sabato 14 luglio 2012

Supercalifragilistic__ scienù

Che poi loro dicono chez nous, molto più fine.
Ieri è stata una giornate tremenda, di quelle che poi vien voglia di credere alla storia del venerdì 13. E la metropolitana, almeno il treno che ho preso io, era senza aria condizionata e non vi dico il caldo --ma forse è meglio che comincio dall'inizio, così potete vedere che ho ragione, da vendere.


Alle 8:15 stavo prendendo il secondo caffè prima di partire alla volta di Torino quando arriva Min, mia zia Ritina. Veniva a aiutare Nonna che dovevano fare i mazzi delle cipolle che avevano raccolto un paio di giorni prima; in queste cose Nonna non tollera intromissioni, solo sua sorella riesce a intrufolarsi. Allora Min appena giunta, ancor prima di scendere dalla bici, dice (urlando come di solito): "Dobbiamo fare in fretta perché oggi piove, è previsto un temporale di quelli...". Nonna subito in sintonia: "Speriamo solo che non faccia qualche disastro" che poi vorrebbe dire "non grandini". E così via.

Allora io (babbalone!, ci casco sempre, e poi avevo già spento il 'puter) mi son detto: "Devo stare in giro tutto il giorno, spostandomi con i mezzi pubblici, buono a sapersi!". Naturalmente l'ombrello non era al solito posto e allora esco e chiedo a Nonna. "Perché cosa vuoi farne?" Tipico di Nonna, rispondere a una domanda con un'altra domanda; e questa appartiene alla classe di quelle che se rispondi ti becchi un "Non c'è bisogno di saltare su subito così!" e allora zitto a seguirla per vedere dove aveva nascosto l'ombrello.


I dubbi mi sono venuti subito dopo: ho captato più di uno sguardo indagatore rivolto a me da varia umanità. Passi per i controllori dei pullman (ma quanti ce ne sono! o anche tra loro si era sparsa la voce del tipo con l'ombrello?) ma gli altri non potrebbero farsi i fatti loro? Anche gli studenti del Poli, hanno gli ultimi esami prima delle vacanze cui pensare, no?

Poi nell'intervallo pranzo Francesca mi ha consolato, illuminato. Girare con l'ombrello sotto un cielo sereno che sembra dipinto mi pone dritto in una categoria molto esclusiva.
In cambio ho tentato di spiegarle (non so quanto ci sia riuscito, era una domanda non prevista e poi il dualismo onda/particella e il concetto di campo, quello di Maxwell, Einstein &co non sono mica tanto facili) cos'era tutta quella storia del bosone di Higgs.


Poi stanotte pensavo: ma Nonna e Min ci credono davvero alle loro previsioni del tempo; o, appena sono fuori portata, si mettono a ridere su di me? Mystero che non mi lascia dormire; sempre che non sia il caldo e le zanzare.


8 commenti:

  1. Io ho visto già un paio di persone andare in giro con l'ombrello usato come parasole: oh, a portarlo in giro in questo periodo non si sbaglia, sole rovente o acquazzone va sempre bene!

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    1. Forse è un'idea. E anche Mary Poppins, ora che mi ci fai pensare...
      Ma davvero tutti mi chiedevano dell'ombrello!

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    2. Basta chiamarlo appunto "ombrello" e non "paracqua" e nessuno può deriderti! ha ragione Patrizia. Certo, sarebbe preferibile in certi casi un ombrello colorato e vezzoso, non uno di quegli aggeggi ingombranti e neri, che portano alla mente solo un temporale a scrosci! Oppure fare come me: portarne uno pieghevole, da poter nascondere in borsa o in una delle capienti tasche maschili...

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    3. (L'illustrazione mi ha ricordato la mia giovinezza, quando leggevo riviste americane, con quella pubblicità del sale non igroscopico: "when it rains it pours")

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    4. Bruna sollevi una pakkata, ops! pacco di questioni:
      1) non ho usato il dialetto conscio che siamo letti in tutto il mondo, mica solo a Piubés;
      2) non ho mai capito come operare i pieghevoli;
      3) ho visto che andare in giro con i pantaloni corti e i sandali è possibile ma io ero con jeans, calze al ginocchio e scarpe nuove (torturanti).

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    5. Sicuro! E se guardavi la confezione c'era la stessa illustrazione più in piccolo, ricorsivamente, nell'immagine non si vede, sigh.
      C'è un'altra immagine che prima o poi troverò il modo di propinarvi: Bibendum, l'omino di Michelin. Piaceva anche a te o a qualcun altro?

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    6. Sì, Bibendum è simpatico. È stato l'involontaria causa della nascita del neologismo spagnolo "michelin" (pron. micelìn, plurale michelines), che designa quello che in Italia si chiama "le maniglie dell'amore" ovvero i rotolini di ciccia, soprattutto in zona addominale.

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  2. Capita anche a me di uscire con l'ombrello la mattina anche se (quando!) c'è il sole e gli sguardi indagatori girano anche qui, ma chisseneimporta. E poi è vero, potresti anche usarlo per ripararti dal sole ;o)
    Il problema è che io ascolto le previsioni del buon Fosco Spinedi di Locarno Monti, che non coincidono mai con quelle fatte qui. Robe dei pazzi: 'sti sguizzeri non vanno d'accordo neanche quando c'è da decidere che tempo farà sul loro fazzolettino di montagne!

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