domenica 2 giugno 2013

Lettere dall'Indocina

Controcopertina (sì lo so, è venuta storta, colpa della macchina fotografica).
Sullo sfondo un disegno di Aliciotta, del 2008 (come passa il tempo!).

Ho una cosa in sospeso, una recinzione recensione1, quella a cui accennavo qui.

Lo so che era troppo facile ma comunque2 il libro è di un nostro collaboratore, Enrico.
Prima di parlare di Enrico e del libro devo però dire 'na roba che devo proprio dirvela e o ve la dico adesso o capace che non ve la dico più. #sapevatelo3

Io vengo spesso additato come il creatore del Tamburo Riparato e quando metto gli avvisi dei nuovi post su Facebook e Google+ c'è il mio nome e la mia fotina4 e uno crede che sia tutta opera mia5 e invece no. La nascita del blog è stata decisa da più persone, solo che mi hanno detto: "vai avanti te che adesso non stai facendo un ca tu bel niente; poi ti seguiamo". E io, alle volte, anzi quasi sempre, difetto di comprendonio, specie di quello al volo e allora se ne approfittano. Poi è arrivata Bruna e tutti gli altri. E c'è posto per altri ancora, tutti quelli che vogliono.
Quello che mi piace assai6 è che sono tutti tosti davvero! E nel gruppo sembro OK anch'io7.
È un po' il caso che racconta Neal Stephenson in Reamde: Richard Forthrast ha fondato la Corporazione 9592 ma adesso lì ci fa poco, a parte prendere un sacco di soldi di stipendio e rompere le scatole in T'Rain. Ecco, io sono quasi così: scrivo ma i post più belli sono quelli dei collaboratori. Bene. Ma veniamo al dunque.


Enrico ogni tanto fa la valigia (si sarà anche lui convertito al trolley? io continuo a dire valigia perché qui in fondo alla West Padagna8 certe cose non sono ancora arrivate) e parte per i posti più impensati. Se Enrico fosse aggiornato anche lui saprebbe che ci sono le agenzie di viaggio, i tour organizzati, viaggi in comitiva e c'è chi prepara tutto, per dire ti fanno trovare gli spaghetti col pomodoro, la bistecca alla milanese e, per chi vuole, l'insalata condita con l'olio come si deve. E puoi continuare a parlare italiano e dialetto, con i tuoi compagni di viaggio, che già conosci da sempre.
Invece no, lui parte da solo o con uno che va lì per fare un acquedotto, roba da ONG e simili. Poi arrivato là quello dell'ONG ha da fare e per non rischiare di essere messo a lavorare il nostro valido collaboratore si mette a girare per la jungla9.
E racconta cosa vede. E sa vedere, sa raccontare. Se fosse una volta, quando era giovane, queste cose poteva contarle alla sera al Bar Baleta, davanti a 'n mes tübo10. Adesso invece vanno a finire prima sul blog, il suo blog e poi le raccoglie periodicamente in libri pubblicati con Lulu11.

Come quello di cui sto parlando, Lettere dall'Indocina. Lo sto leggendo, sono quasi a metà. Ma è da leggere lentamente, poche pagine per volta perché è denso, riesce a stiparci parecchie cose (come per la famosa valigia di cui ormai è espertissimo). Secondo me c'è una ragione: ogni capitoletto è la reincarnazione di un post che dev'essere un prodotto finito, autonomo. Anche se seguendo il blog dopo un po' ti ambienti e lo apprezzi di più.
C'è poi il fatto che l'Autore12 sa scrivere. Sarebbe da verificare quanti scrittori ci perdiamo annualmente tra i giovani che si iscrivono a facoltà tecniche o vanno a lavorare invece di imboscarsi nelle facoltà umanistiche13!

Non ho verificato quanto il contenuto del libro sia diverso da quello dei post, per me che sono vecchio è comunque un'esperienza diversa leggere sulla carta, la sera a letto prima di addormentarmi, rispetto alla lettura sul monitor del 'puter. Non so se vale anche per gli altri, come non so con un tablet (adesso vanno forte, mi dicono).
Non so neanche (chissà se Enrico...) se i lettori del libro siano gli stessi del blog. Infine, siamo nel 201314 cribbio! proporrei a Enrico anche una versione e-book, come fa, per esempio, Peppe Liberti.

