mercoledì 28 agosto 2013

Meditate gente, meditate

 
É per dirla alla Arbore che nei famosi spot della birra di qualche ventennio fa, prima sciolinava gli innumerevoli pregi del liquido giallastro nel boccale (magari raccontando qualche storiella) e poi, quasi a dire: "oh, io ve l'ho detto, adesso sta a voi!", concludeva con il suo ormai famoso slogan: meditate gente, meditate!

Si, insomma, quando avete qualcosa di interessante da raccontare, qualcosa che magari può far riflettere... beh, ci sta bene finire con lo slogan "arboriano".

É come avrei finito io il video che vi sto per segnalare, non prima però di darvi qualche dato:
è stato pubblicato su YouTube il 23/08/2013 e ad oggi (nel momento in cui scrivo), in neanche cinque giorni, ha avuto quasi 13 milioni di visualizzazioni,  più di 19.000 condivisioni, circa 11.000 commenti e ha generato 2.400 (e passa) sottoscrizioni al canale di charstarleneTV

Un trend spaventoso le cui motivazioni sarebbe bello (e utile) capire; perché riuscire ad anticipare, a prevedere cosa diventerà virale sarebbe... ma nessuno ha la palla di vetro.

Quello che un po' disorienta è che non si tratta del solito meme condito di gattini o di umorismo più o meno sano, o il video musicale di qualche stravagante personaggio o della tale superstar, o una qualche superproduzione di qualche brand.
Qui c'è una tizia (charstarlene) che riprende momenti della vita quotidiana e li lega assieme con un filo conduttore: lo smartphone.

OK, è arrivato il momento di vederlo il video:


Perché in così tanti lo hanno visionato?
Forse perché ognuno di noi si ritrova in una di quelle situazioni (ma anche molte altre), si immedesima e magari, magari si pone qualche domanda.

Io, ad esempio, mi sono ritrovato ad un compleanno in cui il festeggiato riprendeva l'arrivo della torta con il suo smartphone (come nel video)ma in più, al momento di spegnere le candeline... beh, il tizio soffiava sul cellulare che aveva appiccicato davanti alla faccia, soffiava ma le candeline non si spegnavano. Chissà perché?

No, il male non è la tecnologia, ma come la si usa. E voi?Anche voi siete schiavi della tecnologia?

10 commenti:

  1. L'argomento sarebbe da approfondire. Il video è un punto di partenza, fatto molto bene. Partiamo da lì, su giovani tocca a voi.

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  2. Si, (@Juhan), il video è fatto molto bene e no, (@Bruna), purtroppo non è così impressionante. Forse non voi "vecchietti", ma ti assicuro che tra i ciofavi ed anche i meno ciofani (anche 40 /50 anni), è questo l'uso/abuso che si fa dello smartphone. Realtà e virtuale spesso si mescolano in modo talmente ambiguo da non riuscire più a riconoscere l'una dall'altra. Questo, in parte, già succede con la tecnologia da desktop, quella che ti vincola fisicamente ad un luogo per usarla, ma con il mobile s'è fatto un enorme salto in avanti (positivo e/o negativo a seconda dell'uso). L'avere a portata di palmo, in qualsiasi momento, tutta una serie sconfinata di servizi, porta ad un uso abnorme degli stessi, sia in termini di tempo/quantità sia in termini di calo drastico dell'interazione e socializzazione reale.
    Ci vorrebbe un sociologo ben informato sugli effetti dell'abuso tecnologico, ma comunque, già rendersi conto che qualcosa non va è un primo inizio. Ecco, la forza del video sta (secondo me) proprio in questo, nel presentare in modo semplice situazioni che viviamo tutti i giorni ed alle quali non prestiamo la giusta attenzione. Il pericolo più grande è quando "difetti di comportamento" cominciano ad essere classificati "normali" (nel senso: "così fan tutti"). Bisognerebbe avere la forza di fermarsi per tempo, prima che l'uso smodato della tecnologia si trasformi in patologia, perché è questo il rischio e esistono già diversi studi in merito.

    Detto questo, cosa fanno i Tamburini con lo smartphone? Capitano situazioni come da video? Se si, quale può essere il giusto comportamento e/o il rimedio a situazioni del genere?

