lunedì 12 maggio 2014

Rendiconti #SalTo14 - 1: Alessandrini, Barozzi, Codogno, Liberti et al.

Ieri sono stato al Salone del Libro, #SalTo14. Raccolto parecchio materiale, mi sa che vi sorbirete, volendo, parecchi post di cui questo è il primo.
Potrei banalmente fare una cronaca rispettando la sequenza temporale, partendo dagli inconvenienti successi già alla biglietteria e raccontandovi che all'ingresso ho incontrato subito il Popinga (o dovrei dire Barozzi?). E invece no: saltabecco avanti e indietro sulla linea temporale manco fossi Doctor Who o Kirchhoff[1]. I post seguiranno un ordine che, a dirla tutta, non so quale sia. Ok?

Allora comincio dalle 3:30 del pomeriggio quando decido che devo proprio andare a farla (posso dire pipì, vero). No perché tra mezz'ora sarebbe cominciata la presentazione dei blogger riportati nel titolo[5], con i nomi che usano le loro mamme; poi nei blog --tranne uno-- loro ne usano altri, lasciati come kwitz per il lettore volonteroso.

I servizi igienici sono all'esterno dei padiglioni, in strutture mobili e, si suppone, temporanee, proprio come l'anno scorso. Mi reco nel più vicino e trovo due sorprese:

Il murale[2] raffigurato in figura; chi sono i Sauri? Mystero; o sono io a non sapere?


Inoltre il pavimento è coperto da mezzo cm d'acqua, c'è il tubo dello sciacquone che perde, passiensa, decido di tirare l'acqua quando già sto uscendo; poi ho fatto un giretto fuori per asciugare le suole delle scarpe.

Al rientro scopro di essere proprio nella zona della Sala Blu. Ora, non so voi ma per me "sala blu" suona molto simile a "book<< to the future" e così ho commesso un errore che poteva avere conseguenze traumatiche. C'era una fila lunga quasi come quella mattutina per Hofstadter[1]. Mi accodo alla coda che si allunga dopo di me. Poi però sento le due signore davanti a me che continuano a ripetere parole strane: Rodotà, Zagrebelsky e cose simili. Non è che si possono interrompere così persone sconosciute, e anche orecchiare non so se sia tanto accettabile moralmente. Ma approfittando di una pausa mi faccio coraggio e chiedo. Ho sbagliato fila! Sala Blu l'avevo segnato per dopo, alle 5, che comunque poi non ci sono andato.

Panico, cerco sulla mappa la location corretta e ci vado di corsa, travolgendo centinaia di visitatori. Niente coda, anzi è uno spazio aperto, dentro ci sono posti vuoti  mi siedo. Parla una signora di Laterza, stanno per approdare nel mondo degli ebook; mi appunto la frase "una volta, quando l'universo degli autori quasi coincideva con quello dei lettori..." (non so a che epoca si riferisse). Poi passa la parola ai giovani che gestiranno questa robbawwebb. Non ci ho capito niente![3]. Commenti moderati ma come, e da chi, e quanto rapidamente, e quanto costa? Ok, sta per finire e i posti liberi aumentano.


Poi improvvisamente entrano loro, accompagnati dalla signora Fortykey che introduce brevemente e passa la parola al capo della missione, .mau. (qui nelle vesti di Maurizio Codogno).
Il quale molto professionalmente introduce e passa la parola a Popinga, qui in veste di Marco Fulvio Barozzi (MFB). MFB esordisce dicendo che potrebbe parlare del suo ebook ma invece ci parlerà di quello di Mr. Palomar (che sarebbe poi Paolo Alessandrini, seduto alla sua sinistra). Breve, preciso e compendioso ripassa la parola a .mau. Che lancia Paolo, dopo un intermezzo che ci sono già altri ebook non accomagnati dagli autori (Roberto Zanasi, Zar p.es.) e poi Peppe Liberti e poi ...
Non so se avevano fatto prove prima ma l'ora è volata. E lo spazio era affollato. Bravi[4].
Li avevo già notati ma dopo ho interagito con i conoscenti: il CICAP rappresentato da Mautino, Bagnasco e Ferrero[5] e Marco Delmastro.
A proposito ci sono novità Oops! dice che ve le dice lui sul suo blog.

