mercoledì 22 agosto 2012

A proposito del tacchino

No, non sono qui per pendere le sue difese; può farlo benissimo da solo (o con l'aiuto, se del caso, dell'avvocato Bongiorno). Peccato perche avevo due (dicesi ben *due*) citazioni niente male

uno:
Friends, Romans, countrymen, lend me your ears
e due:
Lend me your ears and I'll sing you a song,
And I'll try not to sing out of key
vuoi del Sommo Bardo che dei Fab4. Pazienza.


Intanto una curiosità: di tutti gli animali da cortile (una volta, adesso non ce n'è più) il tacchino stravince come nomi (parlo della mia zona): biro, pito, dindo. Che poi dindo è quasi come in francese, specie se ne fai il diminutivo dindon. Lo sapete vero che per quelli lì di là dei bricchi usano dire, per esempio, Louison per dire Lüisin, vero. O devo proprio contarvi tutto?

Allora il tacchino: era il terrore dei bambini (sì certo anch'io): appena ne vedeva uno caricava, deciso diventando molto più grosso, come quello nella foto. E poi tornava dalle sue signore tacchine cantando vittoria. La cosa peggiorava se eri vestito del mio colore preferito, il rosso. Se ci penso ancora adesso... In fondo è passato poco più di mezzo secolo.

La bira (o pita) per contro era (e credo sarebbe tuttora) l'ideale per fare da balia ai pipì (pulcini, cos'avete capito?). Per via che camminava molto lentamente, continuando a ripetere piano il suo verso, rassicurante. E continuando a guardare in alto che non ci fosse il farcat (falco). Appena vedeva qualcosa in cielo lanciava l'allarme --Chiuuuw!-- e i pulcini si rifugiavano tutti, prima di subito, sotto di lei.
Mica come quel disgraziato del marito!

E poi c'è ancora una cosa che so di lui. Quando Valeria andava alla scuola materna di tutti i bambini era l'unica che sapeva fare il verso del tacchino. "Gulu-gulu", certo.


2 commenti:

  1. wuao ero già troppo avanti.
    scherzo obviously
    valè

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  2. Valè in commenta come scegli Nome/Url così puoi mettere il nome; e la prossima volta se lo ricorda.

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