Oggi volevo raccontarvi degli effetti della neve, ultima puntata, ma nel preparare il post sono stato deviato da un argomento molto più interessante. Ehi! sono ing. dopo tutto. E cinque anni, quasi sei, di Poli ti segnano per tutta la vita, e ti danno un poster giallino da appendere in camera tua, o da qualche altra parte, a scelta.
Poi se il post verrà giudicato troppo fuori dalla mission del blog c'è pure il rischio che l'Amministratore Delegato mi scancelli d'autorità dalla lista degli autori. E allora questo sarebbe il mio ultimo post; sappiate che è stato bello (in tal caso). Sempre in tal caso chi di dovere sappia che posso sempre scatenare troll Detritus e togliere il saluto a Archibald. E inoltre non leggerete mai l'ultima puntata degli effetti della neve.
Ma, con un po' di strizza, entro in argomento.
La creatività e quando troppa di questa può essere controproducente.
Uno pensa che i creativi finiscano o ambiscano a finire tra i pubblicitari e chiamarsi copywriter. Magari facendo tanti soldi proponendo tormentoni sempre peggiori. Come ing. potrei partire con una tirata sull'entropia, ma sono fondamentalmente buono e poi non devo peggiorare la mia situazione per quanto detto in premessa.
Naturalmente non è vero che tutti i creativi finiscano lì: una parte consistente resta esclusa e per ragioni misteriose finisce per aggregarsi tra i creatori di componenti elettrici.
Il motivo non è noto e, a quanto ne so, non esiste (o non sono stato capace a trovare) una letteratura scientifico-sociologica; cercherò meglio.
In ogni attività capita che ci sono dei momenti di pausa, quelli in cui uno tira un attimo il respiro; va a farsi un caffè alla macchinetta in fondo al corridoio (o un altra bevanda tra quelle previste, di solito tè). Se trova qualcuno può anche scambiare due parole, facendo attenzione che non arrivi uno dei capi o lecchini stupidi con la lingua troppo lunga.
Me se uno è nel settore componenti elettrici impiegherà in modo diverso questi istanti di idle: in uno sproporzionatamente grande numero di casi penserà di rimediare alla persistente e annosa carenza di un tipo di presa. E in un susseguente istante di idle di un addetto all'esame delle proposte da esaminare un esaminatore penserà che finalmente qualcuno ha avuto una buona idea. E la proporrà per la produzione, mettendosi subito a redigere un piano finanziario e convocando da subito una riunione preliminare con i commerciali.
Il risultato è visibile a tutti: qual'è la probabilità che la presa dell'aggeggio che volete collegare alla rete sia del tipo previsto per la presa? O dobbiamo andare, come al solito, alla ricerca di un adattatore?
Poi c'è anche chi si sforza di razionalizzare la cosa, ecco per esempio: Electricity around the world.
Bello, anche se in definitiva fa solo montare il nervoso. Essendo questi
A proposito: come mai non ci sono visitatori del blog dall'Olanda?
Nederlandse kom en zie hoe mooi de blog "Naar Trommel Gerepareerd"!
E per tutti, non solo gli olandesi (benvenuti): non dimenticate di andare all'integrazione di Bruna, qui: "Creatività"!!!
Het is OK een persoon met een Nederlandse nickname? By the way, herinner me de eerste plaatje op de cover van ELP "Pictures at an Exhibition".
RispondiElimina(Va bene lo stesso uno con un nickname olandese? A proposito, la prima illustrazione mi ricorda la copertina di "Pictures at an Exhibition" di Emerson, Lake & Palmer.
ma a fornire subito la tradussione si perde la gioia di scoprire da soli cosa vuol dire. Da soli, usando Google Traduttore, s'intende.
EliminaSai che non mi ricordo quella copertina? Ma forse avevo la cassetta, perché oggi si parla tanto di copyare ma allora... (Io no, ovviamente).
Juhan, ti ho risposto con un post.
RispondiEliminaAllora, prima cosa: se bruna dovesse scancellarti ti aprirei le porte del Café senza pensarci mezzo secondo.
RispondiEliminaSecondariamente: ueh, non sapevo che noi svizzeri si fosse gemelli di presa con i brasiliani!
1) grazie ma pare fosse un timore infondato; addirittura Bruna ha ampliato l'argomento;
Elimina2) si vede che non hai letto con la dovuta attenzione il documento linkato: in Brasile la confusione presistica è, se possibile, ancora peggiore di quella italiana.
ehm no, il documento linkato non l'ho letto per niente, ho guardato solo la fotina nel post perché l'ho letto dal cellulare.
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