mercoledì 29 ottobre 2014

Non ti puoi fermare, devi continuare, sempre

Questa discussione voleva soltanto mettere in chiaro questo punto. Se si cerca si difendere la tesi che la teoria statistica dei quanti possa dare, in linea di principio, una descrizione completa di un singolo sistema fisico si arriva a concezioni teoriche assai poco plausibili. Ma queste difficoltà di interpretazione teorica scompaiono, se si concepisce una descrizione meccanico-quantistica come una descrizione di insieme di sistemi.
Albert Einstein, Autobiografia Scientifica, Replica ai vari autori, p.214


Intanto non sono un fisico, sto parlando di cose che non conosco, è roba vecchia (1949) per cui non so se sono tanto nel giusto. Anche perché Albert è stato davvero grande.Ma poi a un certo punto non ha più accettato quello che per gli altri era OK. E qui, nel libro che comunque mi è piaciuto parecchio, rispondendo alle osservazioni (in particolare Niels Bohr) riparte ripetendo ancora una volta la sua storia.
Parte a p.207 e va avanti raccontando molto dettagliatamente di un esperimento mentale (lo dico? posso dirlo ancora una volta? dai, lo dico: Gedankenexperiment. OK, non lo dirò più promesso, forse) in cui è coinvolto un solo atomo radioattivo applicando su quel campione l'usuale analisi statistica; e fa vedere che non funziona. Quasi, ma siamo lì.

Ora io non avrei scritto questo post se non fosse che Albert non è solo, anzi! Ieri mi sono sentito raccontare una cosa molto simile se sostituite la fisica con l'informatica spiccia applicata a casi molto semplici (ok, forse non tanto semplici, non banali comunque). E di nuovo mi trovavo di fronte uno decisamente più bravo di me. Anche più fortunato, lui è in una posizione che può dire "fai così!" o "fai cosà!", anzi usa il pru plula plurale come i teologi "il modo giusto è come dico io e noi, da sempre facciamo e per sempre faremo quello che è giusto, che è come dico io". Insomma mi sono leggermente [lo sapete che alle volte mi viene il crampo a dire parole che la Maestra Giovanna non avrebbe accettato]. Ma mi sta passando, tanto che sono riuscito a scrivere 2118 caratteri (e non ho ancora finito).

Tutto questo per dire che quando finisci la scuola non è che finisci di studiare, documentarti: il mondo va avanti, talmente forte che "My dear, here we must run as fast as we can, just to stay in place. And if you wish to go anywhere you must run twice as fast as that." (cit.).
Per Albert la cosa è diversa, lo so, ma non sono inkatsato con lui. OOPS! m'è scappato.

E non è nemmeno come il caso di Michele Serra, quello di Cuore (tanto tempo fa). Lì si tratta di rincoglionimento. Anzi propongo di introdurre il Ms nell'SI come misura del rincoglionimento.

Per scopi pratici poi verrà usato quasi esclusivamente un suo sottomultiplo il microMicheleSerra, indicato con μMs se possibile, altrimenti uMs.

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