Comincio a capire come deve sentirsi la nostra AD quando legge certi testi... Ogni tanto si lamenta degli errori che al giorno d'oggi si diffondono sempre di più nello scrivere (anch'io ho trovato diversi si schernì per si schermì, e anche “un calciatore, uno schernitore”) oltre a quelli di cui ha parlato in un post, per esempio l'uso dell'apostrofo dove non ci va ma anche il non uso dove ci va, anche da parte di "insospettabili"!
Qualche piccolo esempio preso dal Web (niente paura, Juhan, non intendo copiare il tuo “Cose viste nel Web”!)
Semmai, è qualcun'altro che ha sempre voluto dire
un'impressionante vantaggio politico
Un estasi di profumi
per un’altro capitolo del Carnevale della Fisica!
stai seguendo un'evento?
volevo metterlo su un'altro post
e per'altro senza i requisiti
aveva un'altro senso!
un arnia eolica!
Ma nel mio piccolo anch'io ho notato che si diffonde sempre di più la confusione tra apostrofi e accenti, che oltretutto vengono sparpagliati qua e là senza motivo o eliminati spietatamente.
A volte io non ci faccio caso e scrivo un pò invece di un po' e Bruna mi sgrida, ma questi altri sono casi gravi (errori reali, copiati da Internet):
Ce gente che ancora non è partita
e c'è ne sono
il governo... c'è lo tenga nascosto
centra pure Formigoni
(c'entrati più che altro sull'autismo)
c'è lo siamo gustato veramente
Insomma, si confonde sempre di più c'è con ce.
Un'altra abitudine che sta prendendo piede è il raddoppio di una consonante, legando una congiunzione o una preposizione alla parola successiva. Anch'io, come Bruna, scrivo vabbè (sarebbe più giusto vabbe', lo so) ma una volta era praticamente l'unico caso, ora quasi tutti scrivono apparte (a parte), affianco (a fianco), ebbasta (e basta), apposto (a posto) eccetera. Perfino Bruna da qualche tempo scrive eggià! Questo è un peccato veniale, solamente si trasferisce alla scrittura la pronuncia raddoppiata della consonante, cosa prevista dalla lingua italiana.
Ma sapete qual è la cosa che ho notato da qualche tempo, diciamo pochi mesi, e non riesco a capirne l'origine? L'abitudine di eliminare da una frase un articolo o una preposizione o una congiunzione: si può facilmente immaginare quale sia la praticella mancante, il discorso fila, è comprensibile, ma perchè mai si sta diffondendo questa moda?
Anche qui faccio degli esempi copiati pari pari, metto tra parentesi la parolina mancante, non scritta dall'autore della frase:
fortissima simpatia (per) ogni possibile cazzabubbolo digitale
sorta (di) crepe/brigidino croccante
Questa fibra serve anche a ridurre gli attacchi (di) fame
Famoso per gli alberi spettacolari (che) crescono fuori delle sue rovine
ci sono strutture all'interno dei testicoli (che) sono in grado di agganciare
sul tuo ultimo acquisto informatico di cui mi importa (una) sega.
il paiolo della polenta continuava (a) sobbollire lentamente
sono stati imbottiti (di) medicinali inutili (questo l'ha scritto Bruna!) eccetera
Intendo dire, a tutti può capitare per la fretta di
Insomma tutto sommato io che sono l'ultima ruota del carro e considerato abbastanza ignorante cerco di stare attento quando scrivo, eppure vengo ripreso per ogni errore: e gli altri?
Io gli errori li introduco a posta per farvi vedere come non si deve fare. E sapete una cosa: mi viene facilissimo. Per dire in questo commento dovreste cercarne per almeno tre.
RispondiElimina(Visto che non ho scritto trè?).
Archie, mi hai preso in castagna! però ora che i post di Facebook si possono correggere probabilmente non accadrà più!
RispondiEliminaPer dimostrarti che non sono arrabbiata ti regalo quest'altra chicca, trovata testé in Facebook (come altre che ti avevo raccontato e vedo che hai usato nel post): "lo stufato d'asino si fa d'appertutto". Bello, vero?