venerdì 31 ottobre 2014

Feeds - Due!


Visto che sto usando la notazione pikappiana per questa mia rubrica, mi è d'obbligo segnalare che dal prossimo mese inizia la ristampa di Paperinik New Adventures in formato gigante..

Detto questo.. sono di corsa, assay!
Stasera festeggerò Halloween (da una operatrice richiamato Alouin, sembra quasi il nome di un farmaco..) insieme ad altre circa 30 persone, sempre al centro diurno, ed è per questo che oggi sono abbastanza occupato.. ma mi sono detto tra me e me, o lo faccio ora o non lo faccio più!

Perciò, in tutta fretta, ecco i suggerimenti inviatimi dal carissimo Juhan:

Cosa temiamo di più? Un sondaggio internazionale in una mappa
http://questionedelladecisione.blogspot.it/2014/10/cosa-temiamo-di-piu-un-sondaggio.html

The Slide Rule: A Computing Device That Put A Man On The Moon
Anticamente ne avevo parlato anch'io; perché da piccolo lo usavo il regolo calcolatore
http://www.npr.org/blogs/ed/2014/10/22/356937347/the-slide-rule-a-computing-device-that-put-a-man-on-the-moon

Il fallimento dei libri di testo elettronici gratis
http://www.butta.org/?p=16547

La castagna d'India
http://ilventodellest.blogspot.it/2014/10/la-castagna-dindia.html

A Full Book of Sketches
http://incidentalcomics.tumblr.com/post/101086107978/a-full-book-of-sketches

Michele Serra e il biologico taumaturgico
Facile prendersela con lui; poverino.
http://stradeonline.it/scienza-e-razionalita/785-michele-serra-e-il-biologico-taumaturgico

Il salone del dis-Gusto
http://ilventodellest.blogspot.com/2014/10/il-salone-del-dis-gusto.html

Papa Francesco compie esorcismo su un grillino
http://www.lercio.it/papa-francesco-compie-esorcismo-su-un-grillino/

Non sequitur
http://www.gocomics.com/nonsequitur/2014/10/29

Google Developing a Pill To Detect Cancer
non solo web, panico!
http://science.slashdot.org/story/14/10/28/213224/google-developing-a-pill-to-detect-cancer

Antares Rocket Explodes On Launch
http://science.slashdot.org/story/14/10/28/2338222/antares-rocket-explodes-on-launch

Getting Lost In the Scientific Woods Is Good For You
http://science.slashdot.org/story/14/10/29/0140241/getting-lost-in-the-scientific-woods-is-good-for-you

Leopardi e il creazionismo
http://dionisoo.blogspot.it/2014/10/leopardi-e-il-creazionismo.html

Papal announcements
https://plus.google.com/107357401349156916755/posts/6rceKaQjuGU

Piccola guida per salvarsi dai "furbetti" del 3%
http://www.ow8.rassegnestampa.it/mipaafportale/pdf/2014/2014-10-29/2014102928704580.pdf




E i miei suggerimenti dove sono, eh?
Beh.. quelli li avrete per il prossimo Feeds, promesso.

Per farmi perdonare, appena mi libero di questo impegno (è giusto chiamare una festa impegno?) cerco di postare alcuni miei vecchi post ripresi dal mio vecchio blog..

Allora a presto!

Complementi di spagnolo - 12 - I falsi amici





Dario/Serpico ha più volte nominato i “falsi amici” , ovvero le parole che danno l'illusione di conoscerle perché assomigliano o addirittura sono identiche a parole della nostra lingua, mentre invece hanno un significato tutt'affatto diverso, per cui è bene impararle per evitare di usarle male, magari a costo di una figuraccia! (immaginate di entrare in una farmacia a chiedere una compressa per il mal di denti!)

Chiunque sia arrivato in Spagna, in auto, in treno, in aereo o con la nave, ha appreso inmediatamente che salida significa uscita e non salita che invece si dice subida.
Ma tutte le altre parole che tradotte a orecchio possono ingannarci?

