Come già ho detto più volte, non sono dotata di molta intelligenza,
e sicuramente non di grande cultura. Ma una dote almeno ce l'ho: sono
abbastanza logica. Perciò mi aspetto sempre che anche gli altri, più
intelligenti e preparati di me, lo siano. Questo rende la mia vita
abbastanza difficile, come si può immaginare...
Qualche esempio di scarsa logica dove ci si aspetterebbe che ce ne
fosse a vagonate: l'informatica.
L'altro giorno volevo iscrivermi ad un nuovo sito, dopo vari
tentativi a vuoto per fortuna il curatore dello stesso mi ha aiutata
iscrivendomi lui, non so ancora come. Grazie, Moreno!
Come ho detto non sono molto intelligente, ma poiché sono riuscita
in modo soddisfacente a iscrivermi a parecchi siti, in genere per
ottenere gli aggiornamenti su argomenti che mi interessano, pensavo
di poter seguire un percorso analogo.
Nel sito detto, cliccando su iscriviti si accede a una pagina
con un formulario da riempire. Scrivo il mio nome, come appare su
Facebook, il mio indirizzo di email, la password (due volte per
conferma) e un nome pubblico per il profilo. Non ci sono istruzioni
di sorta, ma è tutto così facile e logico...
Nossignori, non appena dato l'invio appare la temuta schermata di
WordPress, con cui ho già combattuto per mesi. A quanto pare, il problema con WP l'ho solo io, ma...
Innanzi tutto, risulta (solo ora) che il formulario accetta solo
lettere minuscole e numeri: io ho la corretta abitudine di scrivere
le iniziali di nomi e cognomi con la maiuscola...
Pertanto il formulario non viene accettato e devo immettere di nuovo
i dati con il nome e cognome in minuscola: non viene accettato,
perché l'indirizzo e-mail risulta “già in uso” avendolo
inserito nel formulario precedente. Allora scrivo una variante del
mio nome, con un altro dei miei indirizzi, ma neppure questa volta il
formulario viene accettato benché sia apparso l'avviso che ho
completato l'iscrizione (!) perché l'indirizzo e-mail è già usato
da altro usuario!
Mi procuro (san Google!) un nuovo indirizzo gmail e ricomincio
daccapo: nuovo nome, diverso dai tre precedenti, e nuovo indirizzo
e-mail. Questa volta la dannata schermata di WP dice che il nome
dell'usuario e l'indirizzo e-mail non corrispondono...
Insomma, per farla breve, solo il mio amico è riuscito a iscrivermi
utilizzando una ulteriore variante del mio nome (con le maiuscole!),
una password di sua scelta (se l'avessi chiesta io sicuramente mi
sarebbe stata rifiutata perché troppo corta) e il mio indirizzo
e-mail su Facebook.
È forse logico che una persona non possa iscriversi in siti diversi
utilizzando sempre lo stesso nome (il suo!) e lo stesso indirizzo?
Altrove si può, ma in WordPress no.
Meno male che non è WP a gestire i documenti anagrafici eccetera: vi
immaginate se al momento di chiedere il passaporto vi venisse negato
perché il vostro nome o l'indirizzo di casa vostra l'avete già
usato per la carta d'identità o per la patente di guida?
Ma non è finita qui.
Controllando tutti gli indirizzi forniti nel formulario, ho trovato
un totale di 3 risposte dal sito che mi confermavano l'iscrizione
(e sì, perché, illogicamente, pur avendo WP rifiutato l'iscrizione
ero invece iscritta con tutti e tre i profili!), da perfezionare però
come è usuale cliccando su un link allegato.
Ebbene, provando a cliccare su ciascuno dei tre link, si è aperta
una schermata che richiedeva una chiave di accesso: ora, come è
noto, quei link di conferma contengono già la chiave di accesso, è
sufficiente cliccare e si ottiene la conferma di iscrizione... per WP
non è così. Viva la logica!
Ora mi son divertita a provare una ulteriore iscrizione: ebbene, non
solo ha accettato il nome “Pinco Pallino”con le iniziali in
maiuscolo, ma ha anche accettato un indirizzo e-mail inesistente comunicandomi “Sign up complete!” Peccato non poter andare a
controllare il link che sarà arrivato automaticamente
all'inesistente indirizzo!
Ma di mancanza di logica in campo informatico ne ho conosciute ben
altre.
