Ha cominciato Massimo Pigliucci, con un post che dice è stato divertente ma basta, fine di Scientia Salon.
From March 2014 to this month we have published 152 articles, received more than 15,000 comments, and have experienced a total of almost 1.5 million views.Atz! che numeri! Anzi troppo grossi, troppo impegnativi; mica possiamo, io e i miei collaboratori, stare solo dietro al blog. Per esempio sta preparando il nuovo libro...
OK, sapevo del blog, credo me l'abbiano segnalato Stefano e Dario su Twitter quando era nuovo. L'ho scorso qualche volta ma il web è troppo grande e il tempo è troppo poco e poi sono alle prese con altre fisse (Racket roba di programmazione non mainstream). In ogni caso il motivo della chiusura mi sembra atipico. Forse ci tornerò su.
Toh! quasi come dice Silvia (rockz!):
Qualche minuto fa ho ricevuto la mail di un amico che mi comunicava con dispiacere la chiusura di un blog. Un blog molto seguito, tenuto da uno scienziato molto seguito, che a un certo punto ha semplicemente gettato la spugna. E ha scritto ai suoi lettori in tutta onestà che un blog, quando cresce, non è più sostenibile.Però, a differenza di Massimo (nota: lui non c'è bisogno di dire che rockz, sarebbe lapalissiano) continua:
Perché è vero che quando hai un blog sei l’editore di te stesso, e dunque libero di scrivere quello che vuoi, ma è ancor più vero che sei l’unico a pagare il prezzo di questa libertà. Quando questo prezzo diventa troppo alto, il bilancio non torna più.
Io invece non sto chiudendo il mio blog.Però anche lei:
So però bene che a proposito del blog, da qualche mese, vivo un momento di grande stanchezza.Siccome non voglio copincollare tutto il post mi sa che vi conviene leggerlo di là, altamente raccomandato. Sia a chi si occupa di Racket & similia che chi non, per niente, tutt'altro.
Siccome so che avete letto il post di Silvia e siccome dice che non risponderà ai rompicoglioni il mio augurio di incoraggiamento glielo faccio di qua, chissà...
Coraggio Silvia!!!
Però i blog stanno vivendo un periodo critico. Mi sa che siamo nel mezzo di un cambio di era
Forse nasceranno altre cose, chissà...
E il Tamburo?
Io ci sono, per quello che posso. Anche perché ci sono 'mici di blog che altrimenti non avrei conosciuto e riperderei di vista.
E poi non posso passare ai nuovi media, sono vecchio, non ho lo smartphone e anche se ne acquisissi uno non riuscirei mai a digitare con i pollici (anche se li ho, opponibili, esattamente (credo) come come i giovani messaggiatori).
Quella dei blog è una crisi preoccupante, ne perde sicuramente la pluralità e la libertà di informazione.
RispondiEliminaVero che pochi sono quelli che meritano, ma è il mezzo che si spera non vada a perdersi. All'orizzonte non ne vedo di migliori per pubblicare contenuti di una certa qualità.
Io sono comunque ottimista, non credo spariranno i blog, credo più ad una forma di ristrutturazione generale dove blog e social dovranno "collaborare".
Vedremo come la cosa si svilupperà.