venerdì 22 giugno 2012

L'arte della magia

Granny Weatherwax
Si è già accennato come sia molto più difficile individuare una mente umana da quella, diciamo, di una volpe. La mente umana, che considera il fatto come una specie di affronto, vuole saper il perché. Ecco perché.
La mente degli animali è semplice e poco acuta. Gli animali non perdono tempo a dividere l'esperienza in tante piccole parti e a speculare su quelle che le sono sfuggite. Per loro l'intero apparato dell'universo consiste nettamente in cose quali: a) accoppiarsi, b) mangiare, c) sfuggire, d) rocce. Ciò libera la mente da inutili pensieri e la rende perspicace, quando occorre. Un animale normale, infatti, non cerca mai di camminare e masticare gomma allo stesso tempo.
(pagina 83)

"Una mente brillante, la sua", osservò. "La sua spiegazione dei principi fondamentali della magia e della materia... stupefacente davvero".
Treatle annuì.
"Il modo in cui assorbe la conoscenza", seguitò l'altro. "Sono stato tutta la vita un mago attivo, ma posso dire di non avere mai veramente compreso la magia finché lui non l'ha spiegata. Così chiaro. be' ovvio".
"Dicono tutti lo stesso", osservò Treatle. "Dicono che è come togliersi una benda dagli occhi e vedere per la prima volta la luce del giorno".
"Esatto", convenne Tagliangolo. "Lui ha la stoffa dell'incantatore, questo è sicuro. Avevi ragione a portarlo qui".
"Solo..." cominciò Treatle.
"Solo che?" lo incalzò Tagliangolo.
"Solo che cos'è che hai capito? È questo che mi turba. Voglio dire, sei in grado di spiegarlo?".
"Cosa intendi per spiegarlo?" domando inquieto l'altro.
"Di che cosa continua a parlare". C'era una nota di disperazione nella voce di Treatle. "Oh, è tutto vero, lo so. Ma che cosa è esattamente?".
Tagliangolo lo guardò a bocca aperta. Alla fine rispose: "Oh, è facile. La magia riempie l'universo, capisci e ogni volta l'universo cambia. No, cioè, ogni volta che si invoca la magia, l'universo cambia, solo che lo fa in tutte le direzioni, contemporaneamente, capisci? e..." fece un gesto incerto con le mani, cercando di cogliere una scintilla di comprensione sul viso di Treatle. "per metterla in un altro modo, ogni parte della materia, come un'arancia o il mondo o, o..."
"... un coccodrillo?" suggerì Treatle.
"Sì, un coccodrillo o... che altro, ha essenzialmente la stessa forma di una carota".
"Questo pezzo non me lo ricordo", dichiarò Treatle.
"Sono sicuro che è quello che ha detto", disse Tagliangolo. Stava cominciando a sudare.
"No, io ricordo il pezzo in cui suggeriva, mi pare, che se uno procede abbastanza lontano in una direzione, vede la propria testa da dietro", insistette Treatle.
"Sei certo che non intendesse la testa di un altro?"
Treatle ci pensò per un po'.
"No, sono sicurissimo che ha detto la propria testa da dietro. Credo che abbia detto di poterlo provare".
Rimasero in silenzio a riflettere.
Alla fine Tagliangolo parlò, molto lentamente e con grande cautela.
"Io la vedo così. Prima di sentirlo parlare ero come tutti. Capisci quello che voglio dire? Ero confuso e incerto a proposito di tutti i piccoli dettagli della vita. Ma adesso", si rianimò "mentre sono ancora confuso e incerto lo sono su un piano molto più alto, capisci? E almeno ho la consapevolezza che sono i fatti veramente fondamentali e importanti dell'universo a rendermi perplesso".
Teartle annuì. "non avevo considerato la cosa da questo punto di vista, ma hai perfettamente ragione. Quel ragazzo ha davvero allargato i confini dell'ignoranza. C'è tanto nell'universo che non conosciamo".
Entrambi assaporarono la curiosa soddisfazione di essere molto più ignoranti della gente comune, che ignorava soltanto le cose ordinarie.
(pagine 163-5)

