martedì 28 ottobre 2014

Complementi di spagnolo - 11 - Ancora ambiguità

Continuiamo a parlare di ambiguità.

Altre volte, è la parola italiana che può essere tradotta in modi diversi a seconda del caso.

Per esempio: spesso noi diciamo indifferentemente "chiedere" intendendo sia domandare (per sapere) sia chiedere (per avere).
In spagnolo, così come in altre lingue, è indispensabile specificare: domandare si dice preguntar, mentre chiedere si dice pedir.
Attenzione! una demanda non è la stessa cosa di una pregunta, la prima in genere vuol dire denuncia giudiziale, solo raramente viene usata per significare una richiesta (non una domanda).

Fetta si traduce in modo diverso a seconda della sostanza tagliata:
  • tajada de carne        verbo tajar
  • rebanada de pan      verbo rebanar 

  • lonja de jamón, de salchichón (salame), de chorizo (salamino piccante)
  • tira de panceta    (tirita ovvero strisciolina può essere anche un cerotto)
  • trozo de pastel (torta)
  • raja de melón         verbo rajar  (da non confondere con rayar, che vuol dire rigare: gli stessi spagnoli spesso confondono i due verbi e dicono, per esempio, di aver trovato el coche rajado quando è solo rigato, senza alcuno spacco o fenditura !)

Ora vi confondo un po' le idee, non solo una parola italiana può essere tradotta con vari termini spagnoli a seconda del caso, ma a loro volta questi termini hanno svariati significati, avrei potuto inserirli anche nel post precedente...

Buttare, gettare si può tradurre con:
Echar Altri significati: emettere, scacciare, ecc. a seconda del verbo o sostantivo che lo accompagna
  • Echar un papel al suelo (buttare in terra un pezzo di carta)
  • Echar agua (annaffiare, bagnare)
  • Echarse a la cama (buttarsi sul letto)
  • Echar una carta al buzón (imbucare una lettera nella cassetta delle lettere) 
  • Echar un vistazo (gettare/dare/lanciare un’occhiata)
  • Echar de la casa (scacciare da casa)
Se con violenza:
Botar Altri significati: rimbalzare, varare
  • Botar por la ventana (gettare dalla finestra)
  • Botar un barco (varare una nave)
  • El botar/rebotar del balón (il rimbalzare del pallone)
Arrojar scagliare

Tirar Altri significati: tirare (verso di sé), sparare, sprecare, demolire, tracciare, stampare, estendere o tendere ecc. (simile all’equivalente italiano)
  • El imán tira el hierro (la calamita attira il ferro)
  • Tirar rayas (tracciare linee)
  • Tirar al blanco (tirare al bersaglio)
  • Tirar el oro en hebras (stirare l’oro in fili, trafilare)
  • Tirar un edificio (demolire una casa)
  • Tirar el dinero (sprecare soldi)
  • Tirar de la cuerda (tirare con forza verso di sé la corda)
  • Tirar la casa por la ventana (letteralmente: gettare la casa dalla finestra=sperperare)

Anche finire viene tradotto in spagnolo in vari modi,  a seconda del caso.

Acabar = ultimare, rifinire, consumare, esaurire, uccidere, distruggere, finire, smettere (ma anche: essere appena)
Completar = completare, finire, rifinire
Concluir = concludere
Rematar = ultimare, rifinire, dare il colpo di grazia
Ultimar = ultimare, terminare
Agotar = esaurire, consumare [ma anche: prosciugare (da “gota”=goccia)]
Extinguir = estinguere, spegnere, finire
Dejar = smettere, cessare, lasciare
Desistir = desistere, cessare, rinunziare
Cesar = cessare, sospendere
Finalizar = finire, terminare
Finir = finire, terminare
Parar = fermare (trans.), fermarsi (intrans.)