Per esempio: topo non vuol dire topo bensí talpa (anche in senso figurato, intendendo una persona che si infiltra in una organizzazione per spiare o altro).
Il nostro topo è invece il ratón che designa anche il mouse del computer. Malgrado il nome, è più piccolo della rata ovvero ratto.
Attenzione: a topos non c'entra nulla con le talpe, ma vuol dire (di una stoffa) a pallini che si può dire anche lunares ovvero a nei! In italiano diciamo anche, con termine preso dal francese, a pois (a piselli) mentre in inglese si chiamano polka-dots (puntini polka – intendendo forse che sembrano danzare sulla stoffa?).
(Be', per quanto si riferisce al vestiario e alla moda, pensate che c'è un tipo di scollatura femminile che viene detta “palabra de honor” ovvero parola d'onore!)

vestito  a lunares con scollatura palabra de honor

Da quando viviamo qui ho raccolto molti di questi “falsi amici”, non tutti perché non sempre ho a disposizione un mezzo per appuntarlo quando ne trovo uno! Ho anche ascoltato più volte l'aneddoto, vero o inventato che sia, del turista italiano che chiede in albergo una macchina da affittare e gli viene offerto un rasoio di sicurezza  (maquinilla de afeitar).


Condivido con voi la mia raccolta parziale.


Spagnolo




traduzione in italiano



Italiano traduzione
in spagnolo
abono concime, fertilizzante abbonamento suscrición
acostar stendere,sdraiare
accostare arrimar (a un bordo), entrecerrar (la porta)
andar camminare andare ir
aceite olio aceto vinagre
acéro acciaio àcero
(albero)
arce
afeitar radere (barba, peli), abbellire con cosmetici
affettare
affittare
rebanar,cortar en lonchas
alquilar
aguantar sopportare, tollerare agguantare agarrar, pillar
apagar spegnere appagare satisfacer
bizcocho torta (tipo ciambellone) biscotto galleta
blonda pizzo di seta bionda rubia
bravo coraggioso,selvaggio,eccellente bravo bueno
burro asino burro mantequilla
buscar cercare buscare (un malanno…) coger
cabal
(aggettivo)
misurato, esatto cavallo
(sostantivo)
caballo
caldo
(sostantivo)
brodo, vino caldo
(aggettivo)
caliente
calzoncillos mutande (maschili) calzoncini pantaloncitos
cámara macchina fotografica camera habitación
camino cammino, sentiero camino chimenea
camiseta maglietta (T-shirt) camicetta
(da donna)
blusa
carota faccia di tolla carota zanahoria
carta lettera carta papel,
naipe (carta da gioco)
cartulina cartoncino leggero cartolina postal
cascar rompere il guscio cascare caerse
cejas sopracciglia ciglia pestañas
cerca
(avverbio)
vicino cerca (verbo) busca, intenta
cercar recintare cercare intentar
chispa scintilla cispa
(degli occhi)
legaña
compresa assorbente igienico compressa
(medicina)
comprimido
consigna ordine dato a un sottoposto (anche militare) consegna entrega
copo batuffolo di fibra, fiocco di neve coppo (tegola) teja
correo posta correo cómplice
coso luogo chiuso per corride o altre manifestazioni coso
(colloquiale: aggeggio generico)
cosa, trasto, objeto
engrasar ungere ingrassare
(fisicamente)
engordar
fracaso insuccesso fracasso ruido
galería mantovana (delle tende) galleria túnel
gamba gambero gamba pierna
grana melagrana grana queso parmesán
guardar mettere da parte, conservare guardare mirar
habitación stanza, camera abitazione vivienda
largo
(aggettivo)
lungo largo
(aggettivo)
ancho
lista
(aggettivo)
pronta, furba lista
(sostantivo)
elenco, tira (nel senso di striscia)
lupa lente d'ingrandimento lupa (animale) loba
mantel tovaglia mantello capa
mantillo humus mantello capa
máquina macchina (in generale) macchina
(auto)
coche, automóvil (in
latinoamericano: carro)
nariz naso narice ventanilla
de la nariz
negocio affare, impresa commerciale negozio tienda
novela romanzo novella relato
oficina ufficio officina taller
pólvora polvere da sparo polvere polvo
pompa bolla (di sapone..), pompa (sfarzo) pompa (per
pompare)
bomba
porro sigaretta di marijuana o hascisc porro puerro
portada prima pagina (di libro o giornale) portata capacidad (di un carico), alcance, plato (cibo)
pronto
(avverbio)
presto pronto
(aggettivo)
listo
ramo mazzo (di fiori) ramo rama
rancio
(aggettivo)
rancido, fuori moda rancio
(sostantivo)
rancho
sagrado
(aggettivo)
sacro, consacrato sagrato
(sostantivo)
anteiglesia
salida uscita salita subida
salir uscire salire subir
salita saletta, piccola sala salita subida
sembrar seminare sembrare parecer
seso cervello sesso sexo
seta fungo (anche setola di suino) seta seda
sigilo segretezza sigillo sello
subir salire subire soportar, sufrir, aguantar
tasca osteria tasca bolsillo
tienda negozio, tenda da campeggio tenda
(arredamento)
cortina
toalla asciugamani tovaglia mantel
toma presa (elettrica, di coscienza, di possesso...) toma queso típico de Piamonte
topo talpa topo ratón
trillar trebbiare (il grano) trillare trinar (uccello), sonar (telefono)
untar spalmare ungere engrasar
vado
(sostantivo)
passo
carraio, guado
vado
(verbo)
voy
zampa
(verbo)
divora, inghiotte zampa
(sostantivo)
pata  (di animale, di mobile)


