sabato 30 giugno 2012

Ritorno!


alla stazione Centrale di Milano passo ogni anno un bel po' di tempo 


Giovedì sera (be', quasi notte...) sono ritornata a casa.
Un breve resoconto del mio viaggio in Italia.

l'aereo Madrid-Malpensa

Partita il 14 mattina sono atterrata a Malpensa nel pomeriggio (tappa a Madrid).
Diversamente da quanto raccontato in altri post, non ho preso la “navetta” Malpensa Express, ma ho voluto provare la linea di autobus sostitutiva del treno normale: dopo un bel giro per la campagna e due fermate in altrettanti paesini, siamo arrivati a Busto Arsizio FN, però, saputo che la corsa arrivava fino la stazione FS di Busto per poi proseguire, ho deciso di provare una nuova alternativa alla solita chiamata al tassista di fiducia (all'inizio di un viaggio, sia pure dopo ore di volo, sono pimpante e piena di energia se non altro mentale e in ogni circostanza mi piace esplorare): pertanto, scesa alla stazione FS, ho poi preso il treno suburbano per Legnano, dove alla fine mi sono arresa (avevo la valigia e un altro piccolo trolley...) e ho preso un tassì fino a casa. Normalmente il tragitto dalla stazione a casa lo percorro a piedi in una ventina di minuti, però non con tanti bagagli...

Il giorno successivo ho dovuto organizzarmi per poter avere connessione internet, nonché definire la suddivisione dei miei impegni nei pochi giorni disponibili.

Steve
Non sto a raccontarvi della parte “familiare”, vi dirò solo che il martedì ho potuto conoscere in persona uno dei miei più cari amici di Facebook, che normalmente vive in Jamaica ma per una fortunata coincidenza in quei giorni era (credo sia tuttora) in Italia. È stato veramente carino, si è sobbarcato tre ore di viaggio all'andata e altrettante al ritorno, in una delle giornate più calde del mese, solo per conoscermi! Ci siamo incontrati a Milano, ma dato il già citato caldo atroce siamo riusciti solo a fare un salto fino al Duomo e in Galleria.

Il giorno dopo, l'atteso incontro con Juhan di cui ho già parlato nel post Halfway: anche lui si è sacrificato con ore e ore di viaggio, gliene sono veramente grata. Spero che questo rinforzi ancor più la nostra amicizia, ormai di “vecchia” data (battibeccavamo già più di due anni fa nei commenti a blog altrui...). 

Poi, di nuovo, alcuni giorni dedicati ai familiari e a pratiche burocratiche, e quasi sul finire del mio soggiorno la conoscenza con la simpatica Patrizia, di cui ho parlato in Incontri ravvicinati.

Poi purtroppo è arrivato il momento di congedarmi dall'Italia, senza aver potuto conoscere altri amici.
Mi è dispiaciuto di non aver avuto modo di andare a Genova, dove risiede uno di loro, mentre altri amici della zona, pur distando da Milano non più di mezz'ora, non han trovato il tempo per venire a conoscermi. 
È interessante osservare come le circostanze della vita permettano, in Facebook come nella vita reale, di arrivare col tempo a riconoscere e a distinguere gli Amici dagli “amici”: e non sempre si tratta di conoscersi di persona, a volte la differenza è rappresentata dall'empatia dimostrata, pur da lontano, quando più se ne sente la necessità.

Ieri ho potuto finalmente “riabbracciare” metaforicamente le mie amate piante, un po' abbattute dal caldo, e da oggi sono rientrata nella normale routine.
mio marito mi aveva annunciato la nascita di questi piccoli kiwi:  “siamo nonni!” mi ha detto mercoledì  (lo so, siamo matti)

le noci, per la prima volta al punto giusto per l'epoca 








8 commenti:

  1. bruna, sai che anche io quando torno a casa da un viaggio la prima cosa che faccio è andare a vedere come stanno le piante? :-)

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    1. Buongiorno, Paolo! (come sai, tu sei uno degli Amici...)
      Mi piace "nonna kiwi", in mancanza di meglio: in effetti, le mie piante le vedo come figlie mie.

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    2. esitavo a dirti nonna, Bruna, dalle foto mi sembri una burdela!

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  3. Paolo, devo offendermi? ;-) (non conosco il piemontese, poche ore con Juhan non son state sufficienti)

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  4. Dissiunare: burdela è voce emiliano-romagnola per ragazza; tota sta per signorina, 'n piemuntèis.

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    1. Grazie per la spiegazione. Credevo che Paolo fosse del centro Italia, dove non ho mai udito quell'espressione o similari. La tua traduzione al piemontese mi sarebbe servita (se l'avessi capita) un po' da "Pietra di Rosetta" ;-)
      P.S. la Pietra di Rosetta io l'ho potuta con grande emozione toccare al British Museum (anno 1982, all'epoca era ancora possibile)

      Allora, devo a Paolo un sentito "grazie!" (cosa non farebbe un amico per far piacere, anche dire "little white lies"!)

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