OK, se ne parla da tempo con Dario, credo sia ora di iniziare a raccontare di Finkelstein e delle sue ricerche archeologiche relative ai fatti descritti nella Bibbia. Continuo da qui: La Bibbia - ma cos'è davvero successo?
E oggi parto davvero. Ma prima di tutto devo confessarvi un segreto: ho perso il foglietto dove avevo segnato i numeri di pagina interessanti. Per cui niente citazioni puntuali, ameno finché non trovo il suddetto foglietto.
Come tutti sanno la Bibbia comincia con la cosa più sorprendente che uno possa immaginare: l'indice. Sì perché scritta nell'arco di tremila anni (si dice ma vedremo, seguendo il Finkelstein, che pare di no) il libro rimane fedele alla pagina a quello previsto dal compilatore dell'indice. Ma non è di questo che voglio parlare.
E nemmeno della parte iniziale del primo libro, il (o la) Genesi. Ah, sì, altra cosa che è bene chiarire una volta per tutte (o almeno per adesso): "bibbia" è un plurale, di byblos, i greci icevano τὰ βιβλία, tà biblía, i libri. E i discendenti di quelli che l'hanno scritta e tramandata la chiamano diversamente.
Giacobbe |
La parte iniziale del Genesi racconta cose che non interessano gli archeologi e neanche noi (cioè non me, qui adesso). Bisogna arrivare al cap. 12 Per vedere il nostro primo protagonista: Abramo. Poi al 25 compare il figlio, Isacco e al 27 Giacobbe (Giacobbe, non Giacobbo). Per non fare confusione Giacobbe poi vene chiamato Israele (la "e" finale l'abbiamo messa noi). Anche Abramo a un certo punto aveva cambiato nome ma in italiano non funziona e non sto nemmeno a ricordarlo.
Comunque Abramo e famiglia erano in stretto contatto con YHWH che siccome aveva un nome difficile da pronunciare si usava un diminutivo, Tetragrammaton.
Abramo &co. erano pastori, allevavano pecore e capre giù in Canaan, nomadi. E ogni tanto andavano fino in Egitto. Quella di cui stiamo parlando è un'epoca in cui l'Egitto era molto di moda, anche se non c'erano ancora le Piramidi e i battelli sul Nilo che portano i turisti a Luxor, o a Sharm el-Sheikh (non gli stessi, altri che siamo fuorimano rispetto al Nilo). Poi anche gli egizi (o egiziani?) viaggiavano: una nipote del faraone è arrivata fino in Brianza a fare casino, per dire.
Comunque a un certo punto i dodici figli di
Ora, dice il Finkelstein, seicentoquarantamila a spasso per il deserto per quarant'anni qualche traccia dovrebbero averla lasciata. E noi dovremmo averla trovata. Niente, nada, zilch! E dire che l'abbiamo cercata! In tanti.
Niente, nada, zilch!
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RispondiEliminaQuesto post è un po' ridotto all'osso per quanto riguarda la parte dell'Esodo, che nel libro di Finkelstein prende un intero capitolo.
RispondiEliminaMa facciamo così: se vuoi te lo invio immediatamente in italiano in un pratico pdf.
Oppure ne riparlo io tra qualche giorno, o anche adesso, ma in forma più breve.
Ho infatti paura che possa diventare qualcosa di troppo lungo e tedioso.
Benvenuto qualunque contributo, qui sul blog che possano leggerlo tutti.
EliminaSe poi uno si appassiona può sempre andare sul libro, interessantissimo. I due autori (non diciamo sempre F. ma sono due) sanno scrivere bene e il risultato è avvincente come un romanzo d'avventure.
Ne riparlerò anch'io (forse), nel titolo c'è "inizio".
Esatto, mi dimentico sempre che c'è un altro autore, Neil Asher Silberman, ma più che altro è un contributore.
EliminaL'autore resta Finkelstein.
Io ho appena provato a scriverci qualcosa, ma mi rendo conto che per comprendere appieno questo capitolo bisogna leggerlo e capire bene alcune cose riguardo la geopolitica del tempo.
Se ti serve della documentazione sul libro dei Numeri prova questo articolo: http://www.ryo.it/2013/04/23/la-sacra-bibbia-numeri/
RispondiEliminaprossimamente un nuovo post; sono un tantino preso da troppe cose.
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