venerdì 8 marzo 2013

Trotta trotta cavallino...



Voglio anch'io dire la mia sulla frode alimentare della carne di cavallo che si ritrova in prodotti che ufficilamente non ne contengono.
La cosa strana, apparentemente, è che si usi una carne teoricamente più pregiata di quella bovina scritta in etichetta (avete mai provato a comprare una bistecca di cavallo?). Il mistero è presto risolto se si pensa che da qualche mese si leggono ovunque appelli per salvare cavalli da sella destinati al macello se nessuno provvede: in effetti, in tempo di crisi, molti proprietari e molti maneggi cercano di disfarsi di questi animali, che oltre a cure assidue (veterinario, medicine, strigliature, passeggi...) costano parecchio anche per il solo mantenimento e ricovero.

cavalli denutriti 
È quindi ipotizzabile che questo contenuto fraudolento di carne equina sia dovuto allo smaltimento di tanti poveri animali rifiutati. Il problema per la salute umana può essere l'eventuale contenuto di farmaci nelle carni (magari anche di residui di dopanti, nel caso di cavalli da corsa...).

Certo, una frode simile è possibile solo con alimenti preconfezionati o precucinati: hamburger, ragù, polpette... in cui non è possibile distinguere a semplice vista la diversità della carne.
La soluzione a queste possibili frodi cui siamo esposti la dà Alessandro Capriccioli (LiberNazione) nel suo post "E non fiatate" , che condivido pienamente. 
Come giustamente dice, è possibile mangiare bene, sapendo quello che si mangia, anche con poca spesa e con poco tempo a disposizione. Cita la possibilità di sostituire le micidiali (definizione mia) e costose “merendine” cariche di zuccheri e grassi spesso insalubri con la preparazione di torte casalinghe: è vero, si fa prima a farlo che a dirlo, ricordo che, anche per sfruttare meglio il calore del forno e aggiungere risparmio a risparmio, ne preparavo almeno due alla volta, una la congelavo e l'altra era per il consumo immediato.


Un altro suo suggerimento è di usare i legumi: le lenticchie di cui ci parla si possono ammollare il acqua qualche ora, anche mentre si è al lavoro fuori casa, per poi cuocerle una mezz'ora. Altri legumi richiedono un maggior tempo di ammollo e di cottura, ma nulla impedisce di farlo mentre, la sera, si sta cenando o rilassando, guardando la TV o giocherellando con Facebook.
Un'altra opzione è cucinare insieme varie dosi: preparando prima e congelando in porzioni quanto si consumerà in varie riprese si otterrà un notevole risparmio di tempo e di gas o elettricità.
Questo permette inoltre di poter far fronte a inviti imprevisti.
Poi ci sono infinite ricette superveloci, che richiedono i pochi minuti necessari al partner per apparecchiare la tavola!

Già ho pubblicato una di queste ricette lampo, il "coniglio rifatto" . Ma non è l'unica che usiamo.

Per esempio, l'insalata di pollo consente anche di sfruttare la parte meno appetibile di un pollo arrosto: il petto, che resta sempre un po' “stoppaccioso” come direbbe Obelix. In pochi minuti si prepara, tagliando a dadini il petto di pollo avanzato e un pezzo di emmental, a fettine sottili un gambo di sedano e un pezzo di cipolla rossa di Tropea, aggiungendo olive nere (o verdi) snocciolate tagliate a rondelle, e condendo il tutto con olio e una macinata di pepe nero.

Noi usiamo molto sia la cipolla sia le olive nere, che compro sempre già snocciolate. Un altro piatto super rapido che comporta questi ingredienti si prepara con fagioloni bianchi (tipo Lima) già cotti (come detto, si possono far cuocere la sera prima mentre ci dedichiamo ad altro). A questi si aggiungono le nostre amate olive nere, la cipolla rossa a fettine sottili e filetti di acciuga sott'olio a pezzi: si condisce il tutto con olio e pepe nero o con una vinagretta.

Un piatto un pochino, proprio pochino, più laborioso è la “panada”. L'abbiamo chiamata così con un gioco di parole: la sua base è il pane e “pa' nada” vuol dire “per niente affatto”, visto che è proprio un nonnulla di ricetta.

Si inizia col tagliare a fettine sottili, a mano a mano, giorno dopo giorno, il pane avanzato dalla tavola (quello più adatto è il filoncino o baguette). Quando si ha da parte una quantità sufficiente di questo pane raffermo, si può procedere alla preparazione. Si dipongono le fettine, leggermente accavallate, in una pirofila imburrata. Si frullano due uova intere, si aggiunge una quantità di latte sufficiente a coprire il pane nella pirofila e qualche cucchiaiata di parmigiano o grana padano grattugiato. E infine una buona cucchiaiata del curry preferito (come certo sapete, essendo il curry una miscela di spezie si può trovare in varie miscelazioni, io preferisco il cosiddetto “madras”, ma ognuno ha i propri gusti)
Si versa il composto di latte e uova sopra le fette di pane, si cosparge la superficie con fiocchetti di burro (poco!) e si mette nel forno che nel frattempo si è già preriscaldato a 180º : si lascia fino al formarsi di una bella crosticina dorata e un odorino da far resuscitare i morti...
Come avrete notato, si tratta di proteici piatti unici, cui occorre solo aggiungere una insalata, magari di pomodori, e un frutto.

Buon appetito!

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