Innanzi tutto
voglio specificare alcune cose.
Io sono
pro-animali, non li ho mai pensati (né loro né del resto le piante)
come creati ad uso e consumo dell'uomo, come insegnano alcune
religioni. Credo anzi che come esseri viventi abbiano gli stessi
diritti degli umani, ma non gli stessi doveri che noi abbiamo in
quanto dotati di raziocinio.
Ciononostante non
sono a priori né vegetariana né tantomeno vegana (ma rispetto
ambedue le scelte etiche), e anzi credo che l'uomo fin da subito,
accanto alla raccolta di vegetali, si sia sostentato con tutto ciò
che di animale riusciva a procurarsi: animali grandi e piccoli,
uova... L'allevamento e la coltivazione sono venuti successivamente.
I
vegetariani e ancor più i vegani vengono in genere accusati di non
uccidere animali per mangiarli, ma sì per vestirsi con le loro
pelli, e di “uccidere” le piante. Bene, poiché si tratta
eminentemente di una scelta etica,
non vedrete mai un vero vegetariano o vegano indossare pellicce o
accessori di pelle.
In
quanto all'uccidere, ci si può benissimo nutrire in modo vegano
senza uccidere alcuna pianta: infatti le parti più pregiate dal
punto di vista nutritivo sono semi e frutti, la cui raccolta non
comporta uccisione della pianta, così come i tuberi. Le piante a
ciclo annuale o biennale muoiono comunque alla fine del loro ciclo
vitale. I vegani integrano con i lieviti, i vegetariani aggiungono a questa dieta uova e latticini, da
animali allevati in modo non crudele.
Per quanto
riguarda me, mangio carne e pesce, e latticini, e uova: quello che
auspico è che gli animali vengano allevati (e uccisi) in modo etico,
senza sofferenze superflue.
Mi rendo conto che
l'abnorme crescita numerica della specie umana rende necessarie
tecniche di al-levamento e di coltivazione particolari nonché il
ricorso a manipolazioni genetiche.
Occorrerebbe però
che dall'altro lato si tentasse di limitare gli spropositati (e
pericolosi per la salute) consumi del cosiddetto primo mondo, con
sprechi inimmaginabili a fronte di una larghissima parte di
popolazione che soffre letteralmente la fame.
A mio parere, ma
mi tacciano di malthusianesimo, andrebbe anche limitato il numero di
nuove nascite umane: la Terra, tutto sommato, non è infinita, né lo
sono le sue risorse.
Neppure
sono tanto animalista da non uccidere gli animali che mi possono
nuocere: zanzare sulla mia pelle, zecche sul mio gatto, cocciniglia
sulle mie piante, scarafaggi in casa mia... fuori possono
stare quanto gli pare, ma nel mio habitat personale no!
E non sono neppure
aprioristicamente contraria ai farmaci: ne ho usati e ne uso, sia
pure con parsimonia. Inoltre ho fatto vaccinare i miei figli, e
all'epoca sono stata tra i primi a vaccinarmi contro la poliomielite
con il vaccino Sabin, appena arrivato in Italia. È vero, i vaccini
possono in rari casi essere pericolosi, e per questo non li userei
per un'influenza, ma solo per prevenire malattie gravi o
potenzialmente molto gravi. Si tratta di valutare il rapporto
(individuale) tra rischio e beneficio.
Detto questo, confermo quanto i miei amici già sanno: sono assolutamente contraria all'uso degli animali (la cosiddetta “vivisezione”, termine improprio) per la sperimentazione farmaceutica, e a maggior ragione per la sperimentazione cosmetica o in genere chimica (vernici, inchiostri, detersivi, coloranti...), soprattutto se si pensa che una gran parte delle molecole usate in farmacologia e quasi tutte quelle usate in cosmetica o per usi diversi sono state già sperimentate sugli animali per anni, ma manca una base dati comune cui attingere, per cui ogni “nuovo” prodotto deve per legge essere nuovamente sperimentato.
Anche se non
esistessero motivi etici, sarei contraria per il semplice motivo che,
lungi dall'essere un metodo sicuro per l'uomo, finale fruitore delle
molecole sperimentate, è invece un modo per cullarsi in una fallace
sicurezza, che provoca ogni anno innumerevoli morti e malattie gravi
o croniche.
