sabato 7 dicembre 2013

Telefoni


In questi giorni sono parecchio in giro, con i mezzi pubblici. Vi voglio raccontare di ieri, molto meno intrigante di quanto recentemente relazionato dal dr.prof. ma lui è à Paris, mica a Piubes.

Intanto due cose:
  • una volta la linea si chiamava Torino-Piobesi, adesso è diventata Torino-Vinovo-Piobesi, giustamente;
  • la strada fatta dalla Sadem non c'è sulla cartina: GoogleMaps ha litigato con Nichelino, evidentemente. E pensare che mette Garino, frazione di Vinovo; potrebbe andar peggio e mettere anche Mondo Juve (se c'era non mettevo l'immagine).


Ieri il pullman l'ho preso all'andata in orario da studenti e al ritorno in quello da rientro dal lavoro. Esperienze diverse e complementari, adesso vi racconto.
Ancora una premessa però: quel che segue è reso possibile dalla moda di montare i sedili che si guardano, ne ha parlato anche Zerocalcare, recentemente. No, niente link, cercatevelo (sarete ricompensati specie se non lo trovate subito: Michele rockz!).

All'andata di fronte a me due studentesse liceali. Riporto quanto diceva quella carina bionda alla carina castana con piercing alla narice: "Per natale mi regalano il nuovo aiFon della [non ho capito], quello con doppia fotocamera davanti e dietro e [altri particolari che non ricordo]. Questo qui che andrebbe ancora bene anzi, diciamocelo, è una figata pazzesca lo prende papà che passa il suo a nonna. Nonna in realtà non è che ne abbia davvero bisogno, al massimo da sola va solo a fare la spesa da [supermercato di cui non voglio fare pubblicità]. E poi non è che non sarebbe capace ma credo non le interessi, ma metti che abbia bisogno, una volta c'erano i telefoni a gettone mi dicono, nelle cabine come quella che c'è ancora nella piazzetta vicino alla casa di Dome[nico]." E via così, bravissima, un discorso che filava perfettamente. Riuscirà benissimo nelle interrogazioni (oggi) e nella discussione della tesi (prossimamente). L'amica, quella carina e castana con i capelli corti, ogni tanto annuiva, non so quanto interessata ma in ogni caso non si è addormentata. Brava anche lei, e comprensiva.


Al ritorno sono stato molto meno fortunato. Quando sono salito era quasi pieno e sono finito di fronte a due signore rumene (credo, la lingua sembrava quella) che si scambiavano poche parole sottovoce, ottimo. Vicino a me c'era però una telefonista. Quando sono salito stava già telefonando e non si è alzata per farmi passare (io sono, come dire, robusto (e maldestro)). Poi ha continuato a telefonare, fino all'ultima fermata di Vinovo, la prossima, la prima di Piobesi sono sceso anch'io, ancora tutto rintronato dalle chiacchiere.
E qui mi fermo, non prima però di porre al mondo intero e agli aiFonisti in particolare una domanda: perché non usate Twitter, come vedo fare sulla metro?
A proposito: la metro fa da Porta Susa al Lingotto in 12 minuti.
Altro proposito: la percentuale di donne è sempre maggiore di quella maschile sulla Sadem. O è solo una mia impressione?

Meno male che c'è Marco che su Madiba ha detto benissimo tutto lui.


Fino a lunedì, compreso, c'è IncanTO, me lo perdo tutto, sigh! Ma lo rifaranno, spero, anzi devono.

3 commenti:

  1. Beh, sicuramente meglio l'andata ☺
    Riguardo a Twitter per gli aiFonisti e non, non è molto in voga tra i giovanissimi; oggi va alla grande WhatsApp

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    1. Hai ragione ma siccome sono vecchio e arterio quello m'è venuto, che è poi quello che uso anch'io.

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    2. Io Twitter lo devo ancora capire, nel senso stretto del termine e poi a me 140 caratteri mi andrebbero stretti. Non so, dovrei provarlo seriamente per poter esprimere un vero giudizio. Ma non ho tempo (come scusa funziona sempre ☺)

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