sabato 29 giugno 2013

Perché Margherita... ♪


CIAO MARGHERITA ♥


"Il progresso della conoscenza avviene perché noi possiamo basarci sul lavoro dei grandi geni che ci hanno preceduto."



"Andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non, il perdono, non fare del male agli altri, la solidarietà. Ma, soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, a diventare scettici."


"Il compito della scienza è cercare di capire quali siano le leggi che regolano l'universo, la nostra vita, i nostri pianeti, senza ricorrere a Dio. Ricorrendo a Dio non c'è più bisogno di scienza. È come se Dio ci desse da fare le parole crociate, tanto poi se non si fanno, spiega tutto lui."


"Il divertimento della ricerca scientifica è anche trovare sempre altre frontiere da superare, costruire mezzi più potenti d'indagine, teorie più complesse, cercare sempre di progredire pur sapendo che probabilmente ci si avvicinerà sempre di più a comprendere la realtà, senza arrivare mai a capirla completamente."


"Tutta la materia di cui siamo fatti noi l’hanno costruita le stelle, tutti gli elementi dall’idrogeno all’uranio sono stati fatti nelle reazioni nucleari che avvengono nelle supernove, cioè queste stelle molto più grosse del Sole che alla fine della loro vita esplodono e sparpagliano nello spazio il risultano di tutte le reazioni nucleari avvenute al loro interno. Per cui noi siamo veramente figli delle stelle."


Margherita Hack
(Firenze, 12 giugno 1922 – Trieste, 29 giugno 2013)

8 commenti:

  1. Mah! mi lascia alquanto perplessa la frase che citi su dio: come tutti sappiamo, la dottoressa Hack era atea, certamente non l'avrebbe scritto con la maiuscola, né in una frase abbastanza ambigua, che dice e non dice. Non dimentichiamo che già oggi i credenti cui è sempre seccato che la Hack fosse atea hanno iniziato a sfornare supposte frasi della stessa che ne travisano il pensiero.
    Ne copio-incollo una da un commento di un'amica credente, ne cita la supposta fonte ma io ci credo moooolto poco!
    «La scienza non riesce a dare una risposta totale. Quindi il mistero c’è certamente. Se quando morirò dovessi scoprire che c’è la vita eterna, direi a Dio che ho sbagliato. E forse tutto sommato, sarebbe bello essersi sbagliati» (Margherita Hack)
    Secondo la mia amica, pubblicato da Gianmarco Botti giornalista di Terza Pagina (???)
    Da quanto ho letto finora delle parole della Hack, mi pare che non avesse dubbi, altrimenti forse si sarebbe dichiarata agnostica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bruna, hai perfettamente ragione.
      La Hack era atea, come si può constatare anche in questo famoso dibattito con un vescovo (qui il video).
      L'unico appunto che ho da farti riguarda la D maiuscola: io sono ateo, ma non ho assolutamente problemi a scrivere "Dio" e non "dio" per riferirmi a tal concetto. La D maiuscola non è indicativa del fatto che uno creda o no, a mio modesto giudizio.






      Elimina
    2. @ Leonardo.
      Mi hai anticipato. Ho appena finito di scrivere la mia risposta a Bruna e ho visto il tuo commento: addirittura abbiamo scelto lo stesso video. Condivido poi assolutamente il tuo discorso sull'uso della "D" maiuscola ed aggiungo che può anche essere considerata una forma di "rispetto" nei confronti di chi invece crede.

      Comunque, maiuscole o meno, non capisco cosa non ci sia di chiaro nella frase in questione (N° 3); a me sembra assolutamente chiaro il pensiero che la Hack ha voluto esprimere: ricorrere a Dio è assolutamente in contraddizione con la scienza. Poi si può essere d'accordo o meno, ma la frase rimane comunque più che chiara.
      O sbaglio?

