martedì 19 marzo 2013

Difese legali e difese illegali



Molte donne vanno in giro tenendo nella borsetta qualche tipo di difesa personale, in caso di brutti incontri. 
 
Nei film a volte si vede qualcuno o qualcuna che si difende buttando negli occhi dell'aggressore del pepe, o spruzzandogli in faccia una lacca spray (ma c'è davvero qualche donna che si porta in borsetta la lacca? non pesa troppo? e poi, si usa ancora?), se si tratta dell'eroe del film in genere butta in faccia all'aggressore l'immancabile bicchiere di whisky. ;-)

Va be', nei film USA tutti hanno anche in tasca o in borsetta una pistola, ma qui in Italia non è proprio permesso.
Ma nella vita reale ci sono delle “armi da borsetta” fatte apposta per queste aggressioni.

Il problema è che non tutte sono legali, perché provocherebbero all'assaltatore dei danni eccessivi o irreversibili. Per essere fuorilegge non occorre arrivare ad usare le “armi chimiche” usate in guerra dal gas vescicante iprite o gas mostarda al gas nervino sarin (io queste armi le considero da attacco, non da difesa, poffarbacco! *).

Nel sito della Polizia dello Stato italiano specificano che le bombolette spray a base di sostanze irritanti sono considerate “armi proprie”, possono essere usate in casa ma non essere portate fuori (in termine burocratico ne è ammessa la detenzione domestica ma non il porto).

Copio e incollo:
una recente sentenza della Corte di Cassazione (la n. 21932 del 9 giugno 2006 - I Sezione Penale) ha confermato la condanna di un cittadino per porto abusivo d'arma, riconoscendo la natura di "arma comune" alla bomboletta spray contenente gas irritante da questi portata al seguito. In relazione a tale sentenza si potrebbe ipotizzare anche il reato di "detenzione abusiva" qualora l'acquisto sia avvenuto senza idoneo titolo o "omessa denuncia" nel caso in cui, pur avendo acquistato in presenza di idonea licenza, il cittadino abbia omesso di denunciare l'arma ai sensi dell'art. 38 T.U.L.P.S., il quale, come noto, impone l'obbligo di immediata denuncia per tutte le armi (di qualsiasi genere quindi) detenute.”


Allora come fare?
Per fortuna la Commissione consultiva centrale per il controllo delle armi, di cui all'art. 6 della legge 18 aprile 1975, n. 110, ha espresso il parere, condiviso dal Ministero dell'Interno, che essi, in ragione del modesto contenuto di sostanza attiva (Estratto di frutti di capsicum), non abbiano attitudine a recare offesa alla persona, qualificandoli, quindi, "non armi" e ritenendo ammissibile la loro libera vendita e circolazione:”


In sostanza, i dispositivi permessi sono solo 3, una penna (prodotta in Cina) e due portachiavi (prodotti negli USA).

Il principio attivo su cui si basano queste armi è l'effetto irritante della capsaicina, estratta dal peperoncino piccante e vecchia conoscente nei Carnevali della Chimica...
Altrove, per esempio gli USA, sono ammessi anche altri spray, a base di Alfacloroacetafenone (AC gas), molto efficace per provocare bruciore agli occhi e forte lacrimazione, ma non con effetto inmediato (potrebbe dare all'aggressore il tempo di reagire), per cui viene usato in combinazione con OC (Oleoresin Capsicum, lo stesso componente degli spray ammessi da noi). Altro irritante che provoca lacrimazione è il CS (Ortoclorobenzalmalonitrile). A volte viene aggiunta una tintura visibile solo agli ultravioletti, per poter marcare l'aggressore.


Se volete munirvi della vostra difesa personale, signore, procuratevi uno degli aggeggi permessi, tanto per non avere grane con la Polizia.





* Bruna, ti piace questa parola? mi pare che vada d'accordo con i miei baffi




1 commento:

  1. Diamine, Archie, mi hai spiazzato: sarò proprio l'ultima a pubblicare il post per il Carnevale!
    Forse non ce la faccio neppure stasera, semmai domani...
    (sì, mi piace la parola "poffarbacco")

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