martedì 11 dicembre 2012

Un po' di logica, per favore!



Come già ho detto più volte, non sono dotata di molta intelligenza, e sicuramente non di grande cultura. Ma una dote almeno ce l'ho: sono abbastanza logica. Perciò mi aspetto sempre che anche gli altri, più intelligenti e preparati di me, lo siano. Questo rende la mia vita abbastanza difficile, come si può immaginare...
Qualche esempio di scarsa logica dove ci si aspetterebbe che ce ne fosse a vagonate: l'informatica.

L'altro giorno volevo iscrivermi ad un nuovo sito, dopo vari tentativi a vuoto per fortuna il curatore dello stesso mi ha aiutata iscrivendomi lui, non so ancora come. Grazie, Moreno!
Come ho detto non sono molto intelligente, ma poiché sono riuscita in modo soddisfacente a iscrivermi a parecchi siti, in genere per ottenere gli aggiornamenti su argomenti che mi interessano, pensavo di poter seguire un percorso analogo.
Nel sito detto, cliccando su iscriviti si accede a una pagina con un formulario da riempire. Scrivo il mio nome, come appare su Facebook, il mio indirizzo di email, la password (due volte per conferma) e un nome pubblico per il profilo. Non ci sono istruzioni di sorta, ma è tutto così facile e logico...


Nossignori, non appena dato l'invio appare la temuta schermata di WordPress, con cui ho già combattuto per mesi. A quanto pare, il problema con WP l'ho solo io, ma...
Innanzi tutto, risulta (solo ora) che il formulario accetta solo lettere minuscole e numeri: io ho la corretta abitudine di scrivere le iniziali di nomi e cognomi con la maiuscola...
Pertanto il formulario non viene accettato e devo immettere di nuovo i dati con il nome e cognome in minuscola: non viene accettato, perché l'indirizzo e-mail risulta “già in uso” avendolo inserito nel formulario precedente. Allora scrivo una variante del mio nome, con un altro dei miei indirizzi, ma neppure questa volta il formulario viene accettato benché sia apparso l'avviso che ho completato l'iscrizione (!) perché l'indirizzo e-mail è già usato da altro usuario!
Mi procuro (san Google!) un nuovo indirizzo gmail e ricomincio daccapo: nuovo nome, diverso dai tre precedenti, e nuovo indirizzo e-mail. Questa volta la dannata schermata di WP dice che il nome dell'usuario e l'indirizzo e-mail non corrispondono...

Insomma, per farla breve, solo il mio amico è riuscito a iscrivermi utilizzando una ulteriore variante del mio nome (con le maiuscole!), una password di sua scelta (se l'avessi chiesta io sicuramente mi sarebbe stata rifiutata perché troppo corta) e il mio indirizzo e-mail su Facebook.

È forse logico che una persona non possa iscriversi in siti diversi utilizzando sempre lo stesso nome (il suo!) e lo stesso indirizzo? Altrove si può, ma in WordPress no.
Meno male che non è WP a gestire i documenti anagrafici eccetera: vi immaginate se al momento di chiedere il passaporto vi venisse negato perché il vostro nome o l'indirizzo di casa vostra l'avete già usato per la carta d'identità o per la patente di guida?

Ma non è finita qui.
Controllando tutti gli indirizzi forniti nel formulario, ho trovato un totale di 3 risposte dal sito che mi confermavano l'iscrizione (e sì, perché, illogicamente, pur avendo WP rifiutato l'iscrizione ero invece iscritta con tutti e tre i profili!), da perfezionare però come è usuale cliccando su un link allegato.
Ebbene, provando a cliccare su ciascuno dei tre link, si è aperta una schermata che richiedeva una chiave di accesso: ora, come è noto, quei link di conferma contengono già la chiave di accesso, è sufficiente cliccare e si ottiene la conferma di iscrizione... per WP non è così. Viva la logica!
Ora mi son divertita a provare una ulteriore iscrizione: ebbene, non solo ha accettato il nome “Pinco Pallino”con le iniziali in maiuscolo, ma ha anche accettato un indirizzo e-mail inesistente comunicandomi “Sign up complete!” Peccato non poter andare a controllare il link che sarà arrivato automaticamente all'inesistente indirizzo!

