Questa volta ci hai
“bagnato il naso”, Archibald!
L'entusiamo travolgente
di Spiessli ci aveva accecato... In realtà avremmo dovuto accorgerci
a prima vista dell'evidente impossibilità della cosa.
Eppure, fin da bambina
avevo letto una delle versioni della leggenda della scacchiera.
Rapidamente la riassumo.
Si narra che al saggio
straniero che gli aveva portato in dono una scacchiera con le sue
pedine e gli aveva insegnato il gioco, un sultano promise in premio
tutto quel che l'uomo avesse chiesto.
Lo straniero, tra i
risolini di scherno degli astanti, chiese che venisse posta una
monetina (ora diremmo un centesimo, altre versioni della leggenda
parlano di chicco di grano) sulla prima casella della scacchiera, due
sulla seconda e così via sempre raddoppiando. Ovviamente, ad un
certo punto non c'era più spazio sufficiente sulle caselle, e le
monetine vennero accumulate da parte. Già prima della trentesima
casella il risolino si spense sulle labbra dei cortigiani...
Alla fine, non bastò il
tesoro del sultano per pagare il dotto (e furbo) straniero...
Riporto qui il risultato,
calcolato da un foglio di calcolo (non sono così folle da farlo da
me!)
Come si può notare, a
partire dalla cinquantesima casella lo stesso foglio di calcolo
inizia ad arrotondare le centinaia, le decine e le unità, ma quando
una cifra è spropositata questo poco conta!
E se questo avviene
raddoppiando di volta in volta, figuriamoci quintuplicando, come i
supposti premiati!
P.S. Archibald, devi aver copiato la
bozza subito prima che io la cancellassi: tutto sommato (è il caso
di usare questa parola, ironicamente!) sia Juhan sia io eravamo
perplessi e indecisi... e non solo sui blog da nominare (non abbiamo
consultato Serena, che si è aggiunta dopo l'inizio di questa
faccenda).
Comunque, non lo fare mai
più... finché non è tutto corretto e sistemato non voglio che si
sbirci il mio lavoro.
Nel caso dei chicchi di grano, è istruttivo fare il calcolo di come si distribuirebbero sulla superficie della terra...
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