Il post su Neal Stephenson è stato giudicato troppo negativo. Forse a ragione. Ma adesso vi spiego.
Per intanto Neal non è più quello di una volta. Quando qualcuno mi ha parlato di Snow Crash e ho cominciato a leggerlo mi si è aperto un mondo! Non riuscivo a metterlo via, l'ho letto tutto di un fiato e poi riletto con calma. E riletto più volte negli anni. Ho scorso anche la versione originale, quando qualcuno (non riesco a ritrovare dove) criticava la traduzione, che a me pareva buona. Anche perché lo stile scoppiettante e fantasioso non è facilissimo (me me sono accorto nel Ciclo Barocco). Certo che con il tempo sono venuti via via più evidenti alcuni aspetti pacchiani: il Metaverso come un quasi gioco (toh, proprio come in Reamde!) o l'insistenza su particolari splatter.
Idem per il Sillabario (a proposito il titolo giusto è L'era del diamante. Il sussidiario illustrato della giovinetta): che bisogno c'è degli attori in quel contesto? Ma non complesso funziona.
Poi quello che secondo me è il vertice: Cryptonomicon. Dove si trovano raccontate con linguaggio normale ma preciso cose estremamente specialistiche, per esempio l'aritmetica modulare in occasione di un viaggio in bicicletta (con Alan Turing). E che dire della domanda d'esame per l'arruolamento in marina, cosa che Waterhouse (il vecchio) non riesce a risolvere? E
Il Ciclo Barocco è troppo lungo, frammentario. E Rizzoli ha fatto quello che ha fatto, forse per ragioni commerciali.
Anathem è una cosa a parte: l'universo non è il nostro, ci sono troppe parole e concetti fuori dal mondo (io ho un comprendonio che è quello che è). E adesso ha cambiato ancora.
Ma probabilmente (anzi certamente) non è tutta colpa sua: Non riesco a tenere il passo degli aggiornamenti: non ho lo smartphone, non sono capace a mandare messaggi (testare?), non riesco a ascoltare musica con le cuffiette. Ecco la musica: sono rimato a quando ero ggiovane; di solito ascolto i Beatles, i Beach Boys (If everybody had an ocean / Across the U.S.A. / Then everybody'd be surfin' / Like californ-I-A e poi il pezzo più bello Tell the teacher we're surfin' / Surfin' U.S.A.) o la dolcissima Françoise Hardy (vedi più avanti). Niente rap, niente rock: il rock don't rockz, #sapevatelo (per me nèh).
Idem il cinema: l'ultima volta che sono andato a vederne uno (a proposito sono cambiate anche le sale) ho fatto arrabbiare la mia accompagnatrice, che aveva lasciato scegliere me. La stessa cosa per la TV. E se guardo su DVD salto così spesso che mi stupisco da solo (e non riesco a afferrare la trama).
Non mi piacciono i giochi sul PC; Marco Delmastro ne parla diffusamente nel suo ultimo post, bellissimo. Ma è un mondo sconosciuto.
Per i libri: ho fatto pace con il Kindle, lo uso anche se...
Avrei un sacco di cose da raccontare ma anche lì sono settario. Parecchio, poi ne parlerò.
Però non voglio che anche questo post venga giudicato negativo. E allora ho una sorpresa per tutti voi: Françoise, a 12 anni ero innamorato di lei, oggi anche.
WOW! con il testo, anche in vietnamese, per Enrico.
Ok, sul fatto che Cryptonomicon sia l'apice sono perfettamente d'accordo: una meraviglia.
RispondiEliminaLo smartphone per ora non l'ho neppure io, però, dài, almeno gli SMS impara a scriverli! (devi prima disattivare l'odioso e ossessionante T9, che ti fa perdere un mucchio di tempo con la pretesa di voler indovinare quello che intendi scrivere...)
RispondiEliminaPensa tu che quando ero in ospedale, qualche mese fa, mi aspettavo che mi scrivessi, poi invece ho solo avuto tue notizie attraverso mia figlia(!) che neppure conoscevi, devi aver faticato di più a trovarla e metterti in contatto con lei (senza contare la tua timidezza) che a scrivere dieci SMS!
In linea generale ti potrei anche dare ragione ma mi viene un'idea migliore. Mi ricordo di un famoso Prof.Ord.oggi.Emer. che aveva una dottoranda addetta a stampargli le mail che gli arrivavano. Adesso vado alla ricerca di una segretaria addetta a testare per me. Chissà se riesco a trovarla alle stesse condizioni dei dottorandi? (non faccio distinzioni di genere, nèh!).
EliminaThe Diamond Age (rigorosamente in inglese) lo sto leggendo circa da un anno e mezzo, è il libro da palestra - il che prova che in palestra ci sto andando pochissimo. In effetti le prime cento pagine circa sono splatter e pesanti, poi si ripija. Però perlomeno la trama è (quasi) unica.
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