Per esempio, riprendendo il formulario di WP: ricordo che in un
ufficio dove ho lavorato avevano comprato un carissimo e farraginoso
programma per gestire un grande archivio di dati (quello che
comunemente si chiama data base), come lo è tutto sommato un archivio di utenti di WP o di FB.
Il formulario di immissione dei dati accettava senza problemi
maiuscole e minuscole, anche nelle iniziali, e qualsiasi numero si
volesse scrivere nel “campo” dove c'era da scrivere una data: il
problema non era nell'immissione, ma capitava di non poter stampare
elenchi alfabetici decenti perché a seconda di chi eseguisse l'input
i nomi venivano scritti o tutti in maiuscolo o con la sola iniziale
maiuscola o tutti in minuscolo e il programma memorizzava i dati tal quali, come venivano digitati ... per cui un cognome che iniziasse per z (minuscola) veniva prima di uno che iniziasse per A (maiuscola).
Tra le altre cose si doveva scrivere la scuola di provenienza. La
logica (la mia logica, perlomeno) avrebbe consigliato un menù
a tendina che offrisse la scelta tra SMS (scuola media statale), SMlr
(scuola media legalmente riconosciuta), Ist (istituto), Lic (Liceo),
dando l'opportunità di scrivere il nome della scuola in un ulteriore
“campo” e il compito sarebbe stato facilitato se come minimo
fosse apparso l'avviso di non mettere virgolette, di scrivere tutto
in maiuscolo o che so io...
Ho dovuto passare mesi a cercare di correggere queste
immissioni, una qualunque scuola media riusciva ad apparire sotto
decine di nomi diversi, da SMS “Pinco Pallino” a S.M.S. “Pinco Pallino”
a Sms “P. Pallino” a... non sto a elencare, ma le varianti
possibili, tra maiuscole e minuscole, punti o non punti, virgolette o non virgolette,
iniziali o nome intero, assommano sicuramente a varie centinaia. In
pratica, i dati immessi non si potevano estrarre in modo logico.
Ma la cosa più buffa era l'esistenza di gente nata il 37
giugliembre! Be', non proprio così, ma diverse date tipo 37/14/76 le
ho viste...
Ricordo invece con nostalgia un programma veramente logico e ben
fatto, il DBIII Borland, che purtroppo “girava” solo su MS-DOS,
non ne ho trovato una versione per Windows. Certo, c'era da
programmarselo da sé, assomigliava un po' al Pascal, ma ricordo che
i miei formulari trasformavano automaticamente tutte le lettere in
maiuscole, i campi per le date accettavano solo date, non numeri
qualsiasi, c'erano i campi logici (sì/no) eccetera.
Ne traevo
elenchi alfabetici perfetti (il campo nome separato dal campo cognome
aiutava molto), elenchi filtrati a seconda del dato cercato, e un gran numero di "format", a differenza della scarsità di output che offre per esempio Access.
Al momento della stampa (conoscendo le mie colleghe...) facevo
apparire sul monitor la dicitura “non spegnere il computer, sto
stampando”. E all'uscire dal programma facevo salvare
automaticamente tutto.
Altro esempio di ILlogica: ho provato a comprare una tablet a buon
mercato perché sia io sia mio marito potessimo abituarci a
maneggiarlo prima di comprarne eventualmente uno più caro. Poiché
sappiamo che in questa zona non abbiamo connessioni Wi-Fi, abbiamo
scelto un modello con 3G, che dovrebbe dare la possibilità di
collegare un modem USB. Dico “dovrebbe” perché in realtà il
cavo di collegamento tra la tablet e il modem non consente la
connessione: come appare evidente dalle foto, il terminale standard
del modem USB è identico a quello del supposto cavo di connessione,
invece di essere complementare...
modem USB e cavo connessione tablet/USB |
normale prolunga maschio/femmina USB |
Ovviamente ieri stesso ho restituito la tablet.
Borland, sigh!
RispondiEliminaPoi hai ragione ma sapessi com'è difficile a volte prevedere tutti i casi. E gli informatici potrebbero cominciare a LOLlare su chi ti detta la mail dicendo "tutto attaccato e tutto in minuscolo".
Invece il cavetto USB è proprio, ecco hai ragione.
accidenti , ma non sapevo che eri un'esperta!!!
RispondiElimina