martedì 24 settembre 2013

Carlin e la casa nuova

 Adesso vi racconto di un giovane imprenditore, uno di quelli che ce l'hanno fatta, Carlin. Che in italiano sarebbe Carletto per via che Carlo era il nonno e per distinguerli lui ha sempre avuto quel diminutivo, per quasi trent'anni. E adesso continua, lo conoscono tutti così.

Il nonno di Carlin faceva il contadino, 30 giornate (12 ettari) nella cintura di Torino, prati per le vacche e grano. Il figlio invece si è trovato un posto in comune, dopo il lavoro aiutava nell'azienda ma non era più un contadino. La figlia invece è sposata in un paese vicino.


Carlin da piccolo era sempre dai nonni che nella cascina c'era posto e tante possibilità di giocare. Poco per volta i nonni hanno dato in affitto quasi tutto il terreno, un po' l'hanno anche venduto, fabbricabile.
Intanto Carlin andava a scuola, male. Nel senso che non gli piaceva, stare chiuso tutto il giorno senza far niente, senza fare soldi. Insomma la scuola l'ha abbandonata appena ha potuto e per tre anni ha fatto il letricista (da uno padano DOC che lavora male che non avete idea ma se parlo di lui vado fuori tema). A Carlin piaceva: imparava tante cose, trattare con la gente, parlare piemontese, non farsi mettere i piedi in testa, anzi potendo... Ma non era la sua ditta, e oltre al padrone c'era anche suo figlio che aveva il vizio di comandare troppo. Mica puoi fare quello tutta la vita, anche perché lui adesso aveva la fidanzata seria.
Viene fuori così l'idea di tornare a coltivare la terra, come il nonno che adesso davvero non ce la faceva più. Solo che terra non se ne trova, e sua ce n'è davvero poca, neanche tre giornate. Allora, idea, faccio l'orto e vendo direttamente dal produttore al consumatore, km 0 come dice la Coldiretti!
 
 Tutti d'accordo, i genitori un po' di soldi da parte ce li hanno, poi fanno propaganda, "venite da Carlin", c'è anche qualche pensionato che da una mano, non puoi pretendere ma è gratis. E la fidanzata che sta facendo la tesi a Economia può aiutare anche lei, e compila i moduli delle pratiche.
Insomma l'insalata, i pomodori, le patate, le zucchine, tutto, tira.

Adesso (in realtà è quasi finito ma io l'ho saputo solo il mese scorso) Carlin ha deciso che per gli attrezzi (trattorino, fresa, motozappa e tutto il resto) è scomoda la casa che era dei nonni e ha messo su un capannone. E una parte del capannone la sta predisponendo per gli uffici, per le pratiche e la contabilità un posto così ci vuole.

Che poi se li fai un po' più spaziosi diventa anche la casa, molto più comoda che andare e venire ogni giorno dal paese vicino, 5 km. Già perché io non ve l'ho ancora detto ma nel frattempo Carlin si è sposato e lui e la moglie (quella che era la fidanzata) sono andati a abitare nella casa vecchia di lei. Cioè hanno aggiustato un pezzo della casa rimasta vuota quando i genitori di lei (contadini in pensione, lei è figlia unica) si sono fatti la villetta nuova, poco distante dalla casa vecchia.


Attenzione che arrivo al dunque, entro in gioco io. Siccome sono poco pratico di usi e costumi padagni ho avuto l'ardire di chiedere a Carlin: "Ma puoi farti la casa lì? Sei a posto?" Sapete che sono anziano e anche un po' così e Carlin mi ha risposto gentilmente "Il primo condono metto a posto tutto".
"Guarda che la banda Silvio & eredi Tremonti quando faranno un condono sarà finanziario..."
"Anche quello ma vuoi che non ne fanno uno edilizio? dai!"
"E sì, temo proprio di sì"
"Piuttosto non sai di qualcuno bravo che abbia voglia di lavorare, si dice che c'è crisi ma io non riesco a trovare nessuno, provano e se ne vanno".

questo va bene su tutto, come l'argento

E, oltre ai condoni, qualcuno mi spiega come fai a mettere una tassa sulla casa (ICI, IMU, TARES, chiamatela come volete). Gente come Carlin si troverebbe a pagare 'na s-ciüpatà.
Meno male che Silvio c'è! E Brunetta, ganzo il piccoletto.

2 commenti:

  1. Ma se qui obbligano a chiedere il permesso edilizio per lastricare (=posare pietre di Luserna sul terreno) un pezzo di giardino! Ma dài.... e nessuno vede mai nulla, Comune, vigili, commissione edilizia? Ma ca...o! Cosa ci sono a fare?
    Siamo proprio tutti fatti così. Inutile lamentarsi delle ruberie dei grandi, se nel nostro piccolo appena possiamo, zac!

    RispondiElimina
  2. Beh, però qualche speranza per gli onesti c'è (sono un inguaribile ottimista):
    http://www.lastampa.it/2013/10/04/economia/fisco-scovate-mila-case-fantasma-OwWVt4CSqxwsIFcqmak7yO/pagina.html

    RispondiElimina