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    1. Io con il cellulare, benché abbia la fotocamera, non fotografo mai; nemmanco ce l'ho lo smartphone, probabilmente in un futuro lo comprerò per potermi collegare a internet anche in viaggio, senza portarmi dietro il NanoBianco (netbook, con il caricatore e tutto è più di un chilo!).
      Non riesco a immaginarmi però come i protagonisti del filmato (verosimile e realistico ma certamente con situazioni create ad hoc a beneficio di chi stava filmando...)

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    2. @ Bruna
      Certo, le situazioni sono state create ad hoc recitando, ma ti assicuro che quelle sono solo alcune delle cose che capitano nella realtà. Un esempio tra tanti: vai al ristorante con un gruppo d'amici per passare una serata insieme: appena seduti al tavolo si fa la "spasa" dei cell. (chi anche più di uno) e sul tavolo non c'è quasi più posto per le portate; ma la cosa peggiore è che alla fine della serata c'è gente che è stata più tempo con il suo smart che con le persone fisiche con le quali era uscito.

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    3. Sì, ho visto anch'io dal vivo scene simili (per questo definisco il video realistico).
      Per me il cellulare per ora è e rimane solo un telefono di emergenza o un modo per scambiare SMS con i miei figli, più immediato dell'email perché non sempre uno sta davanti al computer.
      Non so come mi comporterò quando avrò uno smartphone, ma credo che aggiungerò solo brevi connessioni per rimanere al corrente, dev'essere piuttosto scomodo per la mia vista.

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  3. Per aggiungere qualcosa alla possibile discussione:
    Riccardo E. ne ha scritto un post in cui ci sono considerazioni interessanti e su ziogeek c'è (oltre al post) una foto esplicativa del cambiamento 2005/2013.

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  4. Lo smartphone non è un telefono ma un computer.
    Conosco diverse persone (giovani ma non solo) che hanno smesso o quasi di usare il computer e fanno tutto (o quasi) con lo smartphone. Se non devi scrivere cose molto lunghe, inserendoci dentro immagini, grafici, formule, etc puoi farlo di lì. Pensa alle mail (che comunque usano poco), è insuperabile. Ma non solo: prova a vedere la pagina tipo di Facebook e scopri che è perfettamente gestibile con l'aifon (non so se solo qui si dice così). Le foto: le metti immediatamente su Instagram, tanto lì finiscono (chi fa davvero il back-up?). E Twitter: purtroppo è l'ideale per inserire al volo qualsiasi cosa, anche da gente seria (quelli che seguo io).
    Io continuo a stupirmi di cosa capita sulla metro o in sala attesa all'ospedale, tutti i tecnologici (definizione di un'amica nostra commentatrice) chattano, testano, giocano.
    Poi ci sono quelli che usano il telefono; non le stesse persone: i nostri contadini lo tengono sempre acceso e rispondono immediatamente, anche quando stanno facendo qualcosa in squadra, bloccando tutto. E per strada, al bar, sul tram trovi sempre più di uno/a che parla a voce altissima, in tante lingue affascinanti e sconosciute.
    Chissà se riusciremo a avere un post da uno/a che lo usa; so che qui ce ne sono, diversi.

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    1. @ Juhan
      Certo, lo smartphone non è un telefono ma un computer e fa millemila meraviglie... il problema è che sta facendo si che la realtà perda di importanza a favore di un virtuale a volte effimero se non addirittura inutile. Tutte le cose che tu hai elencato (e mooolte di più) che si possono fare con lo smartphone possono attendere quando si è in compagnia di qualcuno, quando si sta facendo qualcosa di reale ed importante... quando il bimbo di famiglia di turno ti chiede di tirare insieme due calci ad un pallone, quando un amico ti sta parlando... e ancora, quando sei ad un concerto e, invece di goderti il concerto ti preoccupi di riprenderlo con il risultato di aver perso il concerto dal vivo e di vedere una schifezza di registrazione il giorno dopo.
      Insomma, l'osservazione era "No, il male non è la tecnologia, ma come la si usa" ed aggiungo: "e quanto ne siamo schiavi"
      E io lo smartphone ce l'ho e lo strauso, ma quando è il caso o lo metto sul "silenzioso" o addirittura lo spengo.

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  5. E' agghiacciante ilpezzo dlela bambina sull'altalena. Però 'sto smartfòne, che non ho, lo vorrei...

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