scatola di legno, chiamata Bakfiets, attaccata alla parte anteriore del mezzo.

Gli olandesi adorano la propria bicicletta: la proteggono dal freddo e dalla neve in inverno e dalla pioggia tutto il resto dell'anno. Comprano ghirlande di fiori di plastica da apporre sul cestino, copri sellini a pois che ricordano le cuffie per capelli di un'altra epoca, piccole palline decorative multicolori da infilare tra i raggi delle ruote e campanelli personalizzati.

Mentre pedalano gli olandesi sono capaci di fare l'impossibile: mangiano, parlano al telefono, tengono per mano il proprio compagno o compagna e si dimenticano di dare la precedenza, tutto allo stesso tempo!

Con questo mezzo vengono fatti interi traslochi di casa, consegnate centinaia e centinaia di lettere in tutto il Paese, portati i numerosi bambini a scuola dai genitori e in gita dalle maestre. Con la bicicletta si va in vacanza, si va al lavoro, si bighellona e si vigila il territorio, perchè qui anche la Politie usufruisce del mezzo per sfrecciare agilmente tra i canali e inseguire i malfattori.

E' d'obbligo specificare che esiste però una tipologia di persona che non abbellisce la propria bici pur amandola di più di quanto gli altri amino la propria, che non disperde le proprie energie in attività superflue quando pedala, che non ride mai quando è in sella alla sua prediletta ma anzi assume un'espressione trascendentale: questi è il "Fanatico".

Il Fanatico lo puoi riconoscere perchè non guarda in faccia nessuno quando le sue ruote sono in movimento e non suona mai il campanello per chiederti di spostarti sulla destra. La sua bicicletta è leggera, spoglia e quasi sempre scura quanto le miniere della Vallonia, il suo sellino è ammortizzato e probabilmente rivestito di pelle umana.

Arriva silenzioso come un gatto alle tue spalle, ovviamente il suo mezzo non emette alcun rumore molesto sintomo di trascuratezza. Si può percepire la sua presenza dallo spostamento d'aria che arriva inaspettatamente alle tue spalle. Si apposta come un falco a qualche millimetro dalla tua ruota posteriore e aspetta impaziente che il tuo senso civico si risvegli e ti suggerisca di lasciare libera la corsia. A questo punto Il Fanatico, che non vai mai al di sotto dei 50 Km orari, ti supera aggrottando le sopracciglia e in qualche secondo scompare alla tua vista.

E' proprio di questo che narra la mia storia, dell'amore che ho provato non appena ho visto la mia bicicletta...
Un amore che forse solamente il più fanatico dei Fanatici nutre per il suo scuro, tetro e intimidatorio mezzo a due ruote.
Alla prossima puntata!
Serena

6 commenti:

  1. Benvenuta, Serena! ti stavo aspettando, il tuo arrivo mi era stato preannunciato da Juhan.
    Aspetto la prossima puntata!

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  2. Mitica Seri! Vedo che hai già conquistato (meritatamente) l'attenzione di parecchi frequentatori del blog. Ottimo acquisto per il Tamburo!
    Sono proprio contento!
    No! non sono geloso e/o invidioso.

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  3. La bicicletta dà...senza chiedere nulla..un vero amore!

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  4. Che bello! Mi pare un ottimo acquisto! A quando la prossima puntata?

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  5. bella storia ... alla prox puntata!

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