Innanzitutto inizierei con i ringraziamenti (lo so, lo so di solito si fanno alla fine...) grazie a Juhan che è stato "liberamente costretto" ad invitarmi a scrivere un post sul questo fantastico blog e a tutti quelli che avranno voglia di leggerlo!
Il titolo
del mio post suona volutamente ambiguo ma in realtà questa che vi vado a
raccontare è la storia di un gruppo di allegri pennuti e di una torta di
patate.
Da qualche
tempo ho scoperto, vicino al mio ufficio, delle appartate panchine sotto
rigogliosi alberi di pruno da fiore dove mi piace trascorrere l’ora di pausa.
Immaginate dopo una mattinata di
telefoni che suonano, capi che urlano e computer poco funzionanti la pace nel
gustarsi il pranzo in una ricercata
solitudine al calore di un caldo sole primaverile .
Fin da
subito mi sono accorta che la mia pausa è tutt’altro che solitaria: piccole
frotte di allodole e cinciallegra, mosse dalla primordiale necessità di cibo, hanno
deciso di condividere quotidianamente il MIO pranzo!
Non
immaginate quanto in comune ci sia tra i pennuti e gli umani: osservandoli scopri
che c’è l’uccellino più timido, quello più pauroso, il magro, il grasso, il
prepotente, il curioso e addirittura che ognuno di loro ha gusti ben precisi in
fatto di cibo: c’è chi predilige la
frutta, chi il dolce o il salato ma è la
torta di patate che tutti adorano!
Breve e
veloce intramezzo culinario: modestamente la mia
torta di patate è da leccarsi i baffi (o ciucciarsi il becco!) ecco la ricetta
“super segreta” per i soli lettori del blog de “il tamburo riparato”:
- - prendete
della pasta sfoglia
- - qualche
patata bollita
- -un
paio di uova
- - Sale
e pepe e formaggio grattugiato ( se avete solo il pezzo da grattare fa lo
stesso se anche voi avete un fidanzato da schiavizzare alla grattugia!)
In una teglia stendete la pasta sfoglia, riempitela con le patate
schiacciandole a mò di purea, sbattete le uova con sale, pepe e formaggio e versate il composto sopra la purea e
decorate con fettine di patate, dopodiché infornate tutto a 180° per 20 minuti
e voilà sfornate e posizionate la torta sul davanzale della finestra.
( non che sia essenziale alla ricetta deliziare i vicini con il profumo della torta ma il gesto vi
farà sentire la perfetta massaia!)
Torniamo
agli alati … Come faccio a sapere che è stato un successo la torta di patate?
Innanzitutto dal numero di uccelli che si è presentato a pranzo quel giorno e
poi dai voli acrobatici e le impicchiate fatte per rubarsi a vicenda un pezzo di patata.
Mi
sono stupita nell’osservare che alcuni uccelli sembravano gustare maggiormente
le briciole sottratte del becco del più debole, forse anche tra di loro
l’egoismo è un’attitudine?
Per
cui ammetto di aver sorriso quando questi prepotenti sono stati messi in fuga
dall’arrivo minaccioso di una gazza … non sopporto le sopraffazioni e poi come
si dice: chi la fa … l’aspetti”!
Dopo
il pranzo ciascun pennuto torna sempre alle proprie attività: chi fa il bagno
nei blocchi di cemento riempiti dall’acqua piovana, chi rincorre una farfalla (
e non sazio dalla torta di patate se la mangia!) chi canta, chi è incuriosito
da una lucertola e chi litiga per un posto sull’albero.
Osservo
questo “mondo nel mondo” tenendo a mente
che seppure gli uccelli del cielo non mietono avranno sempre del grano di cui
mangiare e proprio mentre mi riavvio al lavoro a pausa finita penso che noi, di
questa importante lezione abbiamo appreso poco e forse non è neanche vero che
gli uccelli e gli umani sono così simili: loro hanno molto più senno di noi.
Qualcuno ha detto "pennuti"?
RispondiEliminaEccomi!!
Bello bello bello questo post!
E sì, i passerotti sono prepotenti e egoisti. Però li adoro ugualmente.
Grazie Francesca!
Ma te pensa te! Francesca aveva il post preparato diggià!
RispondiEliminaE che post. Sono proprio contento, sono un talent-scout.
Benvenuta nel team, Francesca! esordio alla grande, direi! brava!
RispondiEliminagrazie ragazzi! grazie Bruna! sono contenta che il mio post vi sia piaciuto!
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