Esistono invece
oggi metodi molto più sicuri, dai modelli cellulari all'imaging
molecolare cellulare, dalla proteomica alla genomica bioinformatica
(per citare solo un Ente specializzato), dalle prove in vitro alle
simulazioni computerizzate. Se venissero applicate le tecniche
alternative già esistenti e si utilizzasse una parte dei fondi per
cercarne di nuove, si potrebbe fors'anche azzerare il numero di
animali inutilmente sacrificati, e si avrebbe un ritorno in termini
di maggiore sicurezza per l'uomo.
Una delle cose che più mi stupiscono
degli argomenti cui ricorrono i battaglieri fautori del modello
animale è l'obiezione “ma tu però prendi l'Aspirina, usi gli
antibiotici!”
L'evidente malafede di questa gente non
ha confini! Ma come, mi portate a esempio proprio l'Aspirina,
inventata e sperimentata clinicamente ben prima che venisse creato il
“moderno” Protocollo di sperimentazione, e basata su una molecola
utilizzata fin dall'antichità, quindi sperimentata sull'uomo per
secoli? e gli antibiotici, quando anche i bambini sanno che la
penicillina venne scoperta per caso, non certamente con ricerche su
animali; anzi, quando in seguito è stata studiata secondo il famoso
protocollo, avrebbe dovuto essere bandita: per fortuna clinicamente
era già sufficientemente ed efficacemente sperimentata sull'uomo e
quindi continuò ad essere utilizzata.
Anche troppo, vista la sua efficacia
occorreva correre ai ripari, si convinsero i medici a ricettarla per
ogni cosa, per cui rapidamente i microrganismi patogeni che
combatteva svilupparono una resistenza che permise alle aziende
farmaceutiche di lucrare sfornando sempre nuovi antibiotici!
E
Aspirina e antibiotici sono tra i pochi farmaci effettivamente
efficaci, al contrario c'è tra i commentatori su Facebook chi dice
orgogliosamente di prendere questo o l'altro medicamento da 20 o 30
anni, senza inconvenienti! Non è un inconveniente
usare per un così prolungato periodo di tempo qualcosa che nella
migliore delle ipotesi si limita a lenire dei sintomi? Un farmaco
efficace dovrebbe curare
e quindi in poco tempo venire dismesso!
Invece troppi
farmaci, non solo durante la sperimentazione, ma anche
successivamente alla commercializzazione, di dimostrano nocivi o
addirittura uccidono!
“C'è quindi qualcosa che non funziona in modo adeguato : il
sistema della farmacovigilanza.
In Europa la farmacovigilanza è
affidata essenzialmente all'industria ed ai rapporti spontanei dei
medici e dei pazienti che vengono raccolti presso le agenzie
regolatorie nazionali ; solo con la nuova legislazione saranno messe
in atto strutture europee per elaborare il flusso di informazioni
nazionali.
Tuttavia è difficile immaginare che queste procedure
possano essere sufficienti ad evitare che i pazienti rimangano
comunque esposti ai potenziali danni di prodotti medicinali prima che
vengano attuate le necessarie restrizioni.
Tutto ciò perchè di
fatto esistono conflitti di interessi all'interno degli organismi che
devono dare giudizi e prendere decisioni sul destino dei farmaci.
È
ovvio a livello dell'industria : gli interessi in gioco spesso molto
elevati e, a parte i pur rilevanti aspetti economici, è importante
mantenere una forma di credibilità che viene minata ogni volta che
un prodotto subisce una restrizione d'uso. “ Silvio
Garattini su Sole 24 Ore
Sanita' 08/02/2005
Nel mio post Ricerca etica? dicevo che i chirurghi acquistano con la vivisezione di
animali una migliore manualità, certamente imparano ad utilizzare
bene i propri strumenti e a reagire alle situazioni di emergenza che
si possono presentare durante un intervento, sebbene poi all'atto
pratico debbano reiniziare l'addestramento al momento di intervenire
per la prima volta su un essere umano vivo (su corpi inanimati
sicuramente già avranno fatto esperienza).
simulatore di volo per Boeing373NG e ATR42 |
Insomma, di chi avreste più fiducia?