Insomma, ero partito per parlarvi del libro, ci avevo anche messo il titolo giusto, poi, al solito, sono uscito fuori tema. Dai, rimedio, metto la copertina.


1. dai è vecchia, l'hai già scritta millemila volte1.1!
1.1. OK, smetto, mai più.
2. visto che sto migliorando? che non ho scritto CMQ.
3. OK, capito, anche questa è qui per l'ultima volta3.1.
3.1. forse.
4. in realtà è Pico.
5. magari!
6. visto?
7. me.
8. quasi pronta la versione 2.0.
9. sperando che sia vero che in the jungle, the mighty jungle, the lion sleep tonight --anzi tutto il dì.
10. chissà se si usa a Lisandria questa parola?
11. Lulu è un'ottima idea, ne ho anche altri.
12. i recensionisti con le palle affermati dicono sempre l'Autore, con la A maiuscola.
13. OK, chiedo scusa, non sono stato io, cioè sì ma non volevo dirlo, sono stato frainteso e Blogger non mi lascia correggere. E siamo anche con la Luna calante.
14. da diversi mesi, ormai.

4 commenti:

  1. Non so come funziona Lulu ma io un pensierino a caricarlo su Amazon e vendere la versione di elettroni direttamente lì lo farei (poi la versione .epub la farei invece gestire dai gyovani di simplicissimus)

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  2. Ragazzi , sono davvero commosso. Intanto, grazie all'amico Juhan, che sta leggendo il libro( ma non lo ha ancora finito e potrebbe decidere di non farlo) e che si è speso in una recensione (ragazzi addirittura una recensione come gli Autori veri). Poi grazie per il giovane (letterato perso nelle facoltà scientifica). Infine ragazzi : ecché c'ho scritto Giocondor? Ma la versione ebook è stata ovviamente (come permette di fare Lulu) approntata in contemporanea al cartaceo stesso. E' acquistabile sempre su Lulu a soli 2,99 Euri a questo indirizzo: http://www.lulu.com/shop/view-cart.ep;jsessionid=FD1CAE0AED2DC670F7BD2EE944BD7DA7
    A dire il vero Lulu, potenza dell'organizzazione, consentirebbe anche di passarlo su Amazon a costo zero, ma vi dico la verità, è un po' complicato (per me) e non sono stato capace. Ma che importa, io le mie soddisfazioni, intanto me le sono già prese, assieme coi bei soldoni, s'intende, in quanto l'Opera (con la maiuscola) ha avuto un successo commerciale travolgente. Ho infatti già venduto 3 copie cartacee e 2 in ebook, alla faccia della mia professoressa di italiano che al liceo classico mi dava sempre dal 5/6. Ho ormai superato il precedente mio record di profumo di Senegal , mia seconda opera che aveva piazzato 4 copie, senza però raggiungere il record insuperato del mio lavoro di esordio Soffia il vento dell'est, che ha sfornato addirittura 7 copie e senza ebook! Comunque dal mio sito (soffiailventodellest) ci sono tutti i link per raggiungere il negozio virtuale (eheheheh). Son soddisfazioni (e non finisce certo qui, pensate che venerdì 14 giugno faccio addirittura una presentazione del libro, proprio come Umberto Eco, non so se mi spiego.

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  3. @ Enrico.
    Ti invidi☻ per tutti questi paesi visitati
    Tu non c'hai le valigie sempre pronte, tu sei una valigia umana ☺
    Però che bello viaggiare e raccontare! Anche se, a viaggiare son buoni tutti; è saper raccontare che non è per tutti. Per quel po' che ho letto dal tuo blog (e qualche volta qui sul Tamburo) a te la tastiera fila eccome.
    PS:
    complimenti per i records ☺

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  4. grazie Marco, sei gentile, purtroppo mi trovo nella condizione di poter viaggiare pochissimo ultimamente e la cosa mi pesa moltissimo, Ho un programmino di circa 25 mete e il tempo che manca alla scadenza purtroppo è sempre meno. Per il momento mi contento di scrivere, poi vedremo.

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