      Elimina
    3. La frase "Ricorrendo a Dio non c'è più bisogno di scienza" mi sembra ricalcata dagli scritti di certi amici miei che invitano ad abbandonarsi alla fede lasciando da parte la scienza, cosa che appunto mi pare in contrasto con un ateismo razionale.
      Forse la frase è stata riportata inesattamente, o può essere che sia io a non capire.
      In quanto alla "d" maiuscola, mi sembra fuori luogo anche se usata per rispetto verso i credenti, ma come ripeto può essere un problema mio.
      Grazie comunque, ragazzi!

      Elimina
    4. Concordo, io infatti che mi sento agnostico, mi sento rappresentato da una frase di quel tipo.

      Elimina
    5. @ Bruna e Enrico
      Non capisco...!!!
      Certo che prendendo SOLO la porzione di frase "Ricorrendo a Dio non c'è più bisogno di scienza", la cosa diventa alquanto ambigua, ma non è corretto estrapolare solo una parte; prima c'è una premessa molto chiara "Il compito della scienza è cercare di capire quali siano le leggi che regolano l'universo, la nostra vita, i nostri pianeti, senza ricorrere a Dio. [...]" e poi la frase si chiude con una chiosa amaramente ironica "[...] È come se Dio ci desse da fare le parole crociate, tanto poi se non si fanno, spiega tutto lui."
      Non capisco...!!!
      Forse sono io che conoscendo bene (credo) il personaggio ne sono condizionato al punto da non riuscire più a comprendere il reale significato di una sua frase?

      Elimina
  2. Sulla lettera "D" maiuscola non posso metterci la mano sul fuoco, ma non mi sembra cambi il senso della frase. MH era assolutamente atea, meglio, non credente (nel senso più ampio del termine). Consigliava di dubitare di tutto e tutti, di essere "scettici curiosi" che davvero possono intraprendere un percorso di conoscenza. Il suo pensiero l'ha dichiarato in moltissime occasioni (non aveva certo peli sulla lingua). Chi oggi vuole disegnarla per quello che non era estrapolando frasi da contesti più ampi, non solo nega la verità, ma nega il rispetto dovuto ad una donna che del rispetto anche per chi la pensa diversamente ne ha fatto una battaglia personale.
    La frase della tua amica credente è molto probabile che sia della Hack e se così è (e io ne sono quasi certo), è la prova provata di quanto la scienziata applicasse anche su se stessa uno dei cardini della cultura scientifica: il dubbio, la ricerca continua di risposte che per quanto "esatte" sono sempre perfettibili (o anche mutabili) nel tempo a causa di maggiori conoscenze acquisite. E' anche la dimostrazione della sua umiltà e pronta accettazione di eventuali errori, ma forse, non è che uno dei tantissimi episodi in cui "la toscanaccia" faceva sfoggia della sua pungente ironia.
    Comunque, se le frasi si possono "rigirare" a proprio piacimento, lo stesso non si può fare con i video e la Hack, da stupenda divulgatrice quale era, di video in giro ne ha lasciati parecchi. C'è solo l'imbarazzo della scelta; per chi ha un po' di pazienza c'è questo "Dialogo su fede e scienza" in cui la Hack si confronta con il vescovo di Verona; non ci sono interpretazioni che tengano, è dalla viva voce della scienziata che possiamo capire quale era il suo pensiero riguardo l'argomento.
    Meno "pesante" e sicuramente più piacevole é questo breve viaggio che fa in una 500 con Fabio Volo: FANTASTICO. Si gioca, si scherza, si ride (serve anche questo per capire ed apprezzare la Persona), ma la Margherita atea, razionale e materialista esce sempre fuori.

    RispondiElimina
  3. AGGIORNAMENTO:
    Sulla morte della grande Margherita Hack in moltissimi si sono affrettati a scriverne. Non sto qui a linkare ma ci sono articoli davvero ben scritti, come ci sono invece emerite "coglionate".
    Ma l'aggiornamento è soprattutto per comunicare che è in uscita un film dal titolo "Il perché non lo so. Autobiografia in parole immagini". Ecco, ad averlo saputo prima il titolo del post sarebbe stato:
    "Tutto se ci si pensa è strano, il perché non lo so".
    Perché? Perché credo che in questa breve frase sia racchiusa e correttamente rappresentata la personalità della Hack scienziata.

    RispondiElimina