martedì 24 luglio 2012

Giornata NO

Ieri è stata una giornata no, decisamente no!
Intanto era lunedì, tutto il giorno, che di per se non aiuta. Ma poi è capitato che mi sono trovato invischiato in una di quelle diatribe che non hanno senso e non portano a niente. Adesso vi racconto.


io alla sfiga non ci credo ma lei non lo sa

Un mio conoscente da sempre è stato al mare con la mamma, la moglie e il figlio per quasi tre giorni. E in tre giorni senza far niente può capitare di tutto: ti puoi rilassare, accompagnare i tuoi sulla spiaggia (chissà se ci sono ancora le ragazze di una volta?), startene tranquillo, leggere qualcosa non per lavoro, ... Tante cose insomma.
E invece no! Gli viene un'idea che stravolge tutto quello che ci eravamo detti qualche mese fa, quando il caldo non picchiava ancora così forte da farti uscire con queste pensate.
Poi che lui si innamori della sua idea è tollerabile ma che trasmetta questo innamoramento a chi dovrebbe realizzarla molto meno. Io entro nel gioco solo come consulente aggiunto, senza poteri. Ma mi sono trovato a obiettare, commentare e rispondere a obiezioni per diverse ore. Poi la cosa i è calmata un pochino, chissà quale sarà il seguito.


OK, ormai dopo il tramonto, ci incamminiamo per la solita passeggiata. Intoppo! subito interrotta da un imprevisto.

Pico si mette ad abbaiare contro un cespuglio sull'altra riva di un fosso profondo un paio di metri e con acqua sul fondo. Roba che fa quando trova un gatto o, peggio, uno scoiattolo. Ma normalmente il gatto o lo scoiattolo fuggono, di solito arrampicandosi su un albero e finisce lì. Lo scoiattolo è particolarmente strafottente, ti guarda da tre metri da terra, alle volte si mette a testa in giù per vedere meglio.

Ieri invece no, Pico salta sull'altra riva sempre più scalmanato. Viene raggiunto da Pero che si unisce al concerto. Arrivo anch'io, ci sono le ortiche, erbe e piante spinose, mi apro un passaggio graffiandomi e lo vedo: un riccio rintanato sotto le sterpaglie!
Riesco ad afferrare Pico, lo prendo in braccio (una cosa che proprio non gli piace) e riattraverso il fosso.
Appena lo poso in terra parte a razzo e ritorna dal riccio. Niente passeggiata.

Marco, Enrico et al.: la riss o l'ariss? Methinks la prima che ho detto.


6 commenti:

  1. Meno male che ci hai raccontato...niente! M'è rimasta la curiosità sull'idea che è venuta al tuo amico...eh, lo so, la privacy...
    Anche qui nel cortile (e nel giardinetto) del io condominio ho scoperto che vive una famiglia di ricci; la sera vengono a mangiare la pappa del gatto.
    Milou una volta si è trovato faccia a faccia col cucciolo (che a mio parere era enorme) ed era molto eccitata e perplessa, l'ho dovuta portare via a forza.

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    1. Si tratta di come affrontare un problema informatico, con che strumenti, su che piattaforma. Il solito insomma.
      Ma in fondo il riallacciarmi alla giornata persa in discussioni era solo un introduzione al riccio e a Pico: è riuscito a sentirne l'odore a diversi metri di distanza e ha considerato il riccio più interessante della passeggiata.

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    2. Pico ha ragione, vuoi mettere un interessantissimo riccio con la passeggiata?!

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    3. Spero che non gli abbia fatto del male! qui a Tenerife sono tanto "indietro" (dalle mie parti, in Umbria, si dice "più indietro della coda del maiale") che considerano dannoso (!) il riccio, e addirittura certe donnette lo credono pericoloso e si spaventano! per questo tutti quando ne vedono uno lo uccidono :-(

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    4. No, tutto a posto: il riccio era appena visibile, sotto le sterpaglie e dopo un po' (diversi minuti comunque) prima Pico e poi anche Pero hanno lasciato perdere. Questa mattina si vede che non c'era più (almeno Pico non ha deviato dalla passeggiata).
      Qui gli unici animali trattati male sono i topi. E in cascina ne abbiamo a non finire. Anzi se qualcuno ne vuole...

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    5. Grazie, Juhan, ma tra topi di tutte le dimensioni, lucertole di grosse dimensioni e merli (che considero ratti alati) siamo ben forniti! anche troppo, devo dire!

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