Per me è stato davvero uno shock: ho risposto a un suo tweet e mi sono trovato a correggere(parola grossa, lo so) le bozze (libro grosso, non immaginavo) del suo primo romanzo.
Ecco: primo. Non ci credevo, si è portati a pensare a qualcosa di non ancora maturo, di perfezionabile, prendi il Manzoni per arrivare alla versione definitiva del manifesto di Comunione e Liberazione ce ne ha messo di tempo. Ed è dovuto andare a sciacquare i panni in Arno (se mi sentisse la Berta un voto in più). Vero che Umberto Eco ha subito fatto il botto con il suo primo romanzo ma ho il sospetto che avesse scritto qualcosa anche prima.
A me spiace che sia il primo per cui non c'è dietro un editore. Perché davvero Giancarlo lo meriterebbe e l'editore farebbe un affare.
D'altra parte se ci fosse l'editore non ci sarei stato io. E questo sarebbe stata una macchia al makoto di Sua Pastosità (sempre sia condito, RAmen), secondo me.
sì, lo so che non è nello spirito del libro ma attira i lettori di manga |
Leggere le bozze è una cosa che non so fare: devi andare a caccia dell'errore di battitura, della virgola in più o in meno. Alle volte (non in questo caso) incontri anche il leggendario Nacoluto. Io non sono capace: mi lascio prendere dalla trama, leggo in fretta per sapere come va a finire, rido --ok, sorrido-- alla frase bella, insomma mi distraggo. E allora devo tornare indietro, caffeinarmi e dirmi "fai attenzione, piersilvio!). Rai'an non aiuta: quando lo leggerete ve ne accorgerete subito anche voi. Anzi no: certi fatti che poi risulteranno importanti vengono introdotti quasi di soppiatto, non gli dai importanza e poi, dopo qualche pagina, devi pronunciare il mantra "Ah!". Lo stesso per il carattere dei personaggi, emerge poco alla volta e non sempre è come sembra.
Un'altra cosa che invidio a lui come a parecchi altri scrittori seri è la capacità di spiegare semplicemente cose difficili, evidentemente solo apparentemente difficili, ne ho parlato in Emergenze, leggerete la bellissima definizione di meme (mi darete ragione).
Giancarlo si è posto un vincolo piuttosto severo: il romanzo è il diario di tre persone, un cyborg del XXII secolo caduto nel Giappone dell'anno 1006, nello Yamato in particolare. Ma tutto viene svolto molto bene con le due miko con caratteri molto diversi e una personalità forte che ci consentono di vedere il mondo con i loro occhi e Rayan che ci ragguaglia quando rischiamo di perderci.
La trama mi distraeva continuamente. Perché il nostro quartetto, forse non vi ho detto che c'è anche un samurai, affronta mille insidie per compiere il compito per cui Rayan è stato inviato lì.
OOPS! mi accorgo che il post è troppo lungo, smetto anche se avrei ancora tante cose da dire. Solo 'na roba: avevo pensato di coinvolgere Bruna ma è impegnata in campagna lassù sui monti, irraggiungibile. Ma c'è Enrico che invece è più libero, in fondo sta solo scavando pozzi in Mozambico, tanto in the jungle, the mighty jungle, the lion sleep tonight. Ecco forse vi racconterà lui; anche lui sa scrivere bene, come sapete.
Bon. Credo che potete anticipare la stagione delle feste e farvi subito un regalo di quelli preziosi. Buon Natale, nèh!
Aggiornamento: una recensione seria, come vorrei farle io se ne fossi capace: La Biblioteca dell' Estremo Oriente: Rai'an, di Giancarlo Niccolai.
In effetti il libro mi è piaciuto moltissimo, tanto che me lo sono portato dietro per finirlo tra un pozzo e l'altro, tanto mica scavavo io, ahahahah! Per un appassionato come me di Oriente e di fantascienza, direi che è proprio l'ideale. Poi la conoscenza profonda che ha Giancarlo della storia e della cultura del Giappone medioevale, farà impazzire gli interessati. Penso che ne sentiremo parlare parecchio. Comunque anche a me sembra un bel regalo di Natale.
RispondiEliminaDora cosa ti perplime? Non dico che dovresti leggerlo perché sarebbe pubblicità ma è proprio quello che consiglio.
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