giovedì 30 ottobre 2014

Halloween


Maghetta Iaia
ha tutte le ricette halloweenose, fate un salto all'URL indicato e vi verrà l'acquolina (volevo scrivere la kwolina ma poi l'AD, sapete com'è).

Ma ci sono anche altre proposte. Per esempio quelli per i religiosi


Ma attenzione perché se è vero che Francesco ha detto che "sì, effettivamente, a pensarci bene, dai sembra che una qualche somiglianza tra Brocco Uttiglione e Cheeta di Tarzan ci sia quindi non possiamo escludere che alla Genesi non manchi un paragrafo" c'è chi la pensa diversamente:

 

In effetti non l'hanno inventata loro. E non si beccano la solita lauta percentuale. E la parola all'esperto, il sorcista doc:


Cinguettii - 28


Giovane pubblica su fb un meme su #Pertini

Animali

Science

Se #ChuckNorris grida "Stronzo" sull'orlo del Grand Canyon

The Telefontornet connecting some 5,000 phone

Cuoco killer fa a pezzi le vittime


Current Mood

Oxygen: warning!

Ottimismo

Il sito di Lercio è in manutenzione

#Scienza. La gente stupida sembra meno idiota

#Caffè

Scambiano #Isis con Itis

Papa Francesco "Il big bang è opera di Dio"


Pensate la delusione di quelli che vengono qui

In Italia un bambino su tre vive sotto la soglia di povertà

Meanwhile, these mountain goats

Agent Vortex attende di spiegare come si fanno i cerchi nel grano

No. I will not bless America

Ho bisogno di questo

Pascoli al 41 bis


mercoledì 29 ottobre 2014

Non ti puoi fermare, devi continuare, sempre

Questa discussione voleva soltanto mettere in chiaro questo punto. Se si cerca si difendere la tesi che la teoria statistica dei quanti possa dare, in linea di principio, una descrizione completa di un singolo sistema fisico si arriva a concezioni teoriche assai poco plausibili. Ma queste difficoltà di interpretazione teorica scompaiono, se si concepisce una descrizione meccanico-quantistica come una descrizione di insieme di sistemi.
Albert Einstein, Autobiografia Scientifica, Replica ai vari autori, p.214


Intanto non sono un fisico, sto parlando di cose che non conosco, è roba vecchia (1949) per cui non so se sono tanto nel giusto. Anche perché Albert è stato davvero grande.Ma poi a un certo punto non ha più accettato quello che per gli altri era OK. E qui, nel libro che comunque mi è piaciuto parecchio, rispondendo alle osservazioni (in particolare Niels Bohr) riparte ripetendo ancora una volta la sua storia.
Parte a p.207 e va avanti raccontando molto dettagliatamente di un esperimento mentale (lo dico? posso dirlo ancora una volta? dai, lo dico: Gedankenexperiment. OK, non lo dirò più promesso, forse) in cui è coinvolto un solo atomo radioattivo applicando su quel campione l'usuale analisi statistica; e fa vedere che non funziona. Quasi, ma siamo lì.

Ora io non avrei scritto questo post se non fosse che Albert non è solo, anzi! Ieri mi sono sentito raccontare una cosa molto simile se sostituite la fisica con l'informatica spiccia applicata a casi molto semplici (ok, forse non tanto semplici, non banali comunque). E di nuovo mi trovavo di fronte uno decisamente più bravo di me. Anche più fortunato, lui è in una posizione che può dire "fai così!" o "fai cosà!", anzi usa il pru plula plurale come i teologi "il modo giusto è come dico io e noi, da sempre facciamo e per sempre faremo quello che è giusto, che è come dico io". Insomma mi sono leggermente [lo sapete che alle volte mi viene il crampo a dire parole che la Maestra Giovanna non avrebbe accettato]. Ma mi sta passando, tanto che sono riuscito a scrivere 2118 caratteri (e non ho ancora finito).

