L’ORARIO
Mia la condizion e de lo mondo tutto,
che simil sia forse a quella di colui
che termin dà a lo suo sonno
su di treno che in notte vaga.
Di codesto viaggio la paura,
senza principio alcuno e sconosciuta meta.
La morte a far da limite a lo trambusto,
che spintonandosi, fan le domande continue,
perché d’una risposta alla ricerca.
E in due vien diviso l’omo:
colui che di poco s’accontenta
se non che di conoscer lo scompartimento suo,
per poi vita ridar a lo sonno spensierato.
Che se poi dall’ignoto l’angoscia mirerà la gola sua,
di sfrattarla potrà, portando lo pensiero suo in altro loco.
Lo convoglio verso oscuro tunnel porta la direzione sua,
non dando possibilità di poi prima discender.
L’opposta bocca l’immaginazione materializzerà mai.
Trovar si potrà forse lo buio e soltanto.
Di dietro di ritornar mai nessuno riuscì
ed è mancanza di certa prova questa,
d’esistenza di luce priva al di là
dell’opposta bocca di tunnel che morta rappresenta.
Vi è poi l’omo secondo, a cui lo spirito mio s’unisce,
che di conoscer l’unico scompartimento suo non s’accontenta.
Poveri noi, ed ingenui, poi che più d’inguaribil adolescenti,
dall’eterno silenzio d’infiniti spazi,
non contenti siam di correr nel buio guardando.
Di viver troviam la forza da un “orario”,
che un nome dia e poi pur direzione
a codesto viaggio, che madre volontà mai partorì.
Mia la condizion e de lo mondo tutto,
che simil sia forse a quella di colui
che termin dà a lo suo sonno
su di treno che in notte vaga.
Di codesto viaggio la paura,
senza principio alcuno e sconosciuta meta.
La morte a far da limite a lo trambusto,
che spintonandosi, fan le domande continue,
perché d’una risposta alla ricerca.
E in due vien diviso l’omo:
colui che di poco s’accontenta
se non che di conoscer lo scompartimento suo,
per poi vita ridar a lo sonno spensierato.
Che se poi dall’ignoto l’angoscia mirerà la gola sua,
di sfrattarla potrà, portando lo pensiero suo in altro loco.
Lo convoglio verso oscuro tunnel porta la direzione sua,
non dando possibilità di poi prima discender.
L’opposta bocca l’immaginazione materializzerà mai.
Trovar si potrà forse lo buio e soltanto.
Di dietro di ritornar mai nessuno riuscì
ed è mancanza di certa prova questa,
d’esistenza di luce priva al di là
dell’opposta bocca di tunnel che morta rappresenta.
Vi è poi l’omo secondo, a cui lo spirito mio s’unisce,
che di conoscer l’unico scompartimento suo non s’accontenta.
Poveri noi, ed ingenui, poi che più d’inguaribil adolescenti,
dall’eterno silenzio d’infiniti spazi,
non contenti siam di correr nel buio guardando.
Di viver troviam la forza da un “orario”,
che un nome dia e poi pur direzione
a codesto viaggio, che madre volontà mai partorì.
III G |
Sogno d'essere |
PS di Marco:
Che una pausa bisogna prendersela ogni tanto! E così ho fatto Lunedì scorso: ho fatto riposare Uno e voi, mentre io ho appena appena assaggiato una web-dieta tutta da personalizzare quando le idee saranno più chiare.
Ma torniamo al viaggio, perché di questo sembra tratti la scritta di oggi: quale viaggio, ma soprattutto verso dove e come… ? Beh, sembra che questa volta Uno sia stato meno criptico. Si, insomma, forse ci sono arrivato anche io.
E voi, che tipo di "viaggiatori" siete?
Terribile... 'sto Uno doveva essere un pendolare della Torino-Milano.
RispondiEliminaNon conosco la Torino-Milano, ma certo la tratta che probabilmente percorreva Uno a quei tempi, doveva essere ben malconcia... ispirava strani pensieri.
EliminaSono fermo alla terza classe dei treni a vapore; da ragazzino ammiravo le Littorine, affusolate, mai visitate dentro, ma penso eleganti, pur se non è l'abito esterno che fa il monaco.
RispondiEliminaPer il (per niente criptato) viaggio qui proposto, guardo il compagni nello scompartimento; sconosciuti tutti, ma so che tutti vanno nella mia stessa direzione; alcuni scenderanno prima, costretti da un feroce controllore e cambieranno vettore, senza peraltro poter variare la destinazione finale, quella che "di dietro di ritornar mai nessuno riuscì", a parte un certo Lazzaro, che poi si è perso nella nebbia e non si sa se ha proseguito altrimenti il viaggio o se è ancora tra noi viaggiatori.
Ciao.
Già, la medesima direzione per tutti, purtroppo! Che bello sarebbe invece un treno pieno di viaggiatori diversi che vanno verso direzioni diverse.
EliminaRiguardo a Lazzaro, il dubbio rimane: davvero è ritornato? Da dove poi?