OK, due lunghe citazioni del libro che sto leggendo: "L'arte della magia" (Equal Rites (ci dev'essere una legge (o almeno una convenzione (con valore di legge (quasi))) che impone di non tradurre giusto il titolo ma di metterne un altro completamente diverso; la traduzione esatta del titolo rimane a disposizione (eventualmente) per un altro libro (da tradurre))) di Terry Pratchett. Riguarda come al solito un mondo completamente diverso dal nostro, regolato dalla magia invece che dalla tecnologia figlia della scienza, ma che poi ha gli stessi problemi del nostro. Per dire qui si tratta, tra le altre cose, sono sempre pieni di fatti e sorprese, delle discriminazioni di genere.


Devo ancora finirlo, ma lo consiglio, come tutta la collana. No, non ho legami con la casa editrice, mi piace davvero. E Bruna l'altro giorno ha detto che sarebbe OC (a Bruna non piace la K) anche parlare dei libri che si leggono; io ci provo.


7 commenti:

  1. Bravo Juhan! Comunque si possono recensire i libri senza bisogno di leggerli. Molti lo fanno, basandosi sulle note di copertina e l'introduzione (se c'è); qualche nota biografica da Wikipedia e la recensione è fatta!

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    1. Visto che ce l'ho tanto vale leggerlo. Manca l'introduzione (appena vado in libreria chiedo indietro un tot di euri) e la copertina italiana è diversa da quella originale (quella che appare nel post). Inoltre non leggo mai il blurb (chissà come si dice) in 4cop.

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  2. Juhan, sai benissimo che detesto la K nell'uso dell'italiano (o dello spagnolo): allora perché non usare anche la "ia" che qui non riesco a scrivere, quella che sembra una R rovesciata, che nei titoli dei film americani di ambientazione russa è usata a piene mani al posto della R?
    Nelle lingue che la prevedono, va bene, è OK!

    "ogni volta che si invoca la magia, l'universo cambia, solo che lo fa in tutte le direzioni, contemporaneamente" credo sia vero, anche per la dimensione "tempo"...
    P.S. ho finito di leggere il libro che mi hai regalato, ne comprerò il seguito, mi ha affascinato. Tu hai detto una volta, se ben ricordo, che ti senti Scuotivento, io mi sento più simile a Duefiori...

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    1. Bruna la Яecensiun!
      Perdono per la K, volevo dare un po' di colore. Facciamo che ti lascio fare a te Scuotivento se mi perdoni. Poi sarei dell'idea di pubblicare l'elenco di tutti i volumi, indicando quelli che ho letto, se la cosa interessa a qualcuno.

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    2. La recensione deve essere volontaria, non obbligatoria! ora poi non ne avrei il tempo, anzi fino a lunedì sera probabilmente non mi collegherò neppure, prima la famiglia!
      Di che perdono parli? figuriamoci! lo sai che mi va bene(quasi) tutto quel che fai! e comunque non scambierei Duefiori, così ingenuamente ottimista e aperto nei confronti dell'incognito, con il consapevole e preoccupato Scuotivento (che comunque è un personaggio molto simpatico, ancor più del Bagaglio).

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  3. Io ho trovato "Il tristo mietitore", cosa dici va bene se inizio da quello o ce ne son altri da leggere prima ("prequel")?

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    1. Ogni volume può essere letto da solo, in modo indipendente da altri. Certo poi i personaggi più riusciti ritornano e con il tempo si impara a conoscerli e si fanno collegamenti trasversali. Ci sono cicli come quello di Scuotivento, dell'Università Invisibile, della Guardia Notturna e volumi sciolti come Piramidi. Un po' come i cioccolatini: dal cioccolato si può ottenere quello che si vuole, dipende dal pasticciere (che deve fare il suo mestiere, dicono a Milano).

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