Tutto questo per dire che quando finisci la scuola non è che finisci di studiare, documentarti: il mondo va avanti, talmente forte che "My dear, here we must run as fast as we can, just to stay in place. And if you wish to go anywhere you must run twice as fast as that." (cit.).
Per Albert la cosa è diversa, lo so, ma non sono inkatsato con lui. OOPS! m'è scappato.

E non è nemmeno come il caso di Michele Serra, quello di Cuore (tanto tempo fa). Lì si tratta di rincoglionimento. Anzi propongo di introdurre il Ms nell'SI come misura del rincoglionimento.

Per scopi pratici poi verrà usato quasi esclusivamente un suo sottomultiplo il microMicheleSerra, indicato con μMs se possibile, altrimenti uMs.

Balliamo?

Alle volte la vita è proprio strana. Per esempio avete presente la scuola? Quella dove uno insegna delle cose e tutti gli altri devono stare a sentire, anche quando, sì, ci sarebbero altre cose da fare, da dire, da discutere.

Poi capita che il maestro|prof resti in contatto con qualcuno dei sui alunni|studenti che nel frattempo sono cresciuti ancora. E ancora di più hanno qualcosa da dire. Bravi! (ma l'abbiamo sempre saputo, tutti quanti, vero?). Come oggi.

Siccome non ho ancora chiesto il permesso non citerò chi me l'ha detto (ma gli mando un messaggio, chissà...).
Tanto è una cosa che va bene in ogni caso, per tutti. E sarebbe bello se lo vedessero quelli che
No, niente cattiverie eccolo:


Preso da qui: La sua bambina gli farà una semplice domanda che cambierà totalmente la sua visione della vita.

Ma adesso sento se posso dire che me l'ha detto Lior. (lo sapete che il suo nome significa Luce, e anche il cognome è mica da poco!). E se sì lo dico a tutti voi. Mi sa che devo proprio andare a trovarlo, non ci vediamo da una laurea e tutto quello che è venuto dopo.

martedì 28 ottobre 2014

Complementi di spagnolo - 11 - Ancora ambiguità

Continuiamo a parlare di ambiguità.

Altre volte, è la parola italiana che può essere tradotta in modi diversi a seconda del caso.

Per esempio: spesso noi diciamo indifferentemente "chiedere" intendendo sia domandare (per sapere) sia chiedere (per avere).
In spagnolo, così come in altre lingue, è indispensabile specificare: domandare si dice preguntar, mentre chiedere si dice pedir.
Attenzione! una demanda non è la stessa cosa di una pregunta, la prima in genere vuol dire denuncia giudiziale, solo raramente viene usata per significare una richiesta (non una domanda).

Fetta si traduce in modo diverso a seconda della sostanza tagliata:
  • tajada de carne        verbo tajar
  • rebanada de pan      verbo rebanar 

  • lonja de jamón, de salchichón (salame), de chorizo (salamino piccante)
  • tira de panceta    (tirita ovvero strisciolina può essere anche un cerotto)
  • trozo de pastel (torta)
  • raja de melón         verbo rajar  (da non confondere con rayar, che vuol dire rigare: gli stessi spagnoli spesso confondono i due verbi e dicono, per esempio, di aver trovato el coche rajado quando è solo rigato, senza alcuno spacco o fenditura !)

Ora vi confondo un po' le idee, non solo una parola italiana può essere tradotta con vari termini spagnoli a seconda del caso, ma a loro volta questi termini hanno svariati significati, avrei potuto inserirli anche nel post precedente...

Buttare, gettare si può tradurre con:
Echar Altri significati: emettere, scacciare, ecc. a seconda del verbo o sostantivo che lo accompagna
  • Echar un papel al suelo (buttare in terra un pezzo di carta)
  • Echar agua (annaffiare, bagnare)
  • Echarse a la cama (buttarsi sul letto)
  • Echar una carta al buzón (imbucare una lettera nella cassetta delle lettere) 
  • Echar un vistazo (gettare/dare/lanciare un’occhiata)
  • Echar de la casa (scacciare da casa)
Se con violenza:
Botar Altri significati: rimbalzare, varare
  • Botar por la ventana (gettare dalla finestra)
  • Botar un barco (varare una nave)
  • El botar/rebotar del balón (il rimbalzare del pallone)
Arrojar scagliare

Tirar Altri significati: tirare (verso di sé), sparare, sprecare, demolire, tracciare, stampare, estendere o tendere ecc. (simile all’equivalente italiano)
  • El imán tira el hierro (la calamita attira il ferro)
  • Tirar rayas (tracciare linee)
  • Tirar al blanco (tirare al bersaglio)
  • Tirar el oro en hebras (stirare l’oro in fili, trafilare)
  • Tirar un edificio (demolire una casa)
  • Tirar el dinero (sprecare soldi)
  • Tirar de la cuerda (tirare con forza verso di sé la corda)
  • Tirar la casa por la ventana (letteralmente: gettare la casa dalla finestra=sperperare)

Anche finire viene tradotto in spagnolo in vari modi,  a seconda del caso.

