Voglio anch'io dire la mia sulla frode
alimentare della carne di cavallo che si ritrova in prodotti che
ufficilamente non ne contengono.
La cosa strana, apparentemente, è che
si usi una carne teoricamente più pregiata di quella bovina scritta
in etichetta (avete mai provato a comprare una bistecca di cavallo?).
Il mistero è presto risolto se si pensa che da qualche mese si
leggono ovunque appelli per salvare cavalli da sella destinati al
macello se nessuno provvede: in effetti, in tempo di crisi, molti
proprietari e molti maneggi cercano di disfarsi di questi animali,
che oltre a cure assidue (veterinario, medicine, strigliature,
passeggi...) costano parecchio anche per il solo mantenimento e
ricovero.
cavalli denutriti |
È quindi ipotizzabile che questo
contenuto fraudolento di carne equina sia dovuto allo smaltimento di
tanti poveri animali rifiutati. Il problema per la salute umana può
essere l'eventuale contenuto di farmaci nelle carni (magari anche di
residui di dopanti, nel caso di cavalli da corsa...).
Certo, una frode simile è possibile
solo con alimenti preconfezionati o precucinati: hamburger, ragù,
polpette... in cui non è possibile distinguere a semplice vista la
diversità della carne.
La soluzione a queste possibili frodi
cui siamo esposti la dà Alessandro Capriccioli (LiberNazione) nel
suo post "E non fiatate" , che condivido pienamente.
Come giustamente dice, è possibile
mangiare bene, sapendo quello che si mangia, anche con poca spesa e
con poco tempo a disposizione. Cita la possibilità di sostituire le
micidiali (definizione mia) e costose “merendine” cariche di
zuccheri e grassi spesso insalubri con la preparazione di torte
casalinghe: è vero, si fa prima a farlo che a dirlo, ricordo che,
anche per sfruttare meglio il calore del forno e aggiungere risparmio
a risparmio, ne preparavo almeno due alla volta, una la congelavo e
l'altra era per il consumo immediato.
Un altro suo suggerimento è di usare i
legumi: le lenticchie di cui ci parla si possono ammollare il acqua
qualche ora, anche mentre si è al lavoro fuori casa, per poi
cuocerle una mezz'ora. Altri legumi richiedono un maggior tempo di
ammollo e di cottura, ma nulla impedisce di farlo mentre, la sera, si
sta cenando o rilassando, guardando la TV o giocherellando con
Facebook.
Un'altra opzione è cucinare insieme
varie dosi: preparando prima e congelando in porzioni quanto si
consumerà in varie riprese si otterrà un notevole risparmio di
tempo e di gas o elettricità.
Questo permette inoltre di poter far
fronte a inviti imprevisti.
Poi ci sono infinite ricette
superveloci, che richiedono i pochi minuti necessari al partner per
apparecchiare la tavola!
Già ho pubblicato una di queste
ricette lampo, il "coniglio rifatto" . Ma non è l'unica che
usiamo.
Per esempio, l'insalata di pollo
consente anche di sfruttare la parte meno appetibile di un pollo
arrosto: il petto, che resta sempre un po' “stoppaccioso” come
direbbe Obelix. In pochi minuti si prepara, tagliando a dadini il
petto di pollo avanzato e un pezzo di emmental, a fettine sottili un
gambo di sedano e un pezzo di cipolla rossa di Tropea, aggiungendo
olive nere (o verdi) snocciolate tagliate a rondelle, e condendo il
tutto con olio e una macinata di pepe nero.
Noi usiamo molto sia la cipolla sia le
olive nere, che compro sempre già snocciolate. Un altro piatto super
rapido che comporta questi ingredienti si prepara con fagioloni
bianchi (tipo Lima) già cotti (come detto, si possono far cuocere la
sera prima mentre ci dedichiamo ad altro). A questi si aggiungono le
nostre amate olive nere, la cipolla rossa a fettine sottili e filetti
di acciuga sott'olio a pezzi: si condisce il tutto con olio e pepe
nero o con una vinagretta.
Un piatto un pochino, proprio pochino,
più laborioso è la “panada”. L'abbiamo chiamata così con un
gioco di parole: la sua base è il pane e “pa' nada” vuol dire
“per niente affatto”, visto che è proprio un nonnulla di
ricetta.
Si inizia col tagliare a fettine
sottili, a mano a mano, giorno dopo giorno, il pane avanzato dalla
tavola (quello più adatto è il filoncino o baguette). Quando si ha
da parte una quantità sufficiente di questo pane raffermo, si può
procedere alla preparazione. Si dipongono le fettine, leggermente
accavallate, in una pirofila imburrata. Si frullano due uova intere,
si aggiunge una quantità di latte sufficiente a coprire il pane
nella pirofila e qualche cucchiaiata di parmigiano o grana padano
grattugiato. E infine una buona cucchiaiata del curry preferito (come
certo sapete, essendo il curry una miscela di spezie si può trovare
in varie miscelazioni, io preferisco il cosiddetto “madras”, ma
ognuno ha i propri gusti)
Si versa il composto di latte e uova
sopra le fette di pane, si cosparge la superficie con fiocchetti di
burro (poco!) e si mette nel forno che nel frattempo si è già
preriscaldato a 180º : si lascia fino al formarsi di una bella
crosticina dorata e un odorino da far resuscitare i morti...
Come avrete notato, si tratta di
proteici piatti unici, cui occorre solo aggiungere una insalata,
magari di pomodori, e un frutto.
Buon appetito!
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