mercoledì 4 febbraio 2015

Agromafie

 Dice il lider maximo che c'è grossa crisi. E la mafia. D'ho! (questo lo dice Homer Simpson, l'autore di Iliade e Odissea).

Oggi sfogliando il numero di gennaio de Il Coltivatore Piemontese (che è quello di Torino; quello di Cuneo si chiama Il Coltivatore Cuneese) ho trovato un sacco di cose interessanti. Comincio da p.8, se interessa continuo.

Pare (pare solo nèh!) che la mafia abbia le mani in pasta anche nel settore alimentare. Il titolo per tutta la larghezza della pagina è "Agromafie 2015: presentato il terzo rapporto. I dati che emergono dall’inchiesta condotta da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità agroalimentare". Poi nel testo la parola mafia non compare, dovete andare sotto nei "5mila ristoranti in mano alla criminalità. Le organizzazioni malavitose stanno approfittando della crisi per penetrare in modo massiccio e capillare nell’economia legale".

Ma quello che volevo dirvi che la pagina sembra fatta apposta per la solita manfrina, questa:


Tutto da leggere. Anche verso la fine dove, copioncollo evidenziazioni mie):
I Nuclei Antifrodi dei Carabinieri hanno individuato 70 diverse tipologie di prodotti alimentari contraffatti in vendita sulla Rete dove non mancano scandalose operazioni di business che fanno leva sugli episodi, i personaggi e le forme di criminalità organizzata più dolorose e odiose che danneggiano l’immagine dell’Italia nel mondo, dalla vendita del caffè “Mafiozzo” stile italiano prodotto in Bulgaria al sugo piccante rosso sangue “Wicked Cosa Nostra” prodotto in Usa e addirittura le spezie “Palermo Mafia shooting” e il Fernet “Mafiosi dalla Germania” senza dimenticare i consigli culinari di mamamafiosa sul sito www.mamamafiosa.com, con sottofondo musicale a tema.


Ma dai! lo sanno tutti che la mafia non esiste, chiedete a Marcello o al suo amico Silvio, solo galantuomini, a volte stallieri.

Trovate tutto qui.

Nessun commento:

Posta un commento