Ismael uscì dal sotterraneo dove aveva preso il Libro, poi si avvicinò come al solito al muro e dopo aver infilato nella fessura il bigliettino ripiegato accuratamente cominciò la sua preghiera. Le parole fluivano da sole senza sforzo come se dentro di lui, qualcosa meccanicamente le ripetesse al suo posto. La testa si piegava continuamente in avanti ma il Borsalino a tesa larga, ben calcato non correva il rischio di cadere per terra ed i cernecchi sbattevano contro le gote ritmicamente, ma senza che lui li sentisse. Poi il suono del telefonino lo scosse. C'erano problemi alla firma del contratto. Tornò velocemente al sotterraneo, posò il libro e risalì in fretta la breve salita sull'acciottolato. I soldati col mitra lo guardarono distrattamente uscire dalla piazza. Sopra il Muro, la cupola della moschea Al Akhsa mandava barbagli dorati nella notte.
Jerusaleem - Novembre 2009
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