Acabar = ultimare, rifinire, consumare, esaurire, uccidere, distruggere, finire, smettere (ma anche: essere appena)
Completar = completare, finire, rifinire
Concluir = concludere
Rematar = ultimare, rifinire, dare il colpo di grazia
Ultimar = ultimare, terminare
Agotar = esaurire, consumare [ma anche: prosciugare (da “gota”=goccia)]
Extinguir = estinguere, spegnere, finire
Dejar = smettere, cessare, lasciare
Desistir = desistere, cessare, rinunziare
Cesar = cessare, sospendere
Finalizar = finire, terminare
Finir = finire, terminare
Parar = fermare (trans.), fermarsi (intrans.)

Esempi:

  • Oferta válida hasta agotar existencia  (offerta valida fino ad esaurimento delle scorte)
  • ¡Deja de molestarme! (smettila di darmi fastidio!)
  • ¡Déjalo ya!  (piantala!)
  • La tía* habla sin cesar/sin parar  (la zia parla incessantemente)
  • Pedro concluyó su discurso con un chiste (Pietro terminò il suo discorso con una battuta (freddura))
  • ¿Has acabado tus deberes?  (hai finito i (tuoi#) compiti?)
  • Después de acabar el mueble, el carpintero lo remató cuidadosamente  (dopo aver terminato
    il mobile, il falegname lo rifinì accuratamente) 

  • -¿Està Luis? – Lo siento, acaba de salir  (- C’è Luigi? - Mi spiace, è appena uscito)
  • El drogadicto acabó con la vida de sus padres  (il drogato uccise i suoi genitori)
  • Pilar acabó por casarse  (Pilar finì con lo sposarsi)
  • Un traje bien acabado  (un vestito ben rifinito)
  • El plazo para inscribirse finaliza el día 30  (il termine per iscriversi finisce il giorno 30)
  • El pobre hombre desistió de su intento de huir (il pover'uomo rinunciò al suo tentativo di fuggire)

Un altro verbo che italiano che può avere più di una traduzione in spagnolo è sentire. Anche qui lo spagnolo si unisce alle lingue che distinguono i vari significati:

Oír vuol dire udire, percepire un suono

Sentir si riferisce alla percezione in generale, soprattutto non auditiva ma anche a una sensazione mentale o spirituale (corrisponde all'inglese to feel). L'espressione lo siento vuol dire mi dispiace.

Ora è invalso l'uso (soprattutto tra i giovani e, come no, tra i presentatori della TV, notoriamente abbastanza ignoranti non solo in Italia) di dire "no te escucho" (non ti ascolto) al posto di "no te oigo". È palese la differenza tra le due espressioni: la prima indica un atteggiamento volontario, la seconda una situazione circostanziale, indipendente dalla volontà di chi parla. Se qualcuno mi dirigesse la pima frase penserei "maleducato!", alla seconda risponderei cercando di parlare a voce più alta o più chiaramente.
(Al contrario, per chiedere l'attenzione di qualcuno, si dice cortesemente "oye/oiga" invece di "escucha/escuche", quasi ad indicare che non si attribuisce alla persona interpellata l'intenzione di non ascoltare)


*  Tío  e tía hanno anche significato colloquiale di tizio/tizia qualunque
# Come in inglese, si mette l’aggettivo possessivo anche dove in italiano è sottinteso








Extra


Huela!
Ma a chi si riferisce?
Non certo a quello che pensano gli East-Padagni per bene, ciò!
O non si fa bastansa tensione?
No perché guarda qua:


E grassie al Popinga; ma 'speta 'n atim: Kees è un nome padagno? E quella K dobbiamo proprio metterla? Non si potresse fare Ch che fa contenta anche il nostro AD?

CMQ Comunque a me sembra che c'è grande confuzione, lì nella EP, guarda qui:


Per dire Pota Bossi vale ancora? e il giro del 2011 quando lo rifacciamo?



Ah! sì, 'n'altra cos'ancora: ecco un esempio di incorporazione di un post di Facebook dentro al blog. Adesso vi spiego come ho fatto, interessava a Dario, se ricordo bene.

