giovedì 12 settembre 2013

Io & il 'puter (cont. 3)

Ebbene sì, di nuovo, continuo da qui. Oggi si parla di personal computer, il PC. Quello che adesso è vecchio allora era la nuovissimissima novità, brekkiniù!


Il PC per noi che venivamo dai mini (allora quelli grossi si chiamavano così perché quando erano nati avevano rimpiazzato quelli esageratamente grossi) voleva dire tante cose: una macchina tutta tua, UAU!, ma incredibilmente meno potente, meno in tutto anzi.


E cambiavano anche i linguaggi, quelli cui eri abituato non c'erano (o erano embrionali come il Fortran). benché il PC, l'antenato di quello che conosciamo noi fosse nato in casa IBM fin da subito diventò Microsoft. E Microsoft voleva che si usassero due linguaggi di programmazione: l'assembler ASM e il basic GW-Basic. Panico! su entrambi i fronti.


Poi un giorno un collega che insegnava matematica ai ragionieri mi porta un floppy con la copia di una meraviglia:


Fantastico! Piccolo e razionale, veloce. Creava eseguibili .COM. I .COM furono presto eliminati da Microsoft per poter avere eseguibili più grandi. In realtà, avere eseguibili con più roba era possibile, c'era un altra strada e il Turbo Pascal la utilizzava: erano possibili i chain, passare da un file eseguibile a un altro, mantenendo lo stato della memoria, ma a Microsoft non piaceva, per via del Basic che usava un metodo molto più elementare.


Quindi tutti con il Turbo Pascal, che tra l'altro avrebbe presto avuto una versione a oggetti, vero?
No! Il mercato impose GW-Basic diventato poi Quick Basic e infine Visual Basic, quest'ultimo prima per DOS e poi per Windows.



Anche perché Borland, quelli del Turbo, non solo Pascal ma anche C/C++ e altro ancora, era molto più piccola, troppo orientata agli smanettoni  e venne presto travolta da Microsoft: un giorno, out of the blue, parecchi dei vertici vennero assunti da Bill Gates, cosa che comportò una causa finita con risarcimento a una società ormai cambiata. Delphi, usato oggi dai geek legati a Windows è l'erede del TP3. Anche se l'autore del Turbo Pascal, Anders Hejlsberg, lavora per M$, dove ha fatto il C# e parecchio altro.

Ma io ero già passato a altre cose: i CD multimediali, chissà se qualcuno si ricorda ToolBook di Asymetrix:

o Director di Macromedia:


o, sempre di Macromedia, Flash:


Ecco, ero finito a supporto dei grafici. Io facevo gli script; l'animazione di uno script sostituiva 20 disegni. Ma poi quando dovevano fare una modifica cancellavano lo script e rimettevano i disegni. Soprattutto quelli addetti a Flash (questo specie sul Web). E lavoravano tutti con il Mac.

Ma mica finisce qui: sta per arrivare Internet, cioè il Web. Con tante novità e potenzialità (virtuali) e imposizioni quantomeno discutibili (certe, purtroppo). Ma ne parlerò un'altra volta, se qualcuno non mi dice di smettere. Perché non ditemi che davvero leggete queste note?

3 commenti:

  1. Io le leggo e ci trovo sempre cose interessanti che non sapevo.

    Per il Web, con Flash ci ho programmato anche io (ci ho fatto l'intera tesina di III media, oltre ad altro), per poi passare a Silverlight (per Windows Phone), per poi abbandonare tutto e dedicarmi solo a HTML5 e JavaScript per le animazioni.

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    1. Marco sto preparando (ma non per subito) un post apposta per te; cioè no ma mi interesserà particolarmente il tuo commento. Anche se per adesso è ancora tutto mentale. Diciamo vaporware ;-)

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    2. La cosa mi incuriosisce; commenterò sicuramente e sarò cattivissimo ☺

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