Mi odierete perché rigiro il
coltello nella piaga...
Oggi le parole da esaminare sono queste
(e ringraziate che non parlo di neve, al momento è una parola
troppo inflazionata ;) )
Incominciamo con la galaverna o
calaverna di cui Juhan ci ha mostrato stupende foto (i fiori
di ghiaccio): si tratta di incrostazioni di sottili cristalli di
ghiaccio formati dal congelamento della brina o della nebbia.
L'etimologia della parola è incerta, non arrischio ipotesi.
Avete avuto anche una bella buriana,
da quanto ho letto. La voce deriva dal latino borea e ha la
stessa radice della bora
(vento tipico del nordest italiano) però qualcuno suggerisce che
l'etimologia sia dallo slavo burja
(procella).
Lo credo più probabile, anche in russo la tempesta è буря
(pron. buria).
Lo
stesso dicasi per burrasca
(tempesta marina o procella).
Qui non abbiamo
avuto nevicate, ma il vento, anche forte, non è mancato in questi
giorni.
(io odio
il vento!) :(
Sicuramente il vento forte è tra le intemperie quel che più ha spaventato gli uomini nei millenni, soprattutto le popolazioni
costiere e i naviganti.
Procella ** (ci viene attraverso
il latino forse dal greco con significato di spingere in avanti,
agitare) definisce la
tempesta con vento impetuoso, si usa in genere per le tempeste
marine. Ha dato a sua volta il nome all'uccello marino procellaria.
Tempesta
e temporale hanno la
stessa etimologia, dal latino tempus
col significato dapprima
di stato atmosferico e successivamente di intemperie con vento, lampi
e tuoni, a volte grandine.
La parola uragano
(forse dal caraibico hurakan dio delle tempeste) indica
una tempesta molto violenta, con venti di velocità notevole.
uragano Delta su Canarias |
Il ciclone prende il suo nome da
ciclo, giro, perché è formato da venti vorticosi rotatori,
per estensionequesto nome designa le trombe d'acqua o d'aria.
La tormenta (tempesta) tropicale è
abbastanza comune in Canarias, molte volte quel che nasce come
uragano nel golfo del Messico e i Caraibi arriva qui smorzato dopo
aver attraversato l'Atlantico.
La
parola tornado è un ritorno allo spagnolo dall' inglese tornado derivante a sua volta dallo spagnolo tronado
(dal verbo tronar,
tuonare): viene associato al ciclone perché si immagina una
etimologia dal latino tornare (girare).
Anche il termine bufera ha le
sue radici nel vento, infatti deriva dal provenzale bufar,
soffiare, da cui derivano anche il buffo di vento e sbuffare.
Vortice dal verbo latino
vertere ruotare, voltarsi,
girarsi.
Turbine deriva dal sostantivo
latino turbo movimento rotatorio veloce, trottola.
Per
fortuna quest'anno (per ora!) non abbiamo avuto una tormenta
tropicale come a fine novembre
2010 (con venti di più di 150 km/h) o un uragano come
il Delta del novembre 2005, con vento che sulle alture raggiunse e
superò i 200 Km/h!
Quel
che invece da mesi qui non si vede è la pioggia!
(dal latino pluvia,
in spagnolo lluvia, in
francese pluie).
Qui
sotto riporto la Scala di Saffir-Simpson con cui si misurano gli
uragani.
Categoria
|
Velocità in m/s
|
Velocità in nodi
|
Velocità in km/h
|
Velocità in mil/h
|
Effetti macroscopici
|
---|---|---|---|---|---|
1-minimo
|
32,7-42,6
|
64-82
|
118-153
|
73-95
|
Danni
tutto sommato limitati a barche, alberi,
strutture mobili, insegne, tetti. Possono osservarsi
limitate inondazioni
nelle
zone costiere, con risalite non oltre l'altezza di un metro
e
mezzo.
|
2-moderato
|
42,7-49,5
|
83-96
|
154-177
|
96-110
|
Danni
di una certa rilevanza ad alberi e strutture mobili;
danneggiamenti di lieve entità anche agli immobili (finestre,
antenne, tetti); le barche rompono gli ormeggi. Nelle zone
costiere
si possono
osservare, a partire da 2-4 ore
prima del
landfall,
inondazioni con acque fino a 2,5 metri oltre il livello medio. Può
richiedersi l'evacuazione dei residenti delle zone costiere più
basse.
|
3-forte
|
49,6-58,5
|
97-113
|
178-209
|
111-130
|
Grandi alberi
abbattuti, distruzione di strutture mobili, danni di una certa
rilevanza alle case. Le basse zone costiere vengono interessate,
3/5 ore prima dell'approssimarsi del centro del ciclone, da
inondazioni con acqua fino a 4 metri oltre il normale livello.
Richiede l'evacuazione dei residenti delle zone costiere.
|
4-fortissimo
|
58,6-69,4
|
114-134
|
210-249
|
131-155
|
Gravi danni
agli edifici (tetto e muri portanti); Alberi, cespugli, insegne e
cartelli stradali vengono abbattuti. Le inondazioni delle aree
costiere possono presentarsi anche 5 ore prima del landfall del
centro del ciclone, raggiungendo altezze prossime a 6 metri oltre
il livello medio. Evacuazioni dei residenti delle zone costiere,
fino a una decina di chilometri nell'entroterra.
|
5-disastroso
|
>69,5
|
>134
|
>250
|
>155
|
Danni
gravissimi agli edifici, che possono anche portare al loro
abbattimento; completa distruzione di tutte le strutture mobili e
completo abbattimento di alberi, insegne, cartelli stradali.
Estese inondazioni nelle zone costiere, che possono superare
l'altezza di 6 metri oltre il livello normale; si richiede perciò
l'evacuazione massiva di tutti i residenti delle zone costiere
pianeggianti, fino a 16 km nell'entroterra.
|
** Vi lascio con una notizia curiosa: il poeta savonese Gabriello Chiabrera (1552-1638) ha scritto questa breve invocazione alla Madonna, leggibile ugualmente in latino ed in italiano "In mare irato, in sùbita procella, invoco te, nostra benigna stella"
Bellissimo post Bruna! questo lo devi mandare al Carnevale della Fisica.
RispondiEliminaGrazie delle info Bruna!
RispondiEliminaA proposito di tempeste e compagnia bella, è interessante anche la cosa dei nomi... che ogni volta scordo. Mi ricordo solo che vano in ordine alfabetico e ogni 6 anni tornano gli stessi nomi, a meno che non si rivelino particolarmente feroci (mi pare dipenda - ahimé - dal numero delle vittime), in quel caso il nome viene "ritirato".
Ok ok, mi fermo qui, scusate il papiro!