Quando possibile (sei amico suo e lui ti lascia) facendo click sul triangolino indicato con la freccia rossa


si dovrebbe aprire questo dialogo


tu continua a seguire la freccia, click e --magia--


ecco copia quello rosso, tutto, qui se ne vede solo 'na frisa.

Adesso nel tuo post devi solo inferire la roba rossa copiata, quando sei in modalità HTML. Fatto.

lunedì 27 ottobre 2014

Il giornalismo del rinnovamento. Intervista alla Madia

Arriva, splendida come una madonna, illuminata da un raggio di sole sbucato all'improvviso tra le nuvole. Sorride con gentilezza a noi giornalisti, mentre un profumo di rose inonda la sala della conferenza stampa a inviti. Marianna Madia è così, semplice ed elegante come il suo tailleur azzurro di sartoria, come il doppio filo di perle vere che adorna il suo collo sottile, come il modello di Rolex che le cinge il polso e scandisce il tempo delle sue giornate al servizio degli altri. Il tempo a nostra disposizione è limitato, ed è solo per questo che abbiamo concordato domande e risposte con una settimana d'anticipo. D'altra parte, solamente un'intervista tra persone responsabili e scevre da preconcetti inutilmente polemici può assicurare quel giornalismo del rinnovamento di cui ha bisogno il Paese di fronte alle sfide dell'economia e della società. 

La ministra è particolarmente euforica: "La Leopolda di quest'anno ha segnato una svolta epocale". Le chiediamo che cosa pensa delle critiche dei vecchi passatisti della minoranza del partito, legati a ideologie oramai prive di senso, riguardo alle parole del nostro giovane e brillante Presidente del Consiglio sul posto fisso. Sorride, tollerante e comprensiva: "Bisogna capirli, non è facile riuscire a togliersi dalla testa in poco tempo tutte quelle cianfrusaglie sui diritti e su salari dignitosi. La realtà è che il lavoro può fare a meno dei lavoratori, che diventano un'opzione dell'impresa. Lavorerà solo chi avrà dimostrato di meritarselo, condividendo gli obiettivi aziendali senza se e senza ma". Le obiettiamo che ciò contrasta con le tradizioni sia del socialismo, sia del cattolicesimo popolare, dalle quali in fondo trae origine il PD. Si fa seria: "I tempi stanno cambiando, come dice quella famosa canzone di Dylan Dog. Il nostro paese deve vincere le sfide internazionali, e ciò si può ottenere solo modificando il socialismo in modo che prevalgano gli interessi dell'impresa e perciò della Patria. Non a caso Matteo ha parlato di Partito della Nazione; io aggiungerei che miriamo a una forma di socialismo nazionale". Un collega chiede timidamente se non teme le imboscate delle opposizioni, interne ed esterne. Ride di gusto: "Chi si oppone, nel Palazzo o nelle piazze, conta zero, e la somma di milioni di zero fa sempre zero. Matteo è Matteo e loro non sono un cazzo!" 

Le domandiamo di concederci ancora una risposta, e Marianna Madia guarda le lancette del suo orologio tempestato di diamanti, poi sorride sussurrando "E va bene, solo una, però!" Con i colleghi quasi siamo mossi alle lacrime da tale bontà. "Signora ministra, avvocata nostra, torre eburnea, consolazione degli afflitti, rifugio dei peccatori, quanto conta la Fede nella sua attività politica?" Alza gli occhi al cielo e pare illuminarsi: "Ogni mio atto è ispirato da Dio, e con l'intercessione di Maria, sempre Vergine e Madre, riusciremo a creare un Reich millenario". 

Mirko Fabio Barigozzi, © La Nuova Unità, 27 ottobre 2014

domenica 26 ottobre 2014

Cosa mi è capitato al Linux Day Torino

Come Giorgio e i più assidui frequentatori del blog sapranno ieri sono stato a una cosa {bellissimissima}, anzi über-@1 (su Apollo avrebbe funzionato).
Arrivo nei paraggi addirittura in anticipo, trovo un cancello aperto, nessuna indicazione ma al sabato pomeriggio una volta era sempre tutto chiuso e allora de'essere questo, entro. Mi avvio, percorro una luuunga via deserta, forse sono --ahemmm, come dire... Sì, mi sono perso!
Poi vedo in fondo, all'orizzonte un qualcosa che si muove, sembra umano, sì, la seguo. Per precauzione tiro fuori la mappa (organizzatori locali del Linux Day lo so che siete capaci a per meglio; o era proprio per dissuadere quelli come me?), se qualcuno mi chiede ho un alibi. E probabilmente parlo la lingua, non è così disperante, coraggio.

