venerdì 23 novembre 2012

Dal mio punto di vista: 5 x 6 - parte 1ª


I miei commenti personali. Non sono una “addetta ai lavori” né una scienziata, come tutti sanno: diciamo che posso come sempre rappresentare l'ormai mitica “casalinga di Voghera”, quindi prendete i miei commenti per quel che sono, un confronto tra le mie opinioni personali e le risposte espresse, non un giudizio di merito sulle risposte dei 5 candidati. (*)
Tra l'altro conosco poco la politica italiana, dopo sedici anni in Spagna.

Mi è parso che i candidati intervistati (o meglio i loro aiutanti) in parte abbiano fatto ricorso al consueto bla-bla di qualunque politico: lunghi preamboli per descrivere la situazione attuale, molte parole, qualche parolona per fare effetto, a volte una prosa un po' contorta per nascondere il vuoto di idee o mimetizzare un'idea che si sa a priori sgradita... Su alcuni temi non potevano che dare una risposta (chi mai si affosserebbe dicendo che NON occorre aumentare la ricerca scientifica o la sicurezza del territorio?). Ma hanno anche detto a volte cose condivisibili o al contrario molto opinabili.


Scusate, non seguo l'ordine indicato dai numeri. Voglio partire dalla
Domanda nº 5 Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?
Non mi spaventano gli OGM, sono convinta che in un mondo in cui vivono 7 miliardi di persone sia giocoforza cercare di ottenere le maggiori rese possibili dalle coltivazioni, e mi pare che sia stata sufficientemente dimostrata la loro innocuità: parlo ovviamente di vegetali, per il consumo diretto o per l'allevamento di bestiame. Per quanto riguarda OGM animali, è un altro paio di maniche e occorrerà riparlarne più avanti, per ora mi sembra che la selezione di varietà più proficue attraverso gli incroci sia sufficiente (e sono contraria contrarissima alla creazione di animali OGM per la sperimentazione animale, essendo contraria contrarissima alla stessa).
Dicevo l'innocuità, perché non ho mai creduto alla “bufala” di Séralini, ormai smentita platealmente.
Quali altri pericoli può nascondere la legalizzazione degli OGM?
  • Monopolio di un produttore, Monsanto, per dirne uno a caso ;-): se si permettesse la ricerca anche in Italia, magari non solo da parte di privati ma anche attraverso strutture pubbliche (Università ecc.) automaticamente si scongiurerebbe questo pericolo, quanti più siano i titolari di brevetti tanto meno ci sarà rischio di monopolio.
  • Limitazione delle varietà. Questo è sicuramente un pericolo, perché ovviamente non è pensabile creare la versione OGM di ogni varietà attualmente coltivata. Questo significa che, se dovesse sorgere un nemico imprevisto per le poche varietà coltivate (modificazione spontanea di un virus, colonie di insetti fortificate dall'estinzione dei predatori...) si potrebbe avere una carestia mondiale. Ma questo vale anche per le varietà non OGM attualmente coltivate: si sono perse per strada, dai primi del '900, moltissime varietà, smesse di coltivare perché poco produttive o di difficile coltivazione o di scarsa serbabilità o troppo delicate per il trasporto. Per questo sono state create le Banche dei Semi, per preservare teoricamente questo patrimonio. Anzi, per il piccolo coltivatore in proprio che non ha grandi problemi di resa stanno tornando di moda, soprattutto per quanto riguarda gli alberi da frutto, molte varietà dimenticate.
  • Etichettatura di prodotti da animali nutriti con mangimi OGM. Penso che male non faccia, chi è assolutamente contrario a tali prodotti ed è convinto che siano deleteri potrà evitare di comprarli e tutti contenti!
  • Contaminazione di altre colture. Certo, in un territorio di piccoli o medi appezzamenti qual è l'Italia (niente a che vedere con le sterminate pianure monocoltivo per esempio degli USA) il rischio c'è davvero. Ma davvero tale contaminazione affetterebbe, come suggeriscono 4 candidati su 5, alla genuinità e tipicità dei prodotti italiani? Credo che gran parte dei cereali per mangimi animali usati in Italia provengano dall'estero, dove magari l'OGM è perfettamente legale. Eppure non ho mai visto i nostri politici darsi molto da fare per proteggere i prodotti DOP, ovunque in Europa e penso negli USA e nel mondo si vende per esempio “mozzarella” che di tipico non ha nulla, prodotta in Stati diversi dall'Italia, con tecniche diverse... e con risultati strepitosamente diversi! (come una “mozzarella” dura e giallastra, di pasta simile a un emmental bavarese, che molti spagnoli credono essere il prodotto originale, per non parlare del “parmesan”). Se volete davvero preservare questo patrimonio enogastronomico, fate come la Francia, che difende i suoi prodotti tipici come un cane da guardia, al punto da proibire l'uso dei “sacri” nomi per oggetti che non han nulla a che fare, che la gente non potrebbe neppure volendo confondere con l'originale! (ho già citato in altro post il caso del profumo Champagne costretto a cambiar nome, anche uno smalto da unghie con lo stesso nome è stato rinominato “Or blanc”... ma sicuramente conoscerete anche voi qualche esempio). Non sarebbe inoltre più proficuo fare controlli perché tale genuinità e tipicità sia preservata dai produttori, senza scorciatoie e risparmi sulla materia prima (frodi, insomma), e battersi perché si torni a una etichettatura come quella di una volta, con: luogo di produzione, nome della ditta confezionatrice/imbottigliatrice, eventuale indicazione della Denominazione d'Origine Protetta? Ricordo, all'epoca in cui è stata instaurata questa etichettatura incompleta, che un produttore d'olio extravergine umbro, prodotto e imbottigliato sul posto con olive coltivate sul posto, si lamentava prevedendo un fiorire, tra gli importatori di olio spagnolo o marocchino, di imbottigliatori nelle zone olivicole italiane più prestigiose... Infatti...

    Ma anche senza arrivare al furto... quanti saranno gli imbottigliatori italiani che vendono olio spagnolo? E perché, se è d'obbligo per la carne citare in etichetta dove l'animale è stato allevato, dove è stato macellato, chi è l'importatore ecc., per prodotti caseari, vino e olio non lo è?
Ecco, su questo argomento mi pare che solo Bersani si sia espresso a favore della ricerca OGM, oltre ad essere favorevole alla etichettatura dei prodotti derivati. La Puppato è assolutamente da bocciare, così come Renzi, mentre Tabacci è evasivo e passa la palla all'Unione Europea. Anche Vendola mi pare abbastanza contrario, ma è l'unico che, dopo aver difeso come gli altri la tipicità dei prodotti italiani che verrebbe a suo dire compromessa dai mangimi OGM, chiede di tornare alla etichettatura di origine del prodotto, derogando dalla direttiva UE.
Bersani 6+, Vendola 5 ½, Tabacci 5, Renzi 4 ½, Puppato 3.
(segue)

2 commenti:

  1. non sapevo fossi di Voghera, Bruna...E comunque mi sembri meglio di tutti i politici. Se ti candidi ti voto

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    1. Be', non proprio ;-) di Voghera, ma non importa. Grazie per l'apprezzamento, credo che si tratti solo di buon senso, penso che se a governare fosse un gruppo di casalinghe, abituate a "non fare il passo più lungo della gamba" e a sfruttare nel migliore dei modi le risorse che hanno a disposizione, con la consulenza di qualche ragioniere esperto in partita doppia, perlomeno l'economia del Paese ne trarrebbe beneficio.

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