alla stazione Centrale di Milano passo ogni anno un bel po' di tempo |
Giovedì sera (be', quasi
notte...) sono ritornata a casa.
Un breve resoconto del
mio viaggio in Italia.
l'aereo Madrid-Malpensa |
Partita il 14 mattina
sono atterrata a Malpensa nel pomeriggio (tappa a Madrid).
Diversamente da quanto
raccontato in altri post, non ho preso la “navetta” Malpensa
Express, ma ho voluto provare la linea di autobus sostitutiva del
treno normale: dopo un bel giro per la campagna e due fermate in
altrettanti paesini, siamo arrivati a Busto Arsizio FN, però, saputo
che la corsa arrivava fino la stazione FS di Busto per poi
proseguire, ho deciso di provare una nuova alternativa alla solita
chiamata al tassista di fiducia (all'inizio di un viaggio, sia
pure dopo ore di volo, sono pimpante e piena di energia se non altro
mentale e in ogni circostanza mi piace esplorare): pertanto,
scesa alla stazione FS, ho poi preso il treno suburbano per Legnano,
dove alla fine mi sono arresa (avevo la valigia e un altro piccolo
trolley...) e ho preso un tassì fino a casa. Normalmente il tragitto
dalla stazione a casa lo percorro a piedi in una ventina di minuti,
però non con tanti bagagli...
Il giorno successivo ho
dovuto organizzarmi per poter avere connessione internet, nonché
definire la suddivisione dei miei impegni nei pochi giorni
disponibili.
Steve |
Non sto a raccontarvi
della parte “familiare”, vi dirò solo che il martedì ho potuto
conoscere in persona uno dei miei più cari amici di Facebook, che
normalmente vive in Jamaica ma per una fortunata coincidenza in quei
giorni era (credo sia tuttora) in Italia. È stato veramente carino,
si è sobbarcato tre ore di viaggio all'andata e altrettante al
ritorno, in una delle giornate più calde del mese, solo per
conoscermi! Ci siamo incontrati a Milano, ma dato il già citato
caldo atroce siamo riusciti solo a fare un salto fino al Duomo e in
Galleria.
Il giorno dopo, l'atteso
incontro con Juhan di cui ho già parlato nel post Halfway:
anche lui si è sacrificato con ore e ore di viaggio, gliene sono
veramente grata. Spero che questo rinforzi ancor più la nostra
amicizia, ormai di “vecchia” data (battibeccavamo già più di
due anni fa nei commenti a blog altrui...).
Poi, di nuovo, alcuni
giorni dedicati ai familiari e a pratiche burocratiche, e quasi sul
finire del mio soggiorno la conoscenza con la simpatica Patrizia, di
cui ho parlato in Incontri ravvicinati.
Poi
purtroppo è arrivato il momento di congedarmi dall'Italia, senza
aver potuto conoscere altri amici.
Mi è
dispiaciuto di non aver avuto modo di andare a Genova, dove risiede
uno di loro, mentre altri amici della zona, pur distando da Milano
non più di mezz'ora, non han trovato il tempo per venire a
conoscermi.
È
interessante osservare come le circostanze della vita permettano, in
Facebook come nella vita reale, di arrivare col tempo a riconoscere e
a distinguere gli Amici dagli “amici”: e non sempre si tratta di
conoscersi di persona, a volte la differenza è rappresentata
dall'empatia dimostrata, pur da lontano, quando più se ne sente la
necessità.
Ieri
ho potuto finalmente “riabbracciare” metaforicamente le mie amate
piante, un po' abbattute dal caldo, e da oggi sono rientrata nella
normale routine.
mio marito mi aveva annunciato la nascita di questi piccoli kiwi: “siamo nonni!” mi ha detto mercoledì (lo so, siamo matti) |
le noci, per la prima volta al punto giusto per l'epoca |
bruna, sai che anche io quando torno a casa da un viaggio la prima cosa che faccio è andare a vedere come stanno le piante? :-)
RispondiEliminabuongiorno nonna kiwi!
RispondiEliminaBuongiorno, Paolo! (come sai, tu sei uno degli Amici...)
EliminaMi piace "nonna kiwi", in mancanza di meglio: in effetti, le mie piante le vedo come figlie mie.
esitavo a dirti nonna, Bruna, dalle foto mi sembri una burdela!
EliminaTota Bruna, da nui.
EliminaPaolo, devo offendermi? ;-) (non conosco il piemontese, poche ore con Juhan non son state sufficienti)
RispondiEliminaDissiunare: burdela è voce emiliano-romagnola per ragazza; tota sta per signorina, 'n piemuntèis.
RispondiEliminaGrazie per la spiegazione. Credevo che Paolo fosse del centro Italia, dove non ho mai udito quell'espressione o similari. La tua traduzione al piemontese mi sarebbe servita (se l'avessi capita) un po' da "Pietra di Rosetta" ;-)
EliminaP.S. la Pietra di Rosetta io l'ho potuta con grande emozione toccare al British Museum (anno 1982, all'epoca era ancora possibile)
Allora, devo a Paolo un sentito "grazie!" (cosa non farebbe un amico per far piacere, anche dire "little white lies"!)