lunedì 30 settembre 2013

La trincia, la crisi e la sua soluzione

Sabato, improvvisamente è scoppiata la crisi. Definitiva, irreparabile.
Adesso vi racconto.


È da qualche giorno che stanno trinciando il mais per Agri-Energy, ormai tutto va finire in Agri-Energy. L'orario, per quel che ne so, è dalle 8 del mattino alle 8 di sera, le donne portano il pranzo (panini come fanno i mericani) e si mangia sul trattore, sulla trincia (quella roba che per il grano si chiama mietitrebbia) o quello che è.


Allora sabato salta fuori Giaco che dice a una delle trincie (l'operatore, certo, la macchina non ha colpa): "Già che sei qui vicino fai che fare questo campo" che a dire il vero era davvero a randa, quase tacà.


E Giaco è uno dei soci, e prima o poi, quel campo andava fatto.
Ma non era in programma e B'rnardin era già andato con il rimorchio dove doveva arrivare la trincia che non stava arrivando. E allora telefona e lì salta fuori tutta la faccenda. Se ognuno pretende di comandare e cambiare le cose, senza dirlo a nessuno, mandando in crisi tutta la produzione (sarebbe prudüssiun) e l'autista della trincia non deve stare a sentire il primo che capita... "Come sarebbe a dire il primo che capita? Io, fino a prova contraria...".
OK, credo che si capisca.


Poi salta fuori dell'altro: "Ieri da me avete visto che lavoro che avete fatto? Avete iniziato alto e continuato a darci sempre più alto e alla fine era più di un metro!". Spiegazione: se il terreno non è regolare rischi di raccogliere terra per cui alzi un po' la barra tagliante; poi forse la tieni alta anche quando non serve più.
Insomma sabato sera le urla erano giudicate eccessive anche da loro.
E domenica mattina era ancora peggio: pensa te che hanno zittito Min, sorella di Nonna, che stava cominciando la recita delle previsioni del tempo (sempre catastrofiche).
"Quello deve venire a chiedermi scusa strisciando" (cit.).


Poi però la domenica si lavora solo mezza giornata (dicono che c'è crisi ma poi non trovi nessuno quando serve!) e nel pomeriggio c'è stato il tempo per fare una riunione, via telefono, di quelle solite loro: manca un capo carismatico e allora ognuno dice la sua, ovviamente diversa da tutte le altre, e siccome è diversa la ripete, e ripete, e ripete; vince il più resistente.
Questa mattina hanno cominciato un'ora prima, vispi, pimpanti e di buon umore come al solito. Sarà una settimana lunga. 


Le foto sono del sorgo, mica posso farmi vedere dove ci sono le operazioni: quelli sono feroci, troppo. Va bene fare l'inviato di guerra ma facendo attenzione alla propria incolumità, imho.

1 commento:

  1. Sì, bravo, rienti al riparo, non è il caso di rischiare solo per offrirci un'esclusiva mondiale! (ti ci vorrebbe una fotocamera nuova, con uno zoom molto potente...)

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