È mancato Marco Zamperini, l'Internet italiano gli deve molto. Lui si presentava così:
Sono un "Technology evangelist" e non smetto mai di raccontare al mondo perché le aziende e le persone devono credere nella forza della Rete. Dopo un passato da surfer mi sono dedicato alle ICT, lavorando spalla a spalla con I.NET, il primo internet service provider italiano. Oggi sono Chief Innovation Officer presso NTT DATA ITALIA. Se Internet ha preso piede in Italia è anche un po' colpa mia. (qui)Trovate in rete (ovviamente) parecchia roba, segnalo Giornalettismo (dove c'è il link a Facebook) e, ne parlavamo nei commenti l'altro giorno, una lezione al Poli, per Rivoluzione Digitale.
È un corso introduttivo ma davvero tosto. E in rete ci sono parecchi video, tutti da vedere. E se tutti i professori fossero così ci sarebbero meno leghisti.
Naturalmente quello che avevo aggiunto (su Enrico) era completamente falso, meglio.
RispondiEliminaMi sono imbattuto diverse volte in suoi articoli che ho sempre apprezzato sia per la competenza evidente che per la passione che "trasudavano".
RispondiEliminaSpesso chiudeva con un "buona vita".
Ciao "Funky Professor".
Ho appena letto un post di Silvio Gulizia sul Funky Professor: "Ciao Marco Zamperini e grazie di aver sorriso anche a me".
RispondiEliminaVolevo segnalarlo qui, primo perché scritto da uno che ha avuto diverse occasioni di incontrare personalmente Marco Zamperini e poi perché nel post segnala due chicche che penso davvero aiutino a capire il personaggio che ci ha lasciato: un post ed un video.