mercoledì 15 agosto 2012

Il risveglio della curiosità

celebre foto inviata da Viking 1

Sono convinta che sia stata la gran diffusione mediatica permessa da Internet, soprattutto attraverso i Social Network, a risvegliare presso il pubblico la Curiosity (!) su quanto concerne Marte.


Infatti non ho mai notato che ci fosse tanta aspettativa, con seguimento minuto per minuto, nelle svariate missioni susseguitesi. 
Eppure, questa attuale missione non è molto di più delle precedenti, ha certamente una tecnologia più avanzata, ma non dimentichiamo che son passati 37 anni dai Viking! (ricordate i “telefonini” del 1975? no, vero? Per vedere “portatili” come questo abbiam dovuto attendere la fine degli anni '80) ;-)



Le missioni su Marte comprendono varie fasi. In genere resta in orbita un artefatto detto appunto orbiter, mentre vengono lanciati sulla superficie di Marte altri apparati, veri e propri laboratori, che inviano all'orbiter i dati raccolti, che vengono poi ritrasmessi alla Terra. I primi di questi artilugi erano dei lander, ovvero si limitavano ad “ammartare” in un luogo, potevano esaminare tutt'intorno a sé, ma non muoversi dal posto. 
Un rover come il Curiosity invece si sposta autonomamente dal luogo in cui si posa, si muove sul terreno marziano e quindi le immagini e i dati che analizza e invia alla Terra sono più interessanti.
Guardate questo filmato della NASA, con la simulazione della missione Curiosity.

Viking 1
Viking 1 e 2 vennero lanciati nel 1975 e ammartarono nel 1976. Anche questi progetti consistevano di un orbiter e un lander. Gli scientifici responsabili del progetto sono convinti che incontrarono tracce di vita, benché le reazioni chimiche trovate non abbiano fornito alcuna dimostrazione della presenza, attuale o remota, di vita.
Cito da Wikipedia: “ Secondo gli scienziati, al momento attuale non può esistere vita sulla superficie di Marte, a causa della combinazione di irradiazione ultravioletta, assenza di acqua e natura ossidante del suolo, ma resta aperta la questione sulla possibilità di esistenza di forme di vita su Marte in epoche passate.
gascromatografi e gli spettrometri di massa installati su entrambi i lander non trovarono traccia della presenza di reazioni chimiche di tipo organico, ma fornirono preziosissimi dati relativi alla composizione del suolo e dell'atmosfera marziana.”
L'orbiter è tuttora in orbita, ma cessò di trasmettere dopo 4 anni (invece dei 90 giorni previsti), il lander è “morto” dopo 6 anni.

Mars Climate Orbiter

Al contrario il Progetto Mars Surveyor '98 (destinato allo studio del clima marziano) è fallito. Dei suoi due componenti, lanciati separatamente nel 1998 e 1999, il Mars Polar Lander nel dicembre '99 ha perso contatto prima dell'ammartaggio per motivi non chiari, mentre il Mars Climate Orbiter, lanciato per primo, si perse nel settembre '99 per un clamoroso errore umano. Infatti si accumularono piccoli errori, di cui non ci si rese conto malgrado i necessari frequenti e imprevisti aggiustamenti della traiettoria, a causa di un grossolano errore di misurazione: il laboratorio addetto all'hardware e quello addetto al software utilizzarono due sistemi metrici differenti, il primo quello anglosassone, il secondo quello decimale! Questo provocò un passaggio troppo ravvicinato al suolo marziano, con conseguente distruzione.

Anni prima era già fallito il progetto Mars Observer, sonda lanciata nel 1992 che perse ogni contatto poco prima di entrare in orbita di Marte nel 1993.

Nonostante questi fallimenti, nel 2001 venne lanciato il Mars Odyssey (omaggio al film 2001: Odissea nello spazio), destinato a studiare il clima e mappare la superficie marziana. Ancora oggi orbitante intorno a Marte, pare abbia trovato ingenti depositi di ghiaccio d'acqua.

orbiter Mars Odyssey

Mars Express



L'orbiter Mars Express dell'ESA sta lavorando ottimamente dal 2003 ad oggi. Purtroppo il suo lander Beagle 2, che avrebbe dovuto fare ricerche di esobiologia e geochimica, è stato dichiarato perso, non avendo inviato dati al suo orbiter.



Qui un'immagine del Beagle: viaggiava tutto chiuso, sembrava un orologio da tasca, poi si doveva aprire sul suolo marziano per fare uscire dal "guscio" gli apparati blu. 




Un altro progetto vincente fu il lancio del rover Spirit che funzionò dal gennaio 2004 al 2010 prima di esaurire le batterie, oltre 20 volte il tempo previsto inizialmente. 
Lanciato nel 2003 insieme al compagno gemello, pochi giorni dopo Spirit ammartò nella zona opposta di Marte  il rover Opportunity (detto Oppy) che continua a funzionare a tutt'oggi, comunicando i suoi dati alla Terra tramite l'Odyssey.




Non penso di aver esaurito l'elenco, comunque la notevole “colonizzazione” di Marte da parte della Terra può essere desunta da questa lista di oggetti su Marte, cui ora deve aggiungersi il Curiosity.




Questo post partecipa all' Edizione Unificata dei Carnevali Scientifici  di Settembre presso Scientificando, di Annarita Ruberto









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