mercoledì 4 settembre 2013

Cose (di Scienza) dal Web #9


Consigli non richiesti a giovani scienziati aspiranti divulgatori

[...] Spesso mi scrivono giovani ricercatori o studenti chiedendomi come si diventa divulgatori scientifici. Come si “diventa” non lo so: io ho iniziato quasi per caso e non lo faccio per professione. Però nel corso degli anni mi sono fatto un po’ di esperienza su come si può fare divulgazione scientifica. Ho pensato quindi di mettere per iscritto qualche consiglio (non richiesto) a giovani scienziati aspiranti divulgatori specialmente su qual è il modo migliore per comunicare temi controversi e scottanti come le biotecnologie, la sperimentazione animale, le energie alternative, la chimica nel quotidiano, l’omeopatia, i vaccini e così via. Sono consigli e considerazioni tratti dalla mia esperienza personale senza nessuna pretesa di una trattazione sistematica di come si debba comunicare la scienza in generale. [...]


Vaccini: Cosa hanno fatto? (IV parte)

[...] Chi non ha mai (fortunatamente) provato una malattia grave fatica a capirne la sofferenza che ne deriva e fatica ad immaginarsi malato gravemente. Questo perché il ricordo delle malattie contagiose gravi, debilitanti che colpivano familiari, amici e compagni di classe, appartiene ormai al passato. Non è un'immagine abituale che appartiene ai nostri giorni, ai nostri affetti. Così, se nel secolo scorso era un'esigenza ed una grande conquista sentita da tutti, la possibilità di vaccinarsi per proteggersi da malattie gravissime ed anche mortali, oggi questo è un bisogno diminuito notevolmente. Aumentano così i casi di rifiuto delle vaccinazioni e, peggio, di protesta contro la vaccinazione obbligatoria. Un individuo che critica i vaccini, se oggi risulta degno di ascolto (ma che poi approfondendo è quasi sempre un ignorante o una persona con interessi personali e quindi in malafede), qualche anno fa sarebbe stato solo un pazzo visionario. Chi riesce ad immaginare oggi un bambino malato di difterite o poliomielite? E di vaiolo? Praticamente nessuno. Anche tra i medici esistono persone che non hanno mai visto in vita loro un malato di poliomielite. La diffidenza nei confronti del vaccino ha quindi terreno fertile. [...]


La geometria di Napoleone

[...] “Per i suoi insegnanti Napoleone era un allievo modello e promettente, specialmente in matematica (…) L’ispettore scolastico scrisse che l’attitudine di Napoleone per la matematica lo rendeva adatto alla marina, ma alla fine si decise che avrebbe dovuto tentare l’ingresso in artiglieria, dove l’avanzamento per merito e abilità matematica era più aperto (…)”.
Napoleone era appassionato di tutte le scienze e ne seguì gli sviluppi per tutta la vita. Nel suo esilio finale a Sant’Elena, passava il tempo leggendo la Histoire naturelle di Buffon, l'Astronomie di Delambre, il corso di cristallografia e cosmogonia dell’Abate Haüy, il corso di chimica di Fourcroy, quello di matematica di Lacroix, che annotò personalmente, tutti libri di testo che erano diventati dei riferimenti e che l’Imperatore aveva fatto redigere dagli scienziati più prestigiosi. Sotto il suo regno, la Francia divenne la potenza scientifica più importante al mondo, risultato di una politica attiva, concepita con passione e realizzata con talento da una elite scientifica unita e selezionata, sedotta dal ruolo sociale e politico concesso dall’Imperatore. [...]


Fantastico viaggio nelle meraviglie della Fisica- 1° Parte

[...] Questo è il principio di Archimede. Se vuoi, ti dico anche il principio di equilibrio della leva!
- No, no. Lasciamo perdere, ti credo sulla parola. Piuttosto, riesci a comprendere la potenza creativa nel concepire un semplice aggeggio che consente, con un minimo sforzo, di sollevare oggetti anche di peso rilevante? Che intuito geniale! E che consapevolezza, se è vera la frase attribuitagli, secondo cui avrebbe affermato che gli sarebbe bastato trovare un fulcro, cioè un punto d’appoggio, per sollevare l’intero pianeta Terra! E che dire della coclea o vite di Archimede? Alla sua genialità, dobbiamo anche una semplice ma efficacissima pompa per sollevare l’acqua da un livello ad un altro. Per costruirla, è sufficiente avvolgere a spirale, attorno ad un palo, un tubo di gomma, del tipo utilizzato per annaffiare in giardino o nei campi. Quindi, si immerge un’estremità della vite in una vasca d'acqua, o in un canale, e la si fa ruotare. Non è geniale? [...]


Dino Buzzati e i numeri primi

[...] Le apparizioni di tematiche scientifiche negli scritti di Dino Buzzati sono molto più rare di quanto accada nell'opera di altri scrittori, come ad esempio Italo Calvino. Eppure, soprattutto nel corpus degli articoli che il grande scrittore e giornalista firmò per il Corriere della Sera, emergono alcune perle di straordinario interesse. Tra il 1958 e il 1971, ad esempio, Buzzati scrisse alcuni meravigliosi pezzi riguardanti le imprese spaziali dell'epoca, raccontando in particolare la conquista americana della Luna grazie al programma Apollo. Mi direte che questa non è proprio scienza pura, e meno che meno matematica. Ok, volete la matematica in Buzzati? Subito serviti. Nella raccolta "Cronache terrestri", pubblicata nel 1972, l'anno della morte dello scrittore, si trova un articolo intitolato "Un affascinante enigma matematico", nel quale Buzzati riferisce un curioso episodio accaduto nel 1911.
Lasciamolo raccontare allo stesso autore... [...]

3 commenti:

  1. Il 27 settembre torna "Light", a Roma e a Napoli: è la versione italiana della "Researcher's Night". Si possono toccare con mano le scoperte più recenti, ed è sempre un'occasione molto stimolante.

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    1. Chi è da quelle parti partecipi!
      Ma, aspetta: forse c'è anche da noi, l'anno scorso per esempio c'era. Adesso verifico.

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    2. Confermo, c'è anche nella tua città (o lì vicino), googla per "notte dei ricercatori".

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