In questi giorni al Tamburo si parla di comunicazione/divulgazione scientifica e lo si fa un po' in tutte le salse: dai meme matematici su Facebook fino ad arrivare alla scienza per noi, il tutto passando per la lotta alle pseudoscienze magari chiarendo il proprio concetto di divulgazione e precipitando nel frattempo (purtroppo) in sofferti addii partecipativi.
Che dire? Una calda "tre giorni" in cui temperature e comunicazione (tentativi) ci han fatto sudare su post e commenti in egual misura.
Parole, parole... e ancora parole. Cosa è rimasto? Cosa abbiamo trasmesso/condiviso? Difficile dirlo. Però ci abbiam provato e già questo credo sia una cosa positiva (con questo caldo poi).
Come spesso accade, parlando di divulgazione, non si può non parlare anche di come questa viene fatta, quali canali/strumenti/mezzi vanno utilizzati e come, ...
Io mi sbilancio (sperando di non cadere): per me, attualmente, lo strumento migliore per divulgare la Scienza è il Blog. Certo, ad avercele le televisioni le userei pure, ma quelle sono prerogativa di altri; m'accontenterei anche di qualche giornale anche se... con l'aria che tira, non so quanto la carta stampata avrà ancora motivo d'esistere.
Sul Blog puoi scrivere del testo e pubblicare contenuti multimediali, oltre al fatto che puoi interagire con i lettori (se questi vogliono). E vabbè direte voi: "tutto questo puoi farlo anche sui social, anzi, lì già ci trovi un bel po' di gente e le interazioni sono tecnicamente più comode e veloci. Tutto diventa più virale e il post così si diffonde maggiormente". Vero, non fa una grinza, però....
Però c'è da fare qualche considerazione, prima tra tutte il fatto che non stiamo parlando di un argomento qualsiasi ma di Scienza, argomento che ha bisogno di "spazio e tempo" (giuro che non volevo fare riferimenti) per poter essere argomentato con un minimo di accuratezza e, soprattutto, argomento che dovrebbe essere "libero" ovvero accessibile a tutti in qualsiasi momento.
Sui social c'è lo spazio ed il tempo per parlare di Scienza? Lo spazio per postare e scrivere ci sarebbe pure, ma quale sarebbe la reale attenzione ricevuta da un post di una certa "consistenza"? I social, per loro stessa natura, sono luoghi in cui si salta da una bacheca all'altra e gli steam sono così "intasati" che il post si perde in un marasma di altri post e aggiornamenti di stato. In alcuni casi (vedi FB) il post neanche lo si intercetta se l'algoritmo di turno ha deciso che non è di tuo interesse. Insomma, sui social quando non ci sei, non sai cosa eventualmente ti sei perso e se cerchi di far "ordine" tra quello che hai letto o non letto, o tra quello che davvero ti interessa o meno, devi fare i salti mortali ed avere una laurea in informatica. Sui social si segue il "flusso" e se invece vuoi fare come i salmoni beh, allora hai scelto il fiume sbagliato!
Parlando poi di libertà di informazione, risulta davvero difficile considerare "liberi" i social che sono strutturati come un web (chiuso) nel web, dove se non sei iscritto, se non sei nella lista di tizio o nella cerchia di caio o se non segui costantemente sempronio, la tua informazione va a farsi benedire. Senza considerare poi il fatto che per quanto numerosi possano essere i tuoi legami sociali, l'informazione che ne ricavi è sempre e SOLO frutto di una "bolla" in cui ti sei andato a rinchiudere.
Se poi vogliamo possiamo anche parlare di catalogazione dei contenuti o di moderazione delle discussioni, ma si rischia di allungare troppo il brodo.
Passando ai Blog, non ho voluto elencare le qualità e le potenzialità che hanno, un po' perché si possono desumere facendo un'analisi inversa dai "difetti" dei social e un po' perché credo che ormai siano arcinote a tutti. Ma su alcuni aspetti sostanziali vorrei comunque soffermarmi anche perché sembra che ultimamente ce ne si sia dimenticati. E si, perché come spesso succede con le cose che ormai sono "acquisite", non gli si dà più il giusto valore:
- Quello che scrivi sul blog è tuo, sui social no.
- Le visite suoi social possono avere impennate vertiginose ma che durano molto poco, al contrario, sui blog, le visite hanno piccole impennate al momento della pubblicazione, ma poi durano più a lungo nel tempo.
- Chi cerca contenuti che parlano di Scienza lo fa attraverso i motori di ricerca e un post scritto sul Blog ha la possibilità di posizionarsi in SERP ed essere trovato oggi, domani e per sempre.
- Sui Blog è il lettore a decidere quando leggere ed in qualsiasi momento ha la possibilità di tornare per rileggere o approfondire.
Il bello di questa mia lunga chiacchierata è che non ho scoperto assolutamente niente di nuovo: chi fa divulgazione da un po' queste cose le conosce molto meglio di me, solo che... "però sui social le persone partecipano, ti danno feedback, condividono, ecc., mentre sui blog..."
Io non ho mai scritto che i social sono il male, dico solo che non possono essere l'UNICO mezzo da utilizzare. Se si vuole utilizzare un UNICO mezzo, quello ideale è il Blog; quello dovrebbe essere il punto di partenza e d'arrivo. In mezzo potete metterci tutti i social che volete.
Secondo me i social dovrebbero essere a servizio dei Blog visto il loro enorme potenziale di arrivare contemporaneamente a moltissime persone. Ma se noi stessi portiamo le persone sui social e poi li le "fermiamo" invece di traghettarle sul Blog, ci tagliamo le gambe da soli.
Per reggere l'urto dei social, bisogna trasformare i propri Blog e renderli tecnicamente e organizzativamente "più social". Ho scritto QUI (nei commenti) di quali sono secondo me alcuni errori o leggerezze che si fanno nel gestire il proprio blog e non voglio ammorbarvi ulteriormente.
Il primissimo intervento andrebbe fatto sulla gestione/organizzazione dei commenti... ma magari questo potrebbe essere l'oggetto di un altro articolo.
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