Oggi il tempo è piovigginoso e grigio,
domani ci aspettiamo più pioggia.
Che scusa migliore per farsi un bel
confortante minestrone?
L'ho preparato con:
- cipolla, porro e aglio;
- carote e sedano;
- patate e pomodoro;
- zucca e zucchina;
- piselli, fagiolini verdi e fagioli.
Ora vi ripeto l'elenco in spagnolo, è
utile sapere di cosa parlano i menu, quando fate i turisti!
- cebolla, puerro y ajo;
- acelgas, espinacas, col, brócoli;
- zanahorias y apio (infatti il nome scientifico è Apium graveolens);
- patatas (in Canarias papas) y tomate;
- calabaza y calabacín;
- guisantes, judías verdes (anche habichuelas, come dire favettine), judías (anche alubias).
È interessante
notare il nome “judías”, che letteralmente vuol dire “giudee,
ebree”. Questo nome si trova già in Spagna nel '500, dopo l'arrivo
dalle Americhe di tale legume.
Non sono riuscita a
trovarne l'etimologia, è da considerare però che all'epoca e fino
all'arrivo dei Reyes Católicos (Fernando de Aragón e Isabel de
Castilla, quella che finanziò il viaggio di Colombo), cattolici,
musulmani ed ebrei convivevano pacificamente in Andalusia, sotto il
dominio “moro” cioé arabo (l'ultimo re, Boabdil, secondo la
fantasia popolare di pelle scura, ma secondo gli storici biondo, di
pelle chiara e occhi azzurri!).
resa di Boabdil |
I Re Cattolici,
dopo la cacciata di Boabdil nel gennaio del 1492, su istigazione di
Torquemada obbligarono gli ebrei di tutto il territorio spagnolo e
suoi domini a convertirsi al cattolicesimo, pena l'espulsione o la
morte.
Curiosamente, il
giorno in cui spirava il termine per tale conversione forzata risulta
essere quello in cui Cristoforo Colombo (Cristóbal Colón) partì da
Palos per la sua avventura, il che alimentò l'ipotesi che egli
stesso fosse ebreo...
Sia come sia, il
nome di judías può darsi sia stato dato alle alubias (nome di
origine araba) perché cibo utilizzato dai conversi ebrei: è da
pensare che la conversione fosse “di facciata” ma non reale,
pertanto la loro vera religione si poteva scontrare con le abitudini
alimentari dei cattolici. Forse il cibarsi dei proteici legumi era un
escamotage per evitare l'uso di carni proibite o macellate
secondo un rito improprio (vd. il mio post Kosher).
P.S. Il titolo vi ha indotto a pensare che volessi parlare di politica? ;-)
Sì, pensavo fosse un post "politico", visti i tempi.. ;-)
RispondiEliminama, tecnicamente Bruna, si considera minestrone anche se passato, quindi sotto forma di purea? Non lo mangio spesso, devo confessarlo, perchè è un po' più lungo da prepaparare, ma mi piace veramente
RispondiEliminaPaolo, ti confesso che a me piace molto passato (o meglio frullato con il frullatore a immersione), però se ci vuoi aggiungere un qualche tipo di pasta (consiglio corta, di formato medio-piccolo) è meglio con i pezzetti. Magari con l'aggiunta finale di un cucchiaio di pesto genovese... yum!
EliminaNon dico niente sul minestrone perché mi farei dei nemici (però mi piace tantissimo, fatto come dico io, cioè non a casa mia).
RispondiEliminaMa una cosa dei giudei voglio ricordarla: Primo Levi racconta che gli ebrei locali sono i discendenti di quelli fuggiti dalla Spagna di cui parli nel post.
E' vero, il titolo aveva fatto pensare a un post perlomeno un cicinin politico. E, dato che dal tempo dei tempi, il minestrone riscaldato appare più buono di quello appena fatto, un leggero tremolio lo avevo avuto. Ma, oggi, qualunque termine induce a pensieri politici, soprattutto quelli che parlano di caos, di casini (minuscolo), di baraonde, di balletti, di alleanze... di inciuci. Questi minestroni ci escono ormai dalle orecchie, non per sazietà ma per repulsione.
RispondiEliminaPorto in cucina il tuo miscuglio e vediamo che succede.
Per l'altro minestrone a tutt'oggi non ti so dare indicazioni: sono ancora tutti alla ricerca degli ingredienti; ne mancano ancora parecchi, ma ce n'è uno che pare introvabile: il buon senso. Da cui è facile dedurre che sarà un minestrone comunque insipido, monco, incompleto.
Ciao.