Ma di mancanza di logica in campo informatico ne ho conosciute ben altre.
Per esempio, riprendendo il formulario di WP: ricordo che in un ufficio dove ho lavorato avevano comprato un carissimo e farraginoso programma per gestire un grande archivio di dati (quello che comunemente si chiama data base), come lo è tutto sommato un archivio di utenti di WP o di FB.
Il formulario di immissione dei dati accettava senza problemi maiuscole e minuscole, anche nelle iniziali, e qualsiasi numero si volesse scrivere nel “campo” dove c'era da scrivere una data: il problema non era nell'immissione, ma capitava di non poter stampare elenchi alfabetici decenti perché a seconda di chi eseguisse l'input i nomi venivano scritti o tutti in maiuscolo o con la sola iniziale maiuscola o tutti in minuscolo e il programma memorizzava i dati tal quali, come venivano digitati ... per cui un cognome che iniziasse per z (minuscola) veniva prima di uno che iniziasse per A (maiuscola).

Tra le altre cose si doveva scrivere la scuola di provenienza. La logica (la mia logica, perlomeno) avrebbe consigliato un menù a tendina che offrisse la scelta tra SMS (scuola media statale), SMlr (scuola media legalmente riconosciuta), Ist (istituto), Lic (Liceo), dando l'opportunità di scrivere il nome della scuola in un ulteriore “campo” e il compito sarebbe stato facilitato se come minimo fosse apparso l'avviso di non mettere virgolette, di scrivere tutto in maiuscolo o che so io...
Ho dovuto passare mesi a cercare di correggere queste immissioni, una qualunque scuola media riusciva ad apparire sotto decine di nomi diversi, da SMS “Pinco Pallino” a S.M.S. “Pinco Pallino” a Sms “P. Pallino” a... non sto a elencare, ma le varianti possibili, tra maiuscole e minuscole, punti o non punti, virgolette o non virgolette, iniziali o nome intero, assommano sicuramente a varie centinaia. In pratica, i dati immessi non si potevano estrarre in modo logico.
Ma la cosa più buffa era l'esistenza di gente nata il 37 giugliembre! Be', non proprio così, ma diverse date tipo 37/14/76 le ho viste...

Ricordo invece con nostalgia un programma veramente logico e ben fatto, il DBIII Borland, che purtroppo “girava” solo su MS-DOS, non ne ho trovato una versione per Windows. Certo, c'era da programmarselo da sé, assomigliava un po' al Pascal, ma ricordo che i miei formulari trasformavano automaticamente tutte le lettere in maiuscole, i campi per le date accettavano solo date, non numeri qualsiasi, c'erano i campi logici (sì/no) eccetera. 
Ne traevo elenchi alfabetici perfetti (il campo nome separato dal campo cognome aiutava molto), elenchi filtrati a seconda del dato cercato, e un gran numero di "format", a differenza della scarsità di output che offre per esempio Access. 

Al momento della stampa (conoscendo le mie colleghe...) facevo apparire sul monitor la dicitura “non spegnere il computer, sto stampando”. E all'uscire dal programma facevo salvare automaticamente tutto.



Altro esempio di ILlogica: ho provato a comprare una tablet a buon mercato perché sia io sia mio marito potessimo abituarci a maneggiarlo prima di comprarne eventualmente uno più caro. Poiché sappiamo che in questa zona non abbiamo connessioni Wi-Fi, abbiamo scelto un modello con 3G, che dovrebbe dare la possibilità di collegare un modem USB. Dico “dovrebbe” perché in realtà il cavo di collegamento tra la tablet e il modem non consente la connessione: come appare evidente dalle foto, il terminale standard del modem USB è identico a quello del supposto cavo di connessione, invece di essere complementare...
modem USB e cavo connessione tablet/USB 

normale prolunga maschio/femmina USB
Ovviamente ieri stesso ho restituito la tablet.


2 commenti:

  1. Borland, sigh!
    Poi hai ragione ma sapessi com'è difficile a volte prevedere tutti i casi. E gli informatici potrebbero cominciare a LOLlare su chi ti detta la mail dicendo "tutto attaccato e tutto in minuscolo".
    Invece il cavetto USB è proprio, ecco hai ragione.

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  2. accidenti , ma non sapevo che eri un'esperta!!!

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