Oggi vi mostro la ricetta del "polpettone di fagiolini", ricetta ligure.
In realtà è stato il protagonista del mio primo post sul Tamburo, 4 anni fa, pubblicato da Juhan per conto mio. All'epoca però ne ho parlato solo genericamente, ora la ripresento passo a passo.
A suo tempo ne avevo chiesto la ricetta a mia sorella (delle due, sono io chi è nata a Genova, ma io ne sono stata lontana la maggior parte della mia vita, mentre lei è vissuta lì quasi sempre). Purtroppo non ho provato subito la ricetta per cui non ne ho un ricordo, e l'appunto scritto è andato perso in uno dei numerosi miei traslochi...
Quando però mi sono trovata a produrre i miei propri fagiolini mi è venuta voglia di provare. Per fortuna c'è la Web e ho trovato varie ricette, ho scelto quella che a occhio mi piaceva di più e l'ho provata con soddisfazione di mio marito e mia.
Anche quest'anno l'ho rifatto, quello della settimana scorsa non è stato documentato, vi presento quello di oggi.
Innanzi tutto c'e da cogliere i fagiolini, quando sono ancora teneri e croccanti, ma non tutti possono... Ne peso 300 grammi.
Poi peso 450 grammi di patate farinose da puré (anche queste vengono dalla mia terra, anche se coltivate da un tizio).
Mentre le patate cuociono faccio ammollare in acqua una manciata di porcini secchi e vado a cogliere un rametto di maggiorana.
Trito una cipolla non troppo grande e la metto in una capiente padella con due cucchiai d'olio: la cucina ligure, a differenza di quella per esempio emiliana, non punta sui grassi ma sulle erbe aromatiche per dar sapore, è una cucina molto poco grassa (a parte il pesto, in cui è d'obbligo abbondante olio).
La cipolla che uso, rosata e dolce, è della varietà detta "di Masca", suggestivo villaggio vicino a Santiago del Teide, meta di molti turisti. In realtà non l'ha proprio vista Masca, e piantine le compro in un semenzaio qui vicino, e sono cresciute nell'orto dietro casa.
Mentre la cipolla soffrigge senza colorire sciacquo, strizzo e trito grossolanamente i funghi, poi li aggiungo alla cipolla perché cuociano pian piano.
Poi schiaccio le patate, mentre i fagiolini cuociono brevemente in abbondante acqua salata (per i miei, così teneri, bastano 4-5 minuti).
Trito anche i fagiolini e li aggiungo nella padella, lasciandoli ad insaporire. Aggiungo anche la maggiorana tritata.
Mentre patate e fagiolini si intiepidiscono grattugio abbondante parmigiano (va bene anche il grana, purché stagionato).
Mescolo il preparato di fagiolini alle patate e aggiungo 6 o più cucchiaiate di formaggio, mescolo ancora bene e aggiungo due uova intere, belle grandi.
Salo leggermente (sconsiglio il pepe, non mi pare che ci stia bene).
Preparo una teglia, rigorosamente rettangolare o quadrata, imburrandola e cospargendola di pangrattato.
Nel frattempo ho fatto scaldare a 190º il forno (qui in campagna ho solo questo piccolo forno, che però serve all'uopo).
Distribuisco il composto nella teglia, lo pareggio e lo cospargo nuovamente di pangrattato.
Questa volta però mi è rimasta una noce di burro e mi spiace buttarla, per cui la distribuisco a pezzetti sulla superficie del polpettone, benché, come ho detto, la cucina ligure non preveda tanti grassi (in particolare il burro è pochissimo usato).
Inforno e lascio cuocere circa 40 minuti.
Il polpettone si mangia tiepido, magari con accompagnamento di vino bianco, il mio va bene, in mancanza di quello delle Cinque Terre!
Bella l'idea di mettere nel Tamburo le tue ricette!
RispondiEliminaDa fare molto più spesso!
Già ne ho trascritte (con le foto di tutto il procedimento) parecchie. Di questa mancava ancora tutta la cronistoria perché come dicevo era stato il mio primo post e l'intenzione era di mostrarlo a Juhan per avere un'opinione, poi lui l'ha pubblicato subito così com'era, forse per forzarmi un po' la mano e iniziare così la collaborazione (ero un po' titubante, forse temeva che ci ripensassi). Sono contenta che ti sia piaciuto.
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