Risulta, quando la raggiungo, che la sagoma intravista era una giovane umana di genere femminile, probabilmente quello è il suo habitat. Amichevole mi fa notare che sono a due passi dalla meta: "gira di qua, poi di la...". Uh, sa anche che espressioni come "sinistra" e "destra" nel XXI secolo non hanno più senso, insomma ecco cosa trovo:


OK, devo seguire la doppia freccia azzurra (lo sapete che a perspicacia io non sono tanto forte) anche se non posso fare a meno di intravedere la sullo sfondo una cosa che sembra proprio un cancello d'ingresso, chissà, forse ho vagato in tondo, ma acqua passata non macina più (cit.).

Ecco!


È ancora presto, forse per la teoria della relatività il tempo adesso m'intrufolo, mi ambiento...
I locali mi sembrato davvero OK, assortiti, un paio di vecchi senior quasi come me; interagisco e scopro che hanno occupazioni assortite, non ci sono solo studenti ma chimici, fabbri (sort of-), altri che puoi classificare solo come "altri"; non è vero che si lavora solo per il web; non è vero che si lavora solo in C++ e Java (ma di questo ne parlerò --forse-- in altra sede), tutto OK, akkiappa acchiappa!


S'inizia. L'argomento che mi aveva attratto inizialmente era questo, l'UEFI. Forse non tutti sanno tutto sull'UEFI, Igor Pesando sì. Ma 'spetta 'n attimino: nel mio caso non me ne devo preoccupare.


Però la conferenza mi piace, Igor ci sa fare, vuoi vedere che...
Scopro adesso che è un fisico e hacker Linux, prof. qui nella locale Università.


Non ho trovato un suo account Twitter, c'è su Facebook, fa anche roccia, insomma rockz!

Siamo in quella zona dove un tempo c'erano le OGR, Officine Grandi Riparazioni delle ferrovie, qui gli edifici sono nuovi, belli. Vi dico questo perché sapete come siamo noi di una certa età, dopo un po' ci viene l'urgenza di --come dire-- aver bisogno di utilizzare i servizi. Belli, efficienti: pensa te che la luce si accende quando apri la porta e si spegne quando esci (non quando chiudi la porta come verrebbe da pensare). E dentro ti trovi a tuo agio, ecco una decorazione murale di quelle che piacerebbero a Marco Scud:


Questa nel secondo da sinistra (se ricordo bene); ho avuto la tentazione di esaminarli tutti ma sapete quello che si racconta, gli hanno affibbiato pure un nome, la sindrome di Stendhal.

Finita la relazione di Igor faccio un giro a cercare chi dovevo incontrare.
per intanto m'imbatto con Davide Isoardi. Gli faccio anche la foto ma non viene bene, non la metto; metto invece questo manifesto:


Lui è di quelli di via Morgari, io ho abitato lì vicino, nello scorso millennio. Davide devo averlo già visto da qualche parte, ritrovato adesso su Twitter:

Finalmente ritrovo Giorgio! Anche lui mi stava cercando. Mi travia, mi trascina al bar (atz! un bar così al Poli non si era mai visto, e aperto al sabato pomeriggio!) dove riprendiamo un discorso mai finito; se Giorgio volesse collaborare...

Torniamo, devo cercare altri che nel frattempo non trovandomi sono andati a cercarmi (scoprirò in seguito) al Salone del Gusto; peggio per loro. Intanto il banchetto dei gadget, con foto. Oltre a quella già pubblicata ecco quella scattata con il telefonino di Giorgio:


A proposito: i presenti hanno imparato a convivere con gli smatphones, pochissimi squilli, un uso limitato come fotocamere e basta. Inoltre mentre ci sono parecchi portatili sono quasi assenti i tablet. Credo che di questo dovrò parlarne ancora.

Compro la spilletta (si vede appuntata sulla camicia) e la maglietta, bella.


Uscendo scopro dov'era l'entrata, quella che avrebbe dovuto esserlo. Ma così vi sareste persa tutta la prima parte della tirata.

Arrivato a casa la indosso maglietta e spilletta e provo a farmi un selfie, ecco:


OOPS! no, forse devo mettere il flash:


Ahemmm, devo ancora lavorarci su, prossimamente... forse...
Non vedo l'or che arrivi il Linux Day 2015; quanto manca?

