mercoledì 20 febbraio 2013

Talpe

In questo periodo Pico passa le notti ad abbaiare. E coinvolge Pero che è più lento a partire ma poi non la smette più.
Ho provato a scendere, chiamarlo ma è peggio: arriva di corsa, scodinzola, uggiola e riparte abbaiando con la speranza che lo segua.
Perché Pico è giudizioso e sa che se ci sono cani in giro un conto è abbaiargli dietro, far sentire che c'è e un altro sarebbe andarli ad attaccare. Oltretutto lui è sui 10 Kg, pochini per quel che si trova in giro.


Quindi abbaia tutta la notte.
E poi al mattino, presto, non oltre le 6:30, bisogna fare la passeggiata fino alla fine della via, 150 metri, per controllare se le sue marche sono ancora a posto. Più tardi si farà magari la passeggiata lunga ma quella è da fare subito. Vale anche se io uso la bicicletta.

Qualche giorno fa però è successa una cosa strana: intanto insisteva per andare in una direzione nuova, cosa mai successa. Poi abbiamo anche abbandonato la stradina e ci siamo messi a costeggiare un fosso lungo il confine tra due campi, lui sempre con il naso a un cm dal terreno. Presto si è capito che puntava a una cascina distante un paio di kilometri da noi, una delle poche ancora attive (c'è stata una notevole concentrazione negli ultimi anni).


Siano passati vicino a questo cespuglio spinoso dal quale si è levato uno stormo di passeri ma non lo ha interessato.

Arrivati a un centinaio di metri di distanza ha deciso che era ora di tornare. Ora, secondo me, la ragione era che la pista che aveva seguito era di cani sì e doveva esserci almeno una femmina.

OK, al ritorno ho fatto una scoperta che voglio condividere, questa:


sì, talpe.

La cosa strana, ma bisognerebbe chiederlo alle talpe, è che i cumuli di terreno, e quindi la galleria, è molto regolare, rettilinea e parallela al confine dei campi, a una distanza di una ventina di metri. Mistero.

Ah, sì sullo sfondo si vede la cascina dei fratelli, in particolare due delle stalle. Sullo sfondo le Alpi, il Bric (Monviso) all'estrema sinistra.


Pico adesso sta dormendo della grossa. E russa.

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