Be', io sicuramente del pilota addestrato su un aereo, sia
pure virtuale! Che oltretutto avrebbe avuto modo di affrontare
più e più volte tutti gli imprevisti possibili, fino a saper
reagire in modo quasi automatico e perfetto agli stessi, con molto
minor costo e spreco di vite!
Ecco, già esistono ma si potrebbero
vieppiù perfezionare i simulatori che consentono di addestrare
chirurghi, ma a quanto pare si preferisce tuttora utilizzare gli
animali, che stanno all'uomo come un camion sta a un aereo!
Per fortuna già ora alcune operazioni di microchirurgia (soprattutto in oculistica e in neurologia) vengono effettuate mediante macchinari che guidano la mano del chirurgo, come in una simulazione informatica (senza parlare della chirurgia laser e della criochirurgia). Se si può fare per le operazioni più delicate, perché non si può usare comunemente un simulatore per addestramento manuale dei chirurghi?
(segue)
Brava Bruna!! Quoto tutto quello che hai scritto!
RispondiEliminaLilith
Bellissimo articolo! Anna
RispondiEliminaNeppure io sono vegetariana ma sono assolutamente d'accordo quando dici: "auspico è che gli animali vengano allevati (e uccisi) in modo etico, senza sofferenze superflue." Saprebbe a vantaggio degli animali ed anche nostro. Gli allevamenti intensivi, infatti, non producono carne, uova e latte di ottima qualità. Basta pensare alle condizioni in cui vivono gli animali, al conseguente uso di farmaci o ai ritmi produttivi. Ci vorrebbe una sana educazione alimentare che insegni a privilegiare quelle aziende che lavorano nel rispetto della salute di tutti. Indubbiamente sono le richieste di mercato ad imporre i ritmi della produzione. Bisognerebbe insegnare a mangiare meno carne: 70Kg a testa nel 2007 sono davvero un'esagerazione per la nostra salute ed anche per l'ambiente.
RispondiEliminaQuando parli dei vaccini dici: "i vaccini possono in rari casi essere pericolosi, e per questo non li userei per un'influenza, ma solo per prevenire malattie gravi o potenzialmente molto gravi. Si tratta di valutare il rapporto (individuale) tra rischio e beneficio." Vero anche questo. Quello che le persone di solito fanno fatica a capire è che, a volte, la medicina non ragiona in termini di benefici per il singolo ma in termini di benefici per la popolazione. Il vacciono antipolio (ho fatto la tesi sulla polio:-) inattivato, in una delle prime sperimentazioni, causò oltre 200 casi di malattia e 11 morti in America. Nei paesi dove la polio è ancora endemica si usa il vaccino OPV anche se è un po' meno sicuro (ci sono stati rari casi di polio associata al vaccino) dà un'immunità di gregge (se vaccino un bambino, questo espelle il virus e "vaccino" indirettamente altri bambini). In un paese come l'Italia, dichiarata polio free da 10 anni, nessuno si sognerebbe di somministrare un OPV.
A volte la scelta di vaccinare è una scelta che si rivela positiva più per la collettività che per il singolo ma è molto difficile da comprendere.
Per quanto riguarda la sperimentazione animale, posso accettarla solo in campo medico ma sono indubbiamente d'accordo con te: una maggiore condivisione dei risultati ottenuti, un diverso orientamento delle risorse disponibili, l'uso delle nuove teconlogie, unite alla volontà politica ed ecomonica di scegliere una strada viversa, potrebbero portare la sperimentazione farmaceutica a seguire nuove strade con risutlati efficaci e senza nuocere agli animali.
E soprattutto, questo mi pare condivisibile da tutti, siano o no animalisti, con *maggiore sicurezza per l'uomo*, perché farmaci studiati in modo prima virtuale e poi reale sulle malattie umane (così come nascono e si presentano nella realtà nell'uomo), sia riguardo alla loro efficacia sia per quanto riguarda la sicurezza, creerebbero meno effetti secondari nocivi.
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