Non vi ho mai parlato del mio amico Tino Bombarda. Oggi rimedio, per due validi motivi, anzi tre.
Primo: (mi piacciono i post che entrano in argomento con "Primo"!) è una cosa che andava fatta da tempo, oggi rimedio, facendola.
Secondo: (bello quando si inizia con "Primo" avere poi un "Secondo"!) è un tipo tosto, rockz, come potete vedere dal suo blog Almanacco Purgativo.
Terzo: (si dai...) ultimamente posta poco ma oggi scrive proprio quello che avrei voluto scrivere io se non fosse che poi mi katsiano perché disallineato. Allora facciamo che io riporto la poesia del tino ma sappiate che l'ha scritta lui, nèh!
Er Papa novoGrassie Tino!
(Pasquinata)
Ciavemo un papa novo 'mmeregano,
ch'appena s'è affacciato dar balcone,
ha detto: “Bonasera, com' annamo?”
poi ha dato a tutti a benedizzione.
Pe' anna' a lavoro ogni matina,
s'enfila co' la ggente ne la metro,
pija la linea A, quella Anagnina,
sale a Cipro, scenne a San Pietro.
Ha voluto er nome der Porello,
ar collo tene na croce de fero,
e tutti: “Com'è santo, com'è bello!”.
Ma pe' capi' s'è 'nfine tutto vero,
vedemo se pria d'esse' avvelenato,
abolisce le tasse e concordato.
Forse non tutti sanno che Tino capisce anche 'l piemuntèis, con un piccolo aiuto 'd sua madamin ('d Türin). 'N salüt 'dco a chila.
Marca bravo a Tino!
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