lunedì 11 giugno 2012

La Zeta di Riemann e quella di Elle

Intanto vi confesso un piccolo segreto: volevo usare come titolo per questo post Über die Anzahl der Primzahlen unter einer gegebenen Grösse ma l'ha già fatto qualcun altro. Peccato perché l'argomento è fascinoso.
Comunque partiamo da
No! dai scherzetto!!!11 Veniamo a noi.

Una delle frequentatrici del blog e assidue commentatrici è Spiessli, titolare dello Zeta Café. Ecco lo Zeta è un caffè che se non conoscete ancora questo post sarà servito a qualcosa, fateci un salto subito!

Adesso tra quelli che sono fuggiti spaventati dalla formula di Riemann e quelli persi perché dirottati su Spiessli non so chi sia rimasto. Faccio finta di niente e continuo, chissà...


Tutto nasce da questo post  che, al di là delle viende bloggistiche della titolare, parla anche di noi, e in particolare della mia visione del blog. Siccome è quasi ora di festeggiare il primo anniversario della pubblicazione (autori e collaboratori consideratela una call for posts +/- informale, nèh!) colgo l'occasione per dire che sono proprio contento del fatto che il blog sia comunitario, con tanti contributi.


E funzionano anche i commenti, e i seguitori registrati. Io poi scrivo tutto quello che mi viene in mente, a volte c'è un senso, a volte no.
Altri autori sono più sensati e razionali, ci sono peculiarità ma va bene, il mondo è bello perché vario. Pensa te che all'inizio volevo chiamarlo Abbazia di Thélème, da Rabelais per via del suo motto "Fais ce que voudras", "Fai quello che vuoi" poi sono ripiegato su Terry Pratchett. Anche perché credo sia meglio una locanda di un'abbazia, nevvero?

Ecco, non ricordo cosa volevo dire quando ho cominciato a scrivere ma è normale --il bello dell'Alzheimer.
Ah! sì siamo sempre alla ricerca di nuov{e|i} collaborat{rici|ori} (vi piace la mia notazione per indicare le opzioni?).

Il non plus ultra sarebbe riuscire a ingaggiare lei


chissà...


Uh! ancora: chi volesse approfondire sull'altra zeta può partire da qui.
Inoltre: avete notato che passando il confine gira l'accento del caffè? Ma è risaputo che i francesi non sanno farlo.



3 commenti:

  1. Locande e Caffè sono notoriamente un passo avanti! ;o)

    Grazie Juhan, sono lusingata.
    Il discorso di là per la verità è un po' complesso. Il fatto di non capire subito, a volte, chi sia a scrivere qui da voi non mi disturba. Spesso riconosco lo stile dopo un paio di righe (o dal titolo), altrimenti tiro a indovinare e scopro se ci ho preso una volta arrivata in fondo. Come dicevi tu ognuno ha le sue peculiarità ed è anche questo a rendere unico il Tamburo.
    Ma... Hello Kitty?


    ...prometto che domani a mente fresca andrò a leggere anche dell'altra zeta. Anche se il titolo mancato mi ha fatto venire per un attimo gli occhi a palla. ;o)

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  2. Per Hallo Kitty direi che dovremo aspettare che la finisca di comparire ovunque: sulla carta igienica, sui fazzolettini, sugli asciugamani, sulle tazzine da caffè, sui piatti, sulle posate, sulle lenzuola, sui vestiti, sui telefonini, alla tele...pensate una qualsiasi cosa e lei sicuramente sarà lì !!!!

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    1. Difatti. Un post precedente con le scarpe con Hello Kitty continua a essere tra i più visti. Vediamo se questa volta funziona anche senza scarpe.

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