Vengo presentato anche a Carlo Cinato di Parolata, anche lui di Torino. No, non è nobile Parolata è il blog, andate a vederlo.
Merita un post tutto per lui. Volontari? O vado io?


Insomma, venuto proprio bene. Oops! già detto.
Un'ultima cosa che mi preme di dirvi subito anche se il post è già parecchio lungo: se decideste di comprare una borsa di quelle con la cinghia lunga per portarla a spalla fate attenzione. Quelle con la scritta Wampum®jeans vi lasciano mettere facilmente le cose dentro ma poi è difficile ritrovarle: ho un testimone di quello che dico, il Barozzi.



1. Questo risulterà chiaro se seguirete i prossimi post.
2. Se è singolare non si usa la S finale vero? O si deve dire un elemento appartenente alla classe dei murales?
3. Nada, zilch.
4. Anzi bravissimissimi.
5. In ordine alfabetico.

13 commenti:

  1. Quanto ti invidio! avrei voluto conoscerli anch'io gli autori che citi, tra l'altro sono praticamente tutti amici miei su Facebook (.mau. no, anche se fa parte dei Tamburisti e ogni tanto gli rompo le scatole scrivendogli e lui con la sua consueta gentilezza mi risponde).
    Riguardo al tuo appunto sui servizi pubblici: solo in Italia è possibile uno sconcio simile, ed è già molto quando sono previsti... (figurati che qui mi è capitato di fotografarne -presa in giro dal marito- per rimarcare la differenza!)

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    1. Sapessi chi mi sono perso, sempre a Altramatematica. Magari ne parlo, prossimamente, forse.

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  2. Grazie Juhan per la segnalazione della Parolata: sarebbe molto divertente se ne parlaste, in modo da leggere cosa pensate del mio sitarello. E grazie a Popinga per averci messo in contatto, e così farmi conoscere il tuo/vostro sito.
    A presto, c

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    1. Io ho già dato una sbirciatina, sono in ritardo ma appena posso ritornerò. Volevo però lasciare agli altri autori la possibilità di raccontare, io devo ancora rendicontare di #SalTo14. Ma consiglio fin d'ora p.es. le frasi fatte.

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  3. Mi limito a commentare che la borsa sopra citata serve a non ritrovare più le cose che ci metti dentro. E' magica e dispettosa come un folletto: Juhan ci ha messo il telefonino e la macchina fotografica e se li è ritrovati nel taschino della camicia dopo affannosa ricerca.

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  4. il singolare di murales è mural, come l'AD dovrebbe dirti. Ma credo che l'indeclinabilità regni ancorché al plurale.

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    1. A Juhan perdono tutto, avrai notato... mi sono limitata a scriverlo giusto nel mio post.

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  5. A quanto pare al Salone sono successe un sacco di cose strane... A proposito, il mio incontro con il sommo Hofstadter, che documenterò domani, e che c‘entra con i passaggi a livello (il Codogno sa perché).
    Sono anche felice di aver conosciuto di persona il bravissimo Juan, e anche Carlo della Parolata (anche a me, dal primo sguardo, sembra un gran bel sito).
    A Juan dico grazie per il bravissimissimi, anche se avrei voluto/dovuto presentare un po‘ meglio il libro del Barozzi (spero mi perdonerà).
    E comunque, evviva il Salone, 40k, i Sauri, le borse con la cinghia lunga, la Vecchia di Cosenza, il Fotografo Pazzo, i passaggi a livello di Hofstadter.

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    1. OK, grazie ma voglio anch'io una H, come Hofstadter. Non grossa come la sua, interna, ma ci tengo ;-). Ho in cantiere anch'io un post su DRH, ma aspetto il tuo. Piccola anticipazione: eccezionale!

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    2. Caro Juhan, chiedo umilmente scusa per la H mancante: digitando con il cellulare i refusi mi escono più faciilmente...

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    3. No ti preoccupare. E poi vuoi mettere l'occasione per paragonarmi a DRH, sia pure per una lettera muta (per noi italiani)?

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  6. volevo dire che quella nuca al centro della foto appartiene al Bressanini

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    1. Peppe non infierire! Mi sono accorto quando era troppo tardi di chi mi sono lasciato sfuggire. Chissà se ci sarà una replica l'anno prossimo? I Rudi, p.es. torneranno?
      Per contro: ho conosciuto te e Paolo qui e altri, di qualcuno parlerò prossimamente, forse.

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