giovedì 12 febbraio 2015

Gianduja

Im ciamo Giandoja
stag a Turin:
i beivo a la doja
e am pias il gherssin.
‘D butir l’an fertame
el fidich e’l pré
:
Giandoja a l’an fame,
Giandoja veui stè.
Dato che oggi - almeno dalle mie parti - si apre ufficialmente il carnevale con il giovedì grasso, mi pare in linea con i tempi proporvi la poesiola che ho riportato in apertura del post per chiedere se qualcuno la conosce. Magari una volta in Piemonte la insegnavano come filastrocca per il carnevale ai bambini a scuola?
Io ne ho scoperto l'esistenza per puro caso qualche giorno fa e con una rapida ricerca ne ho trovato traccia al fondo di una pagina dedicata al teatro di Gianduja, la maschera piemontese (o dovrei dire torinese?) su una pagina di una associazione culturale di Mestre che però li attribuisce erroneamente a Vittorio Bersezio, letterato e deputato del regno di Italia, ma probabilmente più noto come autore tra l'altro di Le miserie 'd monsù Travet portato sul grande schermo da Gino Cervi e con il quale la RAI aprì le trasmissioni 60 anni fa. Ma io non l'ho mai letto né visto e comunque sto divagando.
Vittorio Bersezio (Peveragno 1828 - Torino 1900)
Immagine tratta da Wikipedia

Purtroppo le mie ricerche su internet non mi danno altre informazioni sulla filastrocca e non ho nemmeno capito da quale opera sono tratti. Non sapevo nemmeno che ci fosse un collegamento di Giandoja con il fidich e il pré... Qualcuno di voi ne sa qualcosa di più?
AGGIORNAMENTO: riporto qua la mia traduzione in prosa della filastrocca, ma non vorrei aver frainteso la questione del fidich (fegato) e del pré (ventriglio) del pollo perché non so cosa hanno a che fare con la maschera.
Mi chiamo Gianduja / sto a Torino: / bevo dal boccale / e mi piace il grissino./ Nel burro mi hanno passato/ i fegatini e il ventriglio del pollo/ Gianduja mi hanno fatto, / Gianduja voglio rimanere.
Se qualcuno mi sa correggere, è il benvenuto!

RI-AGGIORNAMENTO: ho trovato la canzone intera e ho scoperto che l'autore non è Vittorio Bersezio, ma bensì Angelo Brofferio. Appena ho un attimo riscrivo tutto il post con la canzone completa e la mia personale traduzione.

4 commenti:

  1. Parla pa! Cuntacc!
    Siccome abbiamo lettori anche da fuori io della poesia avrei dato una traduzione. Dicendo anche che qualche parola è cambiata nel tempo; per esempio io ho difficoltà con "pré". Invece il fidich (fegato) è facile collegarlo alla duja.
    Un problema di pronuncia qui: se si scrive il piemontese correttamente (non come faccio io) Gianduja dovrebbe essere pronunciato giandüia; ne sai qualcosa; qualcuno ne sa qualcosa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gianduja si pronuncia con la u normale italiana e quindi in italiano si scrive Gianduja e in piemontese Giandoja. Puoi controllare anche sulla wiki:

      http://it.wikipedia.org/wiki/Gianduja

      http://pms.wikipedia.org/wiki/Giandoja

      E c'è anche la pagina in inglese che lo dice: http://en.wikipedia.org/wiki/Gianduja_%28commedia_dell%27arte%29

      Hai ragione: era mia intenzione tradurla, ma ho qualche difficoltà per il verso del fidich e del pré e prima di avventurarmi in fantasiose ipotesi volevo appunto sapere se qualcuno conosceva questa filastrocca meglio di me. Ho aggiornato il messaggio con la mia traduzione, controllatela!

      Ma quale è il collegamento tra il fegato e la doja?

      Elimina
  2. Cirrosi epatica per chi beve troppo vino.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma allora come spieghi il burro?

      Io avevo inteso invece nel senso culinario di cuocere i fegatini e il ventriglio del pollo (il pré) nel burro.

      Devo indagare tra le mie fonti più anziane, internet queste cose non le sa!

      Elimina