Esempi:

  • Oferta válida hasta agotar existencia  (offerta valida fino ad esaurimento delle scorte)
  • ¡Deja de molestarme! (smettila di darmi fastidio!)
  • ¡Déjalo ya!  (piantala!)
  • La tía* habla sin cesar/sin parar  (la zia parla incessantemente)
  • Pedro concluyó su discurso con un chiste (Pietro terminò il suo discorso con una battuta (freddura))
  • ¿Has acabado tus deberes?  (hai finito i (tuoi#) compiti?)
  • Después de acabar el mueble, el carpintero lo remató cuidadosamente  (dopo aver terminato
    il mobile, il falegname lo rifinì accuratamente) 

  • -¿Està Luis? – Lo siento, acaba de salir  (- C’è Luigi? - Mi spiace, è appena uscito)
  • El drogadicto acabó con la vida de sus padres  (il drogato uccise i suoi genitori)
  • Pilar acabó por casarse  (Pilar finì con lo sposarsi)
  • Un traje bien acabado  (un vestito ben rifinito)
  • El plazo para inscribirse finaliza el día 30  (il termine per iscriversi finisce il giorno 30)
  • El pobre hombre desistió de su intento de huir (il pover'uomo rinunciò al suo tentativo di fuggire)

Un altro verbo che italiano che può avere più di una traduzione in spagnolo è sentire. Anche qui lo spagnolo si unisce alle lingue che distinguono i vari significati:

Oír vuol dire udire, percepire un suono

Sentir si riferisce alla percezione in generale, soprattutto non auditiva ma anche a una sensazione mentale o spirituale (corrisponde all'inglese to feel). L'espressione lo siento vuol dire mi dispiace.

Ora è invalso l'uso (soprattutto tra i giovani e, come no, tra i presentatori della TV, notoriamente abbastanza ignoranti non solo in Italia) di dire "no te escucho" (non ti ascolto) al posto di "no te oigo". È palese la differenza tra le due espressioni: la prima indica un atteggiamento volontario, la seconda una situazione circostanziale, indipendente dalla volontà di chi parla. Se qualcuno mi dirigesse la pima frase penserei "maleducato!", alla seconda risponderei cercando di parlare a voce più alta o più chiaramente.
(Al contrario, per chiedere l'attenzione di qualcuno, si dice cortesemente "oye/oiga" invece di "escucha/escuche", quasi ad indicare che non si attribuisce alla persona interpellata l'intenzione di non ascoltare)


*  Tío  e tía hanno anche significato colloquiale di tizio/tizia qualunque
# Come in inglese, si mette l’aggettivo possessivo anche dove in italiano è sottinteso








4 commenti:

  1. Intanto chi diceva che era facile...
    Ma oye: c'è differenza di pronuncia tra "i" e "y"?
    Ich nicht (vel nacht) abla nen spagnol, you know.

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    1. Sì, c'è una certa differenza, tanto è vero che gli spagnoli ignoranti spesso confondono nello scrivere la lettera "LL" (ricordiamo, si considera UNA lettera) con la "Y"; poi c'è chi pronuncia anche in modo sbagliato, soprattutto in Latinoamerica (la Y e la LL vengono a volte pronunciate come la J francese). Per darti un'idea, prova a dire "fiore" e poi "iugulare": non ti pare che nella seconda parola la "i" sia semivocalica? ecco, questo è il suono della Y.

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  2. ... come un inglese non userebbe mai la doppia negazione "non ho visto nessuno" perchè intenderebbe esattamente il contrario... Anche da noi esistevano delle prescrizioni sintattiche, grammaticali, di forma e sostanza ben precise... ma si sa; siamo italiani e quindi non possiamo attenerci alle regole come succede nel resto del Mondo Civile!!!

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    1. È vero, anche in italiano sarebbe preferibile evitare la doppia negazione, le parole non mancano: perché dire "non ho nessun libro" quando si può dire "non ho alcun libro"? Ormai "alcuno" viene usato solo in espressioni come "ho alcuni libri", e neanche sempre, molti direbbero "ho dei libri". Altro termine ormai desueto è "codesto", per una volta che l'italiano ha più scelta di vocabolario (ma quanti sanno ormai che "codesto" si riferisce a qualcosa lontana da chi parla ma vicina alla persona cui si rivolge?)

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