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Da che mondo e mondo, da quando sono nato, a casa mia si mangia di tutto, perfino la robba scaduta, ciò!
Diciamo che mio padre è sempre stato un ottimo cuoco, ma ha un pessimo vizio: non si cura affatto della qualità degli ingredienti..!
Come ho già detto, non si cura se la verdura ha la muffa, se la carne ha i vermi o è marcia, se la pasta ha le "camoe".. e tante altre belle cose che mi tocca sopportare (e ingoiare) fin da piccolo.
Siamo una famigliola molto povera, e mio padre è cresciuto in condizioni ancora più misere, quindi per lui è davvero un peccato mortale buttare via la roba. In un certo senso, lo capisco.
Ma davvero, non è il caso di rischiare qualche brutta malattia solo per un'abitudine alla parsimonia, non siamo più nel dopoguerra, no?
Per questo, mi sono ripromesso di diventare un ottimo cuoco, perché nel caso un giorno avessi famiglia e dei figli, vorrei dare loro il giusto apporto nutrizionale e calorico, con cibi sani e ottimi dal punto di vista nutizionale e salutistico.
Insomma, diventare una specie di salutista!
Ops.. ho detto salutista? Beh, il mondo è bello perché è vario.. certo non come certe donne, di cui una vi andrò a raccontare.
La conosco da circa un anno, e dunque pranziamo insieme da un bel po'.
Ma dire che mangiamo insieme da un bel po' non è corretto: lei è intollerante al frumento, e dunque si cucina un etto di pasta rigorosamente "bio", possibilmente al Kamut® ogni giorno.. roba che costa, e che un poveraccio come me non si può permettere, ciò!
Ma la cosa mi lascia comunque un po' perplesso: sarà vero che è intollerante al normale frumento?
Chi le ha diagnosticato questa intolleranza? Sarà davvero migliore questo Kamut®?
Diciamo subito che questa donna, una cinquantenne, la intolleranza al normale frumento se l'è autodiagnosticata.. dice infatti di sentirsi più gonfia quando mangia la pasta, ma l'ho vista già diverse volte mangiare pasta normale, e non mi pare le abbia dato problemi.
Effetto nocebo? Sarà.
Io avevo già dei dubbi su questo modo "ipersalutistico" di mettere insieme pranzo e cena, già da ottobre dell'anno scorso quando lessi per la prima volta un libro di Dario Bressanini dedicato per lo più a Ogm e altre cose che mettiamo sulla nostra tavola, "Pane e bugie".. ma ora ne so molto di più, e dunque diffido dai trucchi del marketing anche per quanto riguarda queste diete cosiddette "bio", grazie soprattutto a "Le bugie nel carrello", sempre di Dario Bressanini.
Un libro scientifico incentrato sulle vere caratteristiche di alcuni cibi che portiamo in tavola e che a volte compriamo solo perché i trucchi del marketing ce li fanno apparire come migliori, più salutari e più benefici per la nostra salute.
Sarà poi vero?
Ad esempio, questo Kamut®... esattamente, che cos'è? Sarà vero che si tratta di un "grano antico" usato persino dai faraoni, riportato "magicamente" in vita grazie alla scoperta di alcuni semi? Perché si tratta in realtà di un marchio registrato? Dove viene coltivato esattamente? Sarà vero che lo possono mangiare anche i celiaci e che a suo modo è più digeribile agli intolleranti e agli allergici?
Vale dunque la pena acquistarlo?
Quante domande!!
Saprete tutto leggendo il primo capitolo di "Le bugie nel carrello" di Dario Bressanini.. oppure aspettate mercoledì, cercherò a mio modo di dirvelo io.
Ah, vi ricordo che con Dario Bressanini abbiamo appuntamento sempre a Pordenone proprio giovedì prossimo!
E che in realtà Dario è velocissimo, perché ha già scritto un altro libro, sulla pasticceria, che uscirà a fine ottobre... non come me, che ci metto due ore a scrivere solo mezzo post,
Uh! a proposito.
RispondiEliminaTanti evviva per Dario Bressanini e per lSerpico così attento nell'indagare e smascherare certe 'intolleranze' che costano care..
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