venerdì 1 febbraio 2013

Un miracolo misconosciuto

Kees Popinga non credo abbia bisogno di presentazioni. Tra le altre cose è anche uno dei collaboratori del Tamburo, sotto il nom de plume di Marco Fulvio Barozzi, lo stesso che ha usato per Giovanni Keplero aveva un gatto nero, si vede che ci è affezionato.

Il suo ultimo post Matematica e vita nei campi è bellissimissimo. Se non l'avete ancora visto andateci subito, ma poi tornate che ne commento un pezzettino.

Secondo me i blog dovrebbero essere valutati non tanto dal numero di visite ma dai commenti che scatenano (fanno eccezione i miei post che di commenti non ne cuccano). Il post del Popinga ha già avuto parecchi commenti, molto belli e istruttivi. Per esempio se conti le pecore e le conti tutte poi devi toglierne una (Anonimo). Oppure la definizione di campo messa giù bene da Anonimo (caso di ononimia con il precedente, saranno parenti?).

Ma io voglio affrontare un altro problema, sapete come sono:
Il primo problema sui grafi che affrontano i bambini è quello del melo con quattro rami, ciascuno con quattro rametti che portano quattro ciliegie. Solo i piccoli portati per la matematica non fanno calcoli, i futuri letterati dicono: 62! I futuri avvocati pensano: "Quanto ci guadagno?".
OK, in questi casi io sono abituato a fare il disegnino, devo proprio che altrimenti non ci riesco, eccolo:



OK
, molto meglio adesso. Prima risposta, per me sarebbe sufficiente, anzi definitiva: tante.

Ma di solito salta fuori qualcuno che vuole una maggior precisione. Allora 4 + 4 * 4 = 20 rami portatori di ciliegie. Quindi queste risultano 20 * 4 = 80.
Ecco lo dicevo! Un numero troppo grosso! I nostri cugini francesi questo numero non ce l'hanno e dicono quattro-venti! In realtà si sono persi prima: 68, 69, sessantadieci, sessantaundici, ...

Notare che non dico niente sui letterati, quelli appartengono all'altra cultura e le loro risposte sono diversamente vere. Ma sono anche permalosi e non voglio innescare polemiche.

Ma non è finita qui, anzi il bello, secondo me, deve ancora venire.
Intanto la temerarietà (o bravura) del Popinga che si avventura a scrivere parole difficili, come ciliegie. Soprattutto il plurale io non ce la farei. Neanche con un aiutino.

Ma c'è dell'altro: un miracolo che finora pare sia rimasto inosservato: un melo che produce ciliegie! In quantità!


Sua Pastosità FSM, sempre sia condito, RAmen, dovrebbe riconsiderare il funzionamento del Suo Ufficio Immagine. E prendere provvedimenti drastici, imho.

6 commenti:

  1. Dai che te lo meriti anche tu un commento. Che poi ti ho nominato (nessuna eliminazione, tranquillo) nel mio da Popinga. Dal melo invece ci son cascato credendo fosse un pero ed invece era un ciliegio (hai ragione, difficile da scrivere).

    Cambiando discorso,
    leggo spesso tuoi post o interventi su altri blog ma ancora non riesco ad inquadrarti, so solo che la maggior parte delle volte mi diverto a farlo (leggerti) e quindi continuo.
    Un saluto
    Marco

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    1. Quel melo, ora che ci penso, potrebbe essere geneticamente modificato, da chiedere al Marco Fulvio che Kees capace che non ce lo dice.
      L'altro blog OK, panico è su Linux e dintorni, molto semplice. Fatto per alleviare il mio confino nella Padagna profonda. Ultimamente sto dando anche un piccolo contributo al blog di Luigi Bit3Lux.

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  2. Si, ti ho intercettato in quel di OK, panico dove gironzolo poco e quando lo faccio mi ci porta Google. Io sono un "violentato da genitore Microsoft" da cui geneticamente ho preso sembianze ma mi affaccio spesso anche dall'altra sponda a spiare cosa il pinguino propone. Per il momento rimango fedele al DNA trasmesso ma ti confido (non lo dire al mio vecchio) che ho una chiavetta con Ubuntu con la quale faccio il figo ogni volta che qualche amico viene lasciato a piedi da W. Peccato che a crashare siano sempre i PC dei maschi (o son io che sono iellato), sai com'è, potrei rivalutare Linux.

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    1. Marco scusami ma nella prima risposta ti ho confuso con un mio amico, avete lo stesso nome e stavo facendo altro. Io sono un pensionato per motivi di salute. Ho sbagliato tutto non dovevo smettere ma è andata così. Ah, dimenticavo: ti seguo anch'io, merito di Annarita. Se hai tempo e ti va puoi contribuire anche tu al Tamburo, con quello che vuoi, non troppo difficile.

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  3. Ti ringrazio per la proposta. Per il momento mi limito (e diletto) a seguire voi "tamburanti" da lettore/spettatore (perché qui da voi non si legge soltanto); chissà che non riesca prima o poi a tirar fuori dall'orologio un due orette in più, ci farei sicuramente un pensierino. Grazie.
    PS:
    da "pensionato" forse non sai che hai la facoltà di non doverti mai scusare, soprattutto con ragazzacci come me.

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