Complementi di spagnolo - 10 - Ambiguità



No, non mi ero dimenticata della promessa. Sono solo stata assente per un bel po'.
Non so quanto questi miei interventi siano utili al destinatario principale, il nostro ondivago Dario/Serpico ecc., perché mi pare che ora si dedichi a tutt'altro, comunque una promessa è una promessa, inoltre a qualcun altro può interessare.

Questa volta ci dedicheremo a esaminare termini ambigui.

Alcune parole hanno in spagnolo (così come accade per altre lingue) due o più significati totalmente diversi concettualmente, oppure collegabili concettualmente ma differenti.

Esempi

Piso (verbo: pisar = calpestare)
  • Pavimento (si dice anche: pavimento, suelo
  • Piano (di un edificio, si dice anche planta*)
  • Appartamento
    Strato  
* a sua volta vuol dire anche “pianta” (vegetale/del piede), “progetto disegnato”, “impianto industriale


Plancha (verbo:
planchar = stirare, appianare, appiattire)
  • Ferro da stiro (ma anche attrezzo per lisciare i capelli)


  • Piastra, lastra metallica
  • Piastra di cottura
  • Ripiano orizzontale di travetti e cemento di una costruzione (non si trova sul vocabolario)
Muñeca
  • Polso
  • Bambola
  • Pezzo di panno per lucidare 
se si trova “muñeca de trapo” il senso del discorso ci farà capire se si tratta di una bambola di stracci o un panno per strofinare

    Pegar
    • Attaccare (anche di un cibo alla pentola, o contagiare una abitudine o una malattia)
    • Incollare   (colla = pegamento)
    • Picchiare
    • Adattarsi bene, essere adeguato (este color no pega con tu vestido = questo colore non sta bene, non si adatta al tuo vestito)
    Manzana
    • Mela
    • Isolato (insieme di edifici tra una strada e l’altra)
    Attenzione!
    Manzanilla = camomilla



    Papel
    • Carta, foglio di carta
    • Ruolo (di un attore) per estensione: parte avuta da qualcuno in un avvenimento (sui contenitori per il riclico della carta spesso si legge la frase a doppio senso “tu papel es importante”)
    • Documento (si dice anche: papeleo, che corrisponde all’italiano “scartoffie”)
    Tocar
    • Toccare (anche nei significati di: spettare, dover far qualcosa) me tocó la loteria; hoy te toca a ti fregar los platos
    • Suonare uno strumento
    • Pettinare, adornare i capelli o la testa (l' acconciatura della testa -pettinatura + cappellino o ornamento- si chiama tocado)
    A proposito, lo sapete che mentre esposa vuol dire moglie, esposas vuol dire manette? (sì, sì, ridete pure, uomini...)


    tocado de novia
      Llevar  portare, condurre, indossare, occorrere...
      • ¿Quieres que te lleve al aeropuerto? = vuoi che ti porti all’aeroporto? (con un mezzo)
      • Llevas una camiseta muy bonita = indossi una maglietta molto carina
      • ¿Puedes llevarme esta maleta pesada? = puoi portare (al posto mio) questa valigia pesante?
        *
      • ¡Ya no le llevo! (¡No le aguanto más!) = non lo sopporto/reggo più!
      • Domingo lleva bigote = Domenico ha i baffi
      • Pilar se lleva bien con su suegra = Pilar va d’accordo con sua suocera
      • Llevo tres horas esperandote = ti sto aspettando da tre ore
      • C. llevaba 2 kilometros a T. = C. superava/precedeva di 2 chilometri T.
      • Esto bizcochón lleva 3 huevos = questa torta (ciambellone) contiene 3 uova
      • Su traje de boda llevará seis metros de tela = il suo vestito da sposa necessiterà sei metri
        di stoffa
      • Los dos llevamos una finca = noi due coltiviamo un terreno
      • Nuestra finca lleva castañas, uvas, ciruelas... = la nostra terra produce castagne, uva,
        prugne ..
      • Mis pies llevaban el compás = i miei piedi seguivano il ritmo
      • Me llevó 1 hora cocinar el conejo = mi ci è voluta 1 ora per cucinare il coniglio
      • ¡Qué vida llevas! = che vita fai/conduci!
      • ¿Ya llevaste/conduciste aquél coche? = hai già guidato quell’auto?
      * però: ¿puedes traerme ese libro? = puoi portarmi codesto libro? (da dove sei tu verso di me)
      tengo que traerme una maleta muy grande = devo portarmi (portare con me) una valigia
      molto grande
      ¿te traigo un refresco? = ti porto una bibita (analcolica)?
      ecc.