martedì 11 giugno 2013

Citassiun e suggerimento per quelli di Lisandria e dintorni

I cibi già pronti, poi si susseguono in una serie di banchetti take away che offrono spiedini di ogni tipo, dalle zampe di volatili vari, ad ogni tipo di carne e di pesce grigliabile. Vedo una bella offerta di grandi germogli di bambù, che più piccoli del solito, dovrebbero essere molto teneri e quasi quasi propenderei per l'acquisto, ma il vigile Tong, mi mette subito sull'avviso.

Il germoglio non è il prodotto edule come parrebbe ad un osservatore poco attento, ma il contenitore. Infatti in ognuno di essi si è imprigionato, volontariamente, in quanto se ne ciba goloso, un bel verme rossastro grosso quanto un dito, una vera squisitezza, nonché fonte di proteina nobile, sempre ambita da queste parti, che, bollito con tutto il germoglio, verrà successivamente mangiato ben rassodato e saporoso. Direi, assolutamente un presidio locale, che potrebbe attirare l'attenzione di slow food e del nostro Carlin, che unisce ad un tempo la ricerca del gusto alla salvaguardia della tradizione locale. Pare che le larve ben cotte siano in realtà più dolci del miele e il piatto rappresenta anche una divertente scommessa, in quanto tu non sai a priori se ti capiterà un misero vermetto o se, più fortunato, non avrai in sorte un bel vermone, grasso e tondo di una decina di centimetri. Non è detto che non ce li troveremo qualche volta al nostro Salone del Gusto, chissà, potrebbero incontrare.




Adesso mi denuncia per plagio. A meno che non legga fino in fondo e arrivi fin qua e veda che l'attribuzione c'è, eccome!
E dico anche che il post completo lo trovate qui: Lettere dal Laos 15: Un mercato Hmong.

Che poi una di queste sere Enrico presenta il libro che raccoglie tutti questi post. Da leggere una pagina per sera, anche lì ti può capitare una cosa come questa o gli orrori di una guerra di quando eravamo giovani.

Lisandrin ritenetevi avvisati, nèh!

1 commento:

  1. Ragazzi , ma io comunque vorrei rassicurare che li ho visti e toccati ma non mangiati, anche perché prima andavano bolliti. Sembra che abbiano un delizioso sapore di nocciole tostate col miele